lunedì, Maggio 29, 2023
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She-Hulk: Attorney at Law, quando l’arma vincente è l’umorismo

Si è conclusa She-Hulk: Attorney at Law, la serie Marvel con Tatiana Maslany disponibile su Disney+ e dedicata all'eroina creata da Stan Lee, cugina di Bruce Banner.

She-Hulk è uno di quei personaggi dei fumetti fortemente derivativi, come Superboy o Batwoman, nati più per mere esigenze economico-commerciali che da un vero e proprio impulso creativo. L’origine dell’alter-ego di Jennifer Walters, cugina avvocato del tormentato scienziato Bruce Banner, va infatti ricercata nel successo strepitoso de L’incredibile Hulk della CBS, serie tv trasmessa negli Stati Uniti dal 1977 al 1982.

Kenneth Johnson, produttore dello show televisivo incentrato sul Golia Verde, aveva da poco lanciato anche La donna bionica, spin-off al femminile de L’uomo da sei milioni di dollari, cult della tv anni ’70 con Lee Majors. Per paura che un’operazione simile fosse attuata anche nei confronti de L’incredibile Hulk, senza bisogno che la produzione dovesse sganciare ulteriori quattrini alla Marvel Comics, Stan Lee corse subito ai ripari per accaparrarsi i diritti della versione femminile del nerboruto eroe.

Arrivò così sugli scaffali delle edicole e delle fumetterie, nel febbraio del 1980, il primo numero della testata “The Savage She-Hulk”, scritto dallo stesso Lee e disegnato dalla superstar del fumetto John Buscema. Un team che ha subito ceduto il timone della serie, durata per venticinque uscite, al duo composto dallo scrittore David Anthony Kraft e dal disegnatore Mike Vosburg. Questa prima serie dedicata a She-Hulk, purtroppo, non ebbe un grande successo, presentando avventure supereroistiche anonime, dove spesso venivano coinvolti cattivi di seconda fascia.

Dopo alcune militanze sia tra le file degli Avengers che nei Fantastici Quattro, è nel 1989 che assistiamo alla vera e propria rinascita di She-Hulk. John Byrne, tra i principali fautori del rilancio degli X-Men di metà anni ’70, rivoluziona definitivamente il personaggio nella serie “The Sensational She-Hulk”. Un fumetto dove l’eroina verde prende una inaspettata svolta ironica, spesso rivolgendosi direttamente al lettore, rompendo la quarta parete. Un tipo di umorismo meta-fumettistico senza precedenti negli albi Marvel, che ha anticipato di qualche anno l’avvento di Deadpool, il mercenario chiacchierone creato da Fabian Nicieza e Rob Liefeld.

Un’originalità, quella della She-Hulk di Byrne, spunto perfetto per la nuova serie tv She-Hulk: Attorney at Law (trovate qui la nostra recensione dei primi quattro episodi). Una produzione perfettamente in linea con lo spirito dei recenti show Disney+ targati MCU, dove la parola d’ordine è “diversificazione” (il buddy action The Falcon and the Winter Soldier, il fantascientifico Loki, le avventure adolescenziali di Ms. Marvel, ecc.).

La serie, creata da Jessica Gao (Rick and Morty), ha sicuramente fatto della sua particolare ironia il suo tratto distintivo e la sua arma vincente, introducendo nel Marvel Cinematic Universe un personaggio dal forte appeal per il pubblico femminile. Ma andiamo ad analizzare nel dettaglio tutte le caratteristiche chiave di questa originale produzione.

Attenzione: da qui in avanti SPOILER!

Sense of Humor al femminile

Il primo episodio di She-Hulk: Attorney at Law si apre con Jen Walters (la bravissima Tatiana Maslany di Orphan Black e del recente reboot di Perry Mason), nella sua forma umana, intenta a fare le prove di un’arringa che dovrà, a breve, declamate in tribunale. Un primo piano dove lei guarda dritto in camera che, presto, si trasforma in un vero e proprio dialogo con lo spettatore; un primo ed immediato assaggio di rottura della quarta parete, parte integrante dello squisito umorismo della serie.

Un meccanismo ironico che si insinua in ogni aspetto della serie tv, invadendo e modificando anche il classico riassunto degli episodi precedenti (“negli episodi precedenti del mio show…” annuncia allegramente, all’inizio dell’ottava puntata, la voce di Jen) e il logo stesso dello show (il titolo, nel sesto episodio, passa da “She-Hulk: Attorney at Law” a “Just Jen” – in italiano “Jennifer e basta” – mantenendo il sottotitolo “Attorney at Law”). L’apice viene toccato nell’ultima puntata, dove la nostra protagonista fa visita alla writers’ room del suo stesso show (presente anche un Kevin Feige, deus ex machina dei Marvel Studios, in versione intelligenza artificiale).

