Articolo a cura di Joseph Crisafulli
Quando si parla dei prodotti Marvel Studios, complice il fatto che quasi ogni pellicola ottenga un successo economico strabiliante, si tende ad accantonare un po’ l’oggettività critica, e non è del tutto falso dire che in questi anni si è consolidata l’idea che il Marvel Cinematic Universe (MCU) sia infallibile. Nonostante tutto però occorre recuperare un certa distanza in questo tredicesimo episodio della saga Marvel, iniziata nel 2008 con Iron Man. È una scelta ben voluta quella di considerare questo Captain America: Civil War come tredicesimo episodio, piuttosto che considerarlo come la terza parte del brand dedicato all’eroe a stelle e strisce. Capirete presto il perché…
Dopo la distruzione di Sokovia avvenuta in Avengers: Age of Ultron (insieme a tutti gli altri eventi catastrofici accaduti nell’arco dei 12 film precedenti), le Nazioni Unite decidono di porre un freno a questi supereroi che operano ormai senza alcun controllo. Questa decisione divide la squadra dei Vendicatori in due team, il team Cap e il team Iron Man. Le due visioni contrastanti, unite a vecchi traumi segreti che riaffiorano, portano inesorabilmente i due schieramenti allo scontro.
Partiamo da ciò che è buono e giusto. Complice l’ottimo materiale di partenza, ovvero la Civil War fumettistica scritta da Mark Millar (che rappresenta una delle migliori run degli ultimi dieci anni), il film ci propone una contrapposizione politica davvero gravosa: qual è la scelta migliore tra la libertà e la sicurezza? È interessante vedere anche come la Marvel sia stata in grado di sviare ad un problema ricorrente dei suoi film, ovvero l’antagonista. In questo caso, il conflitto si focalizza più all’interno del gruppo degli eroi che nella contrapposizione con il cattivo di turno, ed è infatti il duello finale – sicuramente il momento migliore del film – ad emozionare lo spettatore. Ottime sono le new entry Spider-Man (Tom Holland), ma soprattutto Black Panther (Chadwick Boseman), personaggi che ci portano a pretendere altre storie su di loro.
Arriviamo dunque a ciò che, non a torto, potrebbe essere considerato male e sbagliato: Captain America: Civil War non è un film vero e proprio. Come praticamente tutti i film post Avengers, è un episodio di una serie tv cinematografica, in cui è sconsigliabile perdere una puntata per comprendere pienamente tutta l’operazione. Non si può vedere questo film senza aver visto la maggior parte delle altre dodici pellicole precedenti; non avrebbe alcun senso.
Proprio per questo tipo di operazione, la qualità dei film si è piuttosto standardizzata: certo ci sono variazioni sul tema (come ad esempio Guardiani della Galassia e Ant-Man), ma di fatto sembra mancare un po’ la personalità e la peculiarità delle pellicole in sé. Nonostante tutto il MCU ha sfornato l’ennesimo blockbuster in grado sì di divertire, ma probabilmente non in grado di incidere nella memoria cinematografica.