domenica, Novembre 3, 2024
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The Last of Us: cosa aspettarsi dalla seconda stagione? Facciamo il punto della situazione

Alcune riflessioni sull'acclamata serie The Last of Us e sulla fonte videoludica. Un'analisi che potrebbe rivelare cosa ci attende nella seconda stagione.

Si è da poco conclusa The Last of Us, serie HBO basata sull’omonimo videogioco sviluppato da Naughty Dog per PlayStation (trovate qui la nostra recensione). Una vera e propria rivoluzione nel campo delle trasposizioni da videogame, affette da produzioni mai qualitativamente all’altezza delle fonti originarie, incapaci di valorizzare – figurarsi migliorare – la componente narrativa di queste ultime.

Nel mezzo di questo desolante scenario, tra un Mortal Kombat e un Uncharted, la serie di Craig Mazin e Neil Druckmann si è abbattuta come un fulmine a ciel sereno, riuscendo, per la prima volta, a regalare un prodotto seriale di qualità, capace di competere con le più blasonate produzioni della celebre pay tv americana (I Soprano, Game of Thrones). Un emozionante viaggio attraverso uno spietato mondo post-apocalittico, dai forti toni drammatici, che è riuscito a coinvolgere gli spettatori di tutto il mondo, anche grazie al suo azzeccato duo di protagonisti, Bella Ramsey e Pedro Pascal.

Ma ripercorriamo insieme la tragica e commovente storia di Ellie e Joel, in una full immersion volta ad analizzare gli aspetti più interessanti della serie. Un modo per fare il punto della situazione e magari capire anche cosa aspettarci dalla prossima stagione di The Last of Us. Siete pronti a tornare tra mortali clickers e fanatici religiosi dalle abominevoli abitudini alimentari?

Attenzione: da qui in avanti, SPOILER!

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Le differenze con il videogioco

Nell’adattare la trama della sua controparte videoludica, The Last of Us si è presa qualche piccola libertà – spesso dando più spessore sia ai personaggi che alle vicende narrate -, ma mantenendo intatta l’essenza della storia originale. Andiamo a vedere nel dettaglio i cambiamenti più rilevanti apportati dalla serie tv.

La modifica più lampante è di natura cronologica: il primo videogame di The Last of Us parte con un prologo, incentrato sulla backstory di Joel e di sua figlia Sarah, ambientato nel 2013 (anno di uscita del gioco). Il salto temporale successivo ci porta vent’anni dopo, nel 2033, durante il quale si svolgeranno tutti gli avvenimenti principali del videogioco. La serie sceglie di collocare cronologicamente il prologo nel 2003, spostando, di conseguenza, tutte le peripezie del viaggio di Ellie e Joel nel 2023. Una decisione che dà all’ambientazione della serie una natura ucronica, mostrandoci un presente alternativo, dove la società è crollata a causa della terribile pandemia.

Altra grossa differenza è l’assenza delle letali spore, metodo di diffusione aerea del fungo infettivo di The Last of Us, aspetto totalmente trascurato dallo show televisivo. Nella versione per il piccolo schermo, Mazin e Druckmann hanno preferito limitare la capacità di infezione ai viticci del fungo e, come in ogni film di zombie che si rispetti, al classico morso dei voraci infetti.

Una delle prime morti significative di The Last of Us è quella di Tess, compagna di Joel, nella serie interpretata da Anna Torv. Seppur simili, le modalità della tragica dipartita di Tess non coincidono perfettamente nelle due versioni messe in scena: mentre nel videogioco la donna, ormai infetta, si sacrifica cercando di rallentare alcuni militari, nella serie tv si farà saltare in aria per fermare un’orda di infetti.

Durante il viaggio di Ellie e Joel, mantenuto molto simile nelle sue tappe fondamentali, assistiamo anche a piccole deviazioni rispetto alla fonte originaria. Mentre nel videogame i nostri protagonisti saranno forzati a fermarsi a Pittsburgh, la meta del loro tutt’altro che piacevole soggiorno, nella serie, è Kansas City, dove dovranno vedersela con Kathleen (Melanie Lynskey), antagonista creata appositamente per lo show.

L’inserimento del personaggio di Kathleen ha portato, di conseguenza, anche delle modifiche alla storia di Henry (Lamar Johnson) e del suo fratellino sordo Sam (Keivonn Montreal Woodard). Nell’originale, infatti, i due sono in fuga dal gruppo dei Cacciatori, a cui hanno cercato di sottrarre alcune provviste, e non dai rivoluzionari guidati da Kathleen, che li ritiene responsabili del tradimento del fratello. Piccole differenze, che portano ad un simile tragico epilogo.

Altra tappa dell’avventura che subisce qualche variazione è l’arrivo a Jackson, dove Joel si riunisce finalmente con il fratello Tommy (Gabriel Luna). Mentre nel gioco l’incontro tra i due è interrotto da alcuni banditi, con conseguente sparatoria, nella serie Joel vedrà Tommy solo una volta arrivato al villaggio, accompagnato dal gruppo di guardia. Inoltre, viene aggiunta alle motivazioni per cui Tommy deciderà di rimanere a Jackson la gravidanza della moglie Maria (Rutina Wesley), elemento totalmente assente sul versante videoludico. Ultima piccola differenza durante la permanenza all’insediamento di Jackson: Ellie apprende della decisione di Joel di affidarla a Tommy, affinché lui la conduca dalle Luci, origliando una conversazione tra quest’ultimi, e non indirettamente da Tommy e Maria. Notizia che, nel videogioco, la porterà a scappare a cavallo, per poi essere ritrovata in una fattoria nelle vicinanze. Nello show la ragazza, prima del confronto con Joel, corre semplicemente nella sua stanza.

Un momento ampiamente arricchito dalla serie tv è, sicuramente, il flashback su Ellie e Riley (Storm Reid). Mentre l’episodio nel gioco, contenuto del DLC “Left Behind”, mostra solo alcuni momenti delle due nel centro commerciale, lo show amplia la backstory di Ellie, mostrandoci il suo periodo nella scuola militare della FEDRA. La disavventura delle due al centro commerciale, poi, presenta tante piccole differenze, anche se tutti gli aspetti fondamentali della triste storia sono mantenuti.

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Marco Scaletti
Marco Scaletti
Prima sono arrivati i fumetti e i videogiochi, dopo l'innamoramento totale per il cinema e le serie tv. Consumatore onnivoro dei generi più disparati, dai cinecomics alle disturbanti opere del sommo Cronenberg | Film del cuore: Alien | Il più grande regista: il succitato Cronenberg o Michael Mann | Attore preferito: Joaquin Phoenix | La citazione più bella: "I gufi non sono quello che sembrano" (I segreti di Twin Peaks)

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