Arriva finalmente oggi, 24 maggio, nelle sale italiane La sirenetta, attesissima rivisitazione in chiave live action del classico d’animazione Disney del 1989, basato sull’omonima fiaba di Hans Christian Andersen e vincitore di due premi Oscar.
In occasione dell’uscita del film, abbiamo avuto il piacere di partecipare alla global press conference, in cui la realizzazione di questo live action dalla lunga gestazione (causa pandemia) – sicuramente molto atteso ma anche tanto criticato per la scelta dell’interprete di Ariel – è passata prima attraverso le parole del regista Rob Marshall e dei filmmaker (il compositore Alan Menken e il produttore John De Luca) e ora attraverso quelle del suo incredibile cast.
Insieme alla giovane cantante e attrice ventitreenne Halle Bailey, che interpreta Ariel, ne La sirenetta recitano anche Jonah Hauer-King nel ruolo di Eric, il premio Oscar Javier Bardem nel ruolo di Tritone, la candidata all’Oscar Melissa McCarthy nel ruolo di Ursula, ma anche Daveed Diggs, Jacob Tremblay e Awkwafina, che prestano le loro voci ai personaggi rispettivamente di Sebastian, Flounder e Scuttle.
Halle Bailey è una Arial perfetta
A rompere il ghiaccio è stata proprio Halle Bailey, protagonista del live action nei panni di una nuova Ariel semplicemente perfetta, che durante la lunga produzione del film ha affrontato un passaggio di certo significativo nella sua vita personale – quello dai 18 ai 23 anni -, che l’ha sicuramente aiutata a canalizzare le emozioni rispetto alla grande opportunità che le era stata offerta e a diventare molto più consapevole dell’importanza del ruolo che era stata chiamata a ricoprire.
“Quando Rob mi ha chiamato per dirmi che avevo ottenuto la parte, ho iniziato a singhiozzare… semplicemente!”, ammette candidamente l’attrice. “All’epoca avevo 18 anni e oggi ne ho 23. Sono stati anni di grande trasformazione. Sono diventata una donna. Ecco perché ho cercato di imparare da Ariel il più possibile. Credo che mi abbia insegnato tanto. Anche se quello che l’aspetta le fa paura, alla fine lo affronta. Ha voglia di lottare per le sue passioni, voglia di far sentire la sua voce rispetto alle cose in cui crede e, soprattutto, non ha paura di affrontare le conseguenze delle sue scelte. È stato bello affrontare alcune cose della mia vita prendendo ispirazione da lei”.

Da Ursula a Tritone: i grandi co-protagonisti
Grazie alla sua voce e alla sua fisicità così armoniosa, Bailey ruba sicuramente la scena, ma non è di certo l’unica nel film ad offrire un’interpretazione degna di nota. Al suo fianco, nelle vesti di Ursula, la potente Strega del Mare guidata dalla vendetta e dalla brama di potere, che si serve proprio di Ariel per cercare di usurpare Tritone, una Melissa McCarthy in splendida forma. L’attrice ha raccontato di aver lavorato essenzialmente in studio – “Non sono mai stati in piedi. Ero sempre sospesa ai cavi”, rivela con grande ironia – e di aver vissuto l’esperienza come un vero e proprio atto d’amore nei confronti del classico d’animazione – “Canto le canzoni del film da decenni”, confessa entusiasta. Poi, dopo aver spiegato che alla fine della visione del film i suoi figli erano terrorizzati dalla sua Ursula, si è lasciata andare ad un elogio nei confronti del regista Rob Marshall: “È stato incredibile. Faceva il tifo per tutti e ci trattata come se fossimo chiamati a fare tutti del nostro meglio. Ci siamo impegnati tutti moltissimo e questo Rob l’ha sempre riconosciuto”.
Altro grande nome di Hollywood a figurare nel cast è Javier Bardem, che interpreta Tritone, il Re dei Mari nonché padre di Ariel. “È stato molto facile voler bene a Halle, perché è una ragazza veramente dolcissima”, rivela l’attore premio Oscar parlando della sua esperienza sul set. “La conoscevo già come cantante e ho imparato a rispettarla come attrice. Tritone vuole davvero bene ad Ariel, ma non capisce che questo suo grande affetto, questo sua enorme senso di protezione le impedisce di vivere la vita che vuole, precludendole la libertà. La cosa più bella che ci insegna questo film, dal punto di vista del mio personaggio, è che i genitori credono di sapere cosa sia l’amore, ma finiscono per impararne di più sul vero significato anche grazie ai figli”.
Nei panni di Eric, invece, troviamo l’attore britannico Jonah Hauer-King, che ha parlato di quanto abbia apprezzato i cambiamenti apportati al personaggio rispetto alla controparte animata (nel film interpreta addirittura una sua canzone, dal titolo “Wild Uncharted Waters”): “Nei film Disney le storie d’amore partono sempre da un’attrazione che è quasi istintiva. Chiaramente c’è anche nel nostro film, ma non è solo quello. Finalmente capiamo perché Ariel ed Eric sono due spiriti affini: essenzialmente, sono due ribelli che sentono di essere stati trattenuti dalle rispettive famiglie, quando in realtà il loro sguardo è sempre stato rivolto altrove. In un certo senso, la loro è una storia d’amore che hanno cercato e che si sono guadagnati. Entrambi hanno insegnato qualcosa di molto importante l’una all’altro”.

Il doppiaggio nelle parole delle voci originali
Come spesso accade negli adattamenti Disney in live action, c’è spazio anche per l’introduzione di nuovi personaggi, volti assenti nel classico d’animazione originale che vengono concepiti appositamente per il film. È il caso della Regina Selina, la madre adottiva di Eric, interpretata da Noma Dumezweni, attiva soprattutto in campo televisivo e teatrale. “Interpreto un personaggio inedito, quindi non avevo termini di paragone”, spiega l’attrice. “Per questo, mi sono affidata totalmente a Rob e al resto del cast senza pensarci due volte. Sono una che si lascia guidare molto. E poi ho apprezzato tantissimo tutte le prove che abbiamo fatto prima di girare. Era come se fossimo a teatro e questo mi ha aiutata molto”.
La parola passa infine al magico trio composto da Daveed Diggs, Jacob Tremblay e Awkwafina, che nella versione originale del film hanno avuto l’onore di prestare le loro voci agli animali parlanti amici di Ariel. “Quando ho sentito per la prima volta la versione finale di ‘In fondo al mar’, non riuscivo a crederci. Pensavo che non sarei mai riuscito a cantarla”, ammette Diggs, voce del granchio Sebastian. “Abbiamo trascorso insieme molto tempo in sala doppiaggio e ci siamo conosciuti meglio tutti e tre. Questo ha sicuramente aiutato il nostro lavoro, anche perché condividiamo moltissime scene”, dichiara Tremblay, voce del pesce Flounder, a cui fa subito eco Awkwafina, voce del gabbiano Sebastian: “È stato proprio questo che ci ha permesso, secondo me, di offrire delle grandi prove. Il fatto di aver registrato tutti insieme. In genere quando sei nella cabina di doppiaggio sei da solo; questa volta, invece, abbiamo potuto leggere le scene tutti insieme ed è questo che ha fatto la differenza”.
La sirenetta è prodotto dal due volte vincitore dell’Emmy® Marc Platt (Jesus Christ Superstar Live in Concert, Grease: Live!), da Lin-Manuel Miranda, dal due volte vincitore dell’Emmy John DeLuca (Tony Bennett: An American Classic) e da Rob Marshall. Il produttore esecutivo è Jeffrey Silver (Il Re Leone).
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