Ore 15:17 Attacco al Treno (qui il trailer ufficiale) è uno di quei film in cui la drammaturgia e il documentarismo cercano di fondersi per creare qualcosa di vero ed emotivamente coinvolgente. Quando si sperimenta questo tipo di commistione, si fa una vera e propria scommessa, e proprio come avviene nel lancio di una moneta, le probabilità di successo sono circa del 50 per cento.
Sono veramente poche le persone che si ritengono veramente speciali. Passiamo la maggior parte del nostro tempo nella quotidianità e nella mediocrità, finendo per considerarci persone normali. Per dare un senso alla nostra vita, cerchiamo di darle uno scopo.
I più credenti sperano che tutto il percorso che facciamo ci conduca prima o poi al nostro fine superiore. In alcuni casi questo accade davvero; così può capitare che certe situazioni straordinarie facciano emergere delle qualità che non pensavamo di possedere.
Clint Eastwood (Million Dollar Baby, American Sniper, Sully), soprattutto con i suoi ultimi film, è riuscito a portare sul grande schermo alcuni avvenimenti di cronaca e alcuni biopic, riuscendo ad emozionare con la verità. Con Ore 15:17 Attacco al Treno il regista prova a fare di più, scegliendo come protagonisti della pellicola i protagonisti stessi delle vicende narrate.
Il 21 agosto del 2015, i tre amici d’infanzia Anthony Sadler, il soldato scelto della guardia nazionale Alek Skarlatos e il sergente dell’Aeronautica Spencer Stone, riescono con grande coraggio a bloccare un attentato su un treno diretto a Parigi, ad opera di un terrorista armato.
Ore 15:17 Attacco al Treno recensione del film di Clint Eastwood
Ore 15:17 Attacco al Treno ricade sul quel 50 per cento di casistiche in cui la commistione tra documentario e finzione cinematografica non risulta affatto un’operazione vincente. La scelta di far recitare i protagonisti stessi delle vicende accanto ad attori come Judy Greer e Jenna Fisher non convince affatto.
Eppure, tra i problemi che punteggiano la pellicola, questo non è il più grave. Sebbene optare per una scelta totalmente cinematografica che avrebbe comportato l’uso di attori professionisti nel ruolo dei protagonisti o anche realizzare un documentario tout court sarebbe stato più convincente, la pecca più grave di Ore 15:17: Attacco al Treno è la struttura narrativa, che di fatto non c’è.
L’esile trama, che si esaurisce in pochi minuti in una scena d’azione non proprio riuscitissima, viene infarcita con video del viaggio del trio in Europa che fermano la narrazione, senza tra l’altro raccontare alcun aneddoto significativo.
Ad eccezione di due momenti di pura genialità, che però si esauriscono in solo due battute, Ore 15:17 Attacco al Treno è un film che racconta una storia interessante dal punto di vista umano, ma lo fa con scarso trasporto e soprattutto senza alcuna tensione.
Clint Eastwood ci ha abituato, per fortuna, ad un altro tipo di cinema, per questo non possiamo fare altro che apprezzare il suo tentativo di narrare una storia con uno stilema differente, sebbene in questo caso non molto azzeccato.