120 Battiti al Minuto recensione del film
120 Battiti al Minuto è il film francese diretto da Robin Campillo che ha appena conquistato il prestigioso César 2018; un dramma intenso e ribelle, incentrato sulla nascita e la diffusione del movimento Act-Up nella Parigi degli anni ’90, sullo sfondo della diffusione endemica dell’AIDS durante il picco massimo mai raggiunto, spesso proprio a causa della disinformazione.
Parigi anni ’90: la versione americana del movimento attivista Act-Up sbarca nella capitale francese per provare a fronteggiare la diffusione incontrollata dell’AIDS tra i più giovani, spesso a causa della disinformazione che li spinge a credere che soltanto omosessuali e tossicodipendenti possano essere le vittime designate del contagio. Il loro scopo è quello di sensibilizzare le coscienze con azioni dimostrative molto forti in risposta all’indifferenza – soprattutto quella governativa – come ad esempio quando lanciarono del sangue finto sui partecipanti a una conferenza.
Durante una delle tante riunioni del gruppo per pianificare una nuova azione di massa, il giovane nuovo adepto Nathan (Arnaud Valois) incontra Sean (Nahuel Pérez Biscayart), uno degli storici membri, tra i più attivi sostenitori. Il loro sarà un vero e proprio colpo di fulmine scandito dai battiti del loro cuore, dalla passione e anche dalle rispettive differenze, ma la lunga ombra della morte sembra funestare anche il loro idillio.
I 120 Battiti al Minuto citati da Campillo nel titolo sono un riferimento/omaggio al ritmo base della musica pop-dance degli anni 90′: un modo per contestualizzare il film, collocandolo subito nel respiro storico giusto, in quel complesso periodo di transizione dominato dalla diffusione di un malato (quasi) sconosciuto come l’AIDS e dagli scandali legati al sangue infetto che hanno colpito sia la Francia che l’Italia. [Continua a leggere qui la nostra recensione del film]
120 Battiti al Minuto recensione del Blu-ray
120 Battiti al Minuto, l’acclamata pellicola del regista francese Robin Campillo vincitore del César 2018 come miglior film, è finalmente disponibile per il mercato home video dallo scorso 6 febbraio grazie a CG Entertainment.
Al costo di 17,99 € è possibile acquistare il formato Blu-ray: la tradizionale custodia amaray viene presentata con la cover frontale che raffigura il glorioso poster ufficiale film. Sul retro è possibile scorgere una serie di immagini tratte dalla pellicola, che accompagnano la sinossi e le informazioni tecniche. Degna di particolare attenzione è la cover interna, che riporta una lunga nota di regia di Campillo, contenente una serie di preziosissimi dettagli a proposito del film.
Il quadro video è stabile e le immagini sono definite. Il formato 16:9 garantisce un livello di dettaglio particolarmente elevato, che riesce ad esaltare il realismo dei momenti più incisivi e toccanti della pellicola. Nel complesso, l’esperienza visiva risulta sempre nitida e fluida, con una palette di colori ricca di contrasti e sfumature, in grado di valorizzare ancora di più non solo le interpretazioni degli attori, ma anche i numerosi luoghi in cui si svolge l’azione.
L’audio in DTS-HD Master Audio 5.1 è disponibile sia nella traccia italiana che in quella inglese. I sottotitoli sono disponibili in italiano e in italiano per non udenti. La traccia italiana è disponibile anche in Dolby Digital 2.0. L’ambiente riprodotto, estremamente bilanciato, si compone di suoni precisi e variegati che marcano adeguatamente le sequenze più concitate e incalzanti. I dialoghi risultano sempre chiari e puliti.
Nell’edizione in Blu-ray di 120 Battiti al Minuto non sono purtroppo disponibili contenuti extra, fatta eccezione per il trailer del film. Un vero peccato: sarebbe stato molto interessante – e sicuramente apprezzato – l’inserimento di alcuni contenuti volti ad approfondire la genesi dietro le realizzazione del film, come featurette dal backstage o interviste al cast tecnico e artistico.
Ricordiamo che 120 Battiti al Minuto è disponibile anche in DVD (cliccate qui per maggiori dettagli).