A due anni esatti dall’uscita nelle sale di Star Wars – Gli Ultimi Jedi, Rian Johnson torna al cinema con il preciso intento di giocare secondo le sue regole. Il regista e sceneggiatore statunitense conferma ancora una volta di non amare le omologazioni ma di essere sempre più attratto da tutte quelle partite – cinematograficamente parlando, si intende! – che non escludano la perdita delle proprie caratteristiche e del proprio stile peculiare: con Cena con Delitto – Knives Out, infatti, Johnson omaggia un genere codificato – il giallo – ma al tempo stesso lo decostruisce, ne riscrive le regole con il nobile obiettivo di deliziare lo spettatore attraverso la tradizione ma anche l’imprevedibilità dello snodo narrativo e la riflessione sulla contemporaneità.
Al centro del whodunit orchestrato da Johnson – autore anche dello script del film – troviamo la figura di un celebre detective, Benoit Blanc (interpretato da Daniel Craig), che proprio grazie al suo intuito e al suo carisma viene incaricato di indagare sulla misteriosa morte di Harlan Thrombey (Christopher Plummer), un agiato romanziere che la mattina dopo la festa del suo 85esimo compleanno viene trovato senza vita nella sua proprietà. I sospetti cadono immediatamente sulla numerosa e disfunzionale famiglia del defunto, inclusa la giovane e bella infermiera sudamericana Marta (Ana de Armas): ognuno di loro, infatti, avrebbe un motivo più che valido per eliminare il lungimirante e sagace Harlan. Chi è davvero responsabile della sua morte?
“Signori, il delitto è servito!”, tanto per citare un piccolo cult degli anni ’80. In effetti, Cena con Delitto – Knives Out di Rian Johnson rappresenta il più tradizionale dei gialli, almeno all’apparenza: un delitto a base di indizi più o meno nascosti e fuorvianti, un investigatore astuto, magnetico e prudente, un contesto – in questo caso familiare – costituito da personaggi variopinti, contrapposti tra loro per età, obiettivi e stili di vita. Ciò che rende unico il meticoloso lavoro di Johnson è il modo in cui il regista e sceneggiatore prova a giocare con il concetto di imprevedibilità, costruendo un giallo in piena regola che si snoda attraverso svolte narrative e stilistiche sorprendenti. La grande Agatha Christie ci insegna che il lettore – in questo caso lo spettatore – deve avere la possibilità di giungere alle stesse conclusioni logiche dell’investigatore e quindi essere capace – da solo – di individuare il colpevole: Johnson non ha paura di sovvertire le regole e decostruire ciò che di abituale e stereotipato può esistere all’interno di un genere codificato e consolidato, permettendo a chi osserva di costruire da solo le proprie deduzioni.
Cena con Delitto – Knives Out non segue una struttura tradizionale e prova a mettere in continua discussione l’attenzione dello spettatore attraverso i suoi continui colpi di scena. Rian Johnson si spinge al di là dei confini del tradizionale enigma impossibile da risolvere ed apre il suo racconto ad una varietà di scenari (incluso un azzardatissimo inseguimento in auto) in cui far muovere come le pedine su una scacchiera i suoi variegati personaggi, che si confrontano, si studiano e si “accusano” attraverso dialoghi originali e divertenti. Parallelamente, il regista e sceneggiatore traspone il tradizionale scenario atemporale del giallo in un contesto ampiamente definito, imbastendo tra le pieghe della sua storia – tra un’indizio e l’altro – un’acuta e tagliente satira sulle abitudini sociali e i rapporti familiari nel 21° secolo.
Un cast di attori sorprendenti porta così in scena personaggi estremamente caratterizzati ed incredibilmente reali e contemporanei, che il pubblico amerà dall’inizio alla fine. Ognuno di loro rappresenta il caos e il disordine che governa non solo la vita familiare attuale, ma anche le divisioni sociali, politiche e di classe dei nostri tempi: Daniel Craig smette finalmente i panni di James Bond e si concede ad un ruolo irresistibile nei panni di un investigatore elegante e pacato, dimostrando di essere un validissimo interprete; Chris Evans esce fuori dalla sua comfort zone e si presta ad interpretare la pecora nera, un personaggio sprezzante che ad ogni suo intervento cerca di stanare qualsiasi tipo di atteggiamento ipocrita ed egoista; Ana de Armas è l’outsider, la gran lavoratrice figlia di immigrati, che si troverà a dover far i conti con gli atteggiamenti razzisti e classisti dei membri della famiglia Thrombey, non soltanto con i suoi segreti. A loro si aggiungono una lunga serie di fuoriclasse, tra cui Jamie Lee Curtis, Michael Shannon, Don Johnson, Toni Collette e – naturalmente – la leggenda Christopher Plummer, che contribuiscono ad impreziosire la scena e a rendere ancora più dinamico e vigoroso il racconto.
Cena con Delitto – Knives Out è un omaggio appassionato e appassionante al giallo, ma anche un riflessione complessa e finemente intrecciata sulla società contemporanea. Senza mai dimenticare il suo glorioso passato – tanto letterario quanto cinematografico – e omaggiandolo con la dovuta coscienza e cautela, Rian Johnson prova a ridefinire con intelligenza un genere e a costruire un film che riesca ad essere in profonda sintonia con i nostri tumultuosi tempi moderni. Il risultato finale è imperdibile: la scommessa di Johnson può dirsi tranquillamente vinta!