Un giallo ben confezionato con quel tocco che fa la differenza: l’ironia. Questa la ricetta segreta per Un affare privato, nuova serie originale Amazon, distribuita su Prime Video e prodotta da Bambù Producciones. Diretta da Maria Ripoll, David Pinillos e Daniel Aranyo, la serie è disponibile in streaming dal 16 settembre, per un totale di 8 episodi.
A volerla dire proprio tutta, Un affare privato riesce a fare proprie le derive stilistiche di serie più recenti e ben azzeccate come Only Murders in the Building e di vecchi ma indispensabili richiami a imperdibili cinematografici del genere quali Miss Detective (2000) e Miss F.B.I – Infiltrata speciale (2005) con Sandra Bullock.
La giovane Marina Quiroga (Aura Garrido) non si ritrova affatto nel vestire i panni della socialite nella Galizia agli albori degli anni ’40. Ciò che più desidera è diventare poliziotta e ben presto strani accadimenti la porteranno a poter investigare su uno strano quanto efferato omicidio. Al suo fianco il fedele maggiordomo Hector (Jean Reno), che seguirà fino in fondo le peripezie di Marina, arrivando finalmente a ricomporre i pezzi dell’intera vicenda.
Il primo punto a favore di Un affare privato, come già sottolineato, è l’humor di cui è pervasa. Quest’ultimo risiede nella maggior parte delle situazioni nel rapporto tra i due protagonisti, Marina ed Hector. La coppia attoriale Garrido/Reno – nella sua formazione alla Bruce Wayne/Batman e Alfred – regala al pubblico dei momenti davvero spassosi.
Una serie dal ritmo spassoso ed esilarante
A questo si può aggiungere che è un vero piacere per gli occhi vedere un Jean Reno quasi atipico nelle vesti di un maggiordomo leggermente attempato, ma di grande arguzia. Aura Garrