Sulla scia di Alice in Wonderland, Maleficent, Cenerentola e il più recente Il Libro della Giungla, in attesa de La Bella e la Bestia arriva nelle sale italiane dal prossimo 10 agosto Il Drago Invisibile.
Si tratta del primo remake di una pellicola che, a differenza di quelle elencate poc’anzi – tutti film animati -, era un live action già in origine: stiamo parlando di Elliott il drago invisibile, film del 1977 diretto da Don Chaffey e prodotto sempre da mamma Disney tramite tecnica mista (personaggi in carne ed ossa che recitano al fianco di cartoni animati).
Questo nuovo Drago Invisibile, ricreato interamente in CGI e chiamato anche qui Elliott, è il vero punto di forza di questo rifacimento che nulla o poco ha a che vedere con la commedia d’animazione originale.
David Lowery, regista e sceneggiatore statunitense conosciuto soprattutto per l’indipendente Senza santi in paradiso (uscito nel 2013), costruisce una vera e propria favola in pieno stile Disney, dove i tema dell’amicizia e dell’importanza della famiglia si snodano con toni pacati e mai esagitati, e in cui sono le interazioni tra l’enorme, simpatico e dolcissimo drago verde e gli altri protagonisti della storia a costituire il cuore pulsante di questa nuova versione.
Soprattutto il rapporto tra Elliott e il protagonista Pete (il bambino orfano di 10 anni – interpretato da Oakes Fegley – che sostiene di vivere nella foresta insieme al drago), nonostante questo venga raccontato, dal loro primo incontro fino al finale del film, con un didascalismo tale da esercitare un’innegabile fascino sui più piccoli, ma che faticherà invece a conquistare lo spettatore più adulto.
Il cast è senza dubbio notevole. Purtroppo, tutti gli attori – da Bryce Dallas Howard al gigante Robert Redford, passando per Karl Urban e Wes Bentley – si ritrovano a intepretare personaggi decisamente stereotipati ai quali la sceneggiatura (scritta a quattro mani dallo stesso Lowery insieme a Toby Halbrooks) riserva evoluzioni narrative piuttosto misere, relegandoli alla stregua di personalità già viste in passato e prive di reale spessore.
In definitiva Il Drago Invisibile è un tenero family movie che si lascia guardare dall’inizio alla fine e che richiama nel nostro immaginario collettivo ricordi e rappresentazioni legate alla settima arte ormai consolidate, pur non riuscendo a coinvolgere fino in fondo a causa di una struttura oltremodo semplicistica che lo allontana ad ogni prevedibile risvolto nella narrazione dai canoni della grande esperienza cinematografica targata Disney, rendendolo un prodotto forse più adatto al piccolo schermo.