Un umorismo “smart” e “meta” che spesso sfocia in assurdi e spassosi dialoghi, al limite del tarantiniano. Emblematico quello tra la protagonista e Bruce/Smart Hulk (Mark Ruffalo) – nel primo episodio l’avenger fa da mentore alla cugina, insegnandole a controllare i suoi nuovi poteri – sulla presunta verginità del povero Captain America. Una teoria che sembrerebbe uscita dalle più oscure elucubrazioni mentali partorite, durante una nottata di discussioni su Reddit, da qualche nerd fissato.

Un sense of humor dalla spiccata personalità femminile, portato avanti da una protagonista che è una supereroina, ma anche una simpatica ragazza della porta accanto, totalmente insicura e imbranata nelle relazioni amorose. Mai l’elemento romantico era stato così presente in una produzione Marvel Studios (probabilmente è il primo prodotto del MCU dove un personaggio ha dichiaratamente dei rapporti sessuali). Da una carrellata di imbarazzanti appuntamenti al buio – ottenuti grazie ad una app molto simile a Tinder – ad un episodio completamente dedicato al disastroso matrimonio di un’amica del liceo, She-Hulk: Attorney at Law non disdegna alcune incursioni nei territori della rom-com brillante.

Tanti amici – e nemici – per She-Hulk

Ma l’imbranata eroina-avvocato non è l’unica a rubare la scena: She-Hulk: Attorney at Law dedica ampio spazio ad una folta schiera di comprimari. Che si tratti di volti ben noti ai fan del MCU, come lo Stregone Supremo Wong (“Tutti adorano Wong. Rende la serie a prova di bomba su Twitter per la settimana”, ironizza Jen sull’ennesimo cameo del personaggio interpretato da Benedict Wong), o della miglior amica/paralegale Ginger Gonzaga (Nikki Ramos), sempre pronta ad incoraggiare Jennifer ad abbracciare il suo nuovo ruolo di supereroina, She-Hulk può contare su un nutrito roster di personaggi secondari.

Personaggi che, spesso, sono protagonisti di vere e proprie sottotrame, pronte a monopolizzare un consistente minutaggio degli episodi. Spassose digressioni, come il caso di truffa subito dall’antipatico Dennis Bukowski (Drew Matthews), ingannato dall’elfa mutaforma asgardiana Runa (Peg O’Keef), spacciatasi per la superstar del rap Megan Thee Stallion. Tutte occasioni dove comprimari come Augustus “Pug” Pugliese (Josh Segarra), entusiasta collega di Jennifer allo studio legale GLK&H, e il cialtronesco mago Donny Blaze (Rhys Coiro) hanno modo di brillare. Un universo variegato di personaggi pittoreschi capace di regalare perle di comicità, come i duetti tra Wong e la svampita – interpretata dalla comica Patty Guggenheim – Madisynn King (se non avete ancora visto I Soprano, attenzione agli spoiler!).

Un gruppo di strambi comprimari, più o meno amichevoli, a cui si aggiungono antagonisti altrettanto bizzarri. Villain come la super influencer Titania, interpretata da Jameela Jamil, che cercherà di ostacolare l’eroina non solo a pugni, ma anche cercando di appropriarsi del copyright del nome She-Hulk (un riferimento alla vera questione dei diritti del personaggio accennata nella nostra introduzione?). Ma la natura del vero nemico della serie è molto più vicina alla nostra realtà quotidiana, fatta di social network e aspre discussioni online: il gruppo di troll incel del forum Intelligencia, aizzati e guidati dal misterioso account HulkKing, che vomita odio su She-Hulk solo per il fatto di essere un’eroina donna (“Hanno tolto la virilità a Hulk, e poi l’hanno data a una donna?”, “Basta un movimento #MeToo a fare sparire tutti gli eroi maschi?”; normali commenti che – all’annuncio di un nuovo cinecomic che dà spazio a una qualche minoranza – si possono trovare in giro per la rete).

Dall’oscurità della continuity

Altra caratteristica di She-Hulk: Attorney at Law è la sua propensione a recuperare alcuni elementi oscuri della continuity del MCU. La serie Disney+, infatti, con l’entrata in scena del personaggio di Emil Blonsky/Abominio (Tim Roth), si connette direttamente alla seconda, e perlopiù dimenticata, pellicola del Marvel Cinematic Universe: L’incredibile Hulk diretto da Louis Leterrier, uscito nell’ormai lontano 2008. L’incontro tra la nemesi di Hulk e Jennifer – chiamata a difendere il criminale, nonostante il “piccolo” conflitto di interessi – è occasione per svelare cosa è successo, durante tutti questi anni, all’iconico villain, dando anche finalmente una spiegazione dettagliata al suo breve cameo in Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli (il mostro era coinvolto in un combattimento con Wong nel fight club di Xialing a Macao).

Dopo l’apparizione di Wilson Fisk/Kingpin (Vincent D’Onofrio) in Hawkeye, è la volta di rintrodurre nella continuity del MCU, dopo la cancellazione della serie Netflix, anche Daredevil (Charlie Cox). L’eroe cieco, alter ego dell’avvocato Matt Murdock, è infatti coprotagonista di lusso dell’ottavo e penultimo episodio di She-Hulk. Un incontro-scontro tra lui e la titolare della serie, prima in tribunale e poi a suon di botte, che si concluderà con dolci effusioni in camera da letto. Una versione più ironica del Diavolo di Hell’s Kitchen che, durante questa trasferta losangelina, indossa un costume memore di quello giallo delle sue prime apparizioni a fumetti (il più famoso costume rosso ha fatto la sua prima apparizione nel settimo albo della serie). Nell’episodio fa la sua comparsa anche Eugene Patilio/Leap-Frog (Brandon Stanley), sfigatissimo wannabe superhero creato da J.M. DeMatteis e Kerry Gammill sulle pagine del numero 121 di “Marvel Team-Up” (serie a fumetti che vedeva diversi supereroi fare squadra con il popolare Spider-Man).

What’s Next for She-Hulk & Friends?

La più grande rivelazione del finale di stagione di She-Hulk: Attorney at Law è l’introduzione nel MCU di Skaar, il figlio dell’incredibile Hulk. Nei fumetti, il personaggio, creato da Greg Pak e John Romita Jr., è nato dalla relazione tra l’alter ego di Buce Banner e la guerriera aliena Caiera, durante gli eventi dell’epica saga “Planet Hulk”. Visto che, all’inizio della stagione, si è accennato ad un ritorno di Hulk sul pianeta Sakaar, ci sarà la possibilità, in futuro, di un adattamento più fedele della celebre storia a fumetti rispetto a quanto visto in Thor: Ragnarok?

Il ritorno più lieto a cui abbiamo assistito in She-Hulk è sicuramente quello del Daredevil di Charlie Cox. Ma dove potremo rivedere prossimamente l’amato diavolo custode? L’eroe cieco dovrebbe apparire nella serie incentrata su Echo (la vigilante sorda, cresciuta da Kingpin, che abbiamo conosciuto come antagonista in Hawkeye), la cui uscita è prevista per la metà dell’anno prossimo. In seguito, a inizio 2024, il temerario Matt Murdock tornerà in una serie tutta sua, Daredevil: Born Again. Visto che, nell’ultimo episodio, lui e Jen sembrerebbero fare coppia fissa, ci sarà la possibilità di una comparsata anche per lei?

Nella scena post-credit, il redento Emil Blonsky/Abominio, imprigionato per un piccolo infrangimento dei termini della sua libertà vigilata, viene trasportato da Wong a Kamar-Taj. Una strana coppia che sicuramente – vista l’onnipresenza dello Stregone Supremo nelle recenti produzioni Marvel Studios – rivedremo presto.

Per ora, non ci resta che attendere notizie su dove potremo rivedere il nostro avvocato preferito, la forzuta e imbranata She-Hulk. Un personaggio derivativo che, anche su schermo, ha saputo trovare una sua originalità, portando per la prima volta nel MCU un pazzo umorismo meta-cinematografico. Magari nel suo futuro l’attende un crossover con l’altro grande guastatore della quarta parete: Deadpool.

Marco Scaletti
Marco Scaletti
Prima sono arrivati i fumetti e i videogiochi, dopo l'innamoramento totale per il cinema e le serie tv. Consumatore onnivoro dei generi più disparati, dai cinecomics alle disturbanti opere del sommo Cronenberg | Film del cuore: Alien | Il più grande regista: il succitato Cronenberg o Michael Mann | Attore preferito: Joaquin Phoenix | La citazione più bella: "I gufi non sono quello che sembrano" (I segreti di Twin Peaks)

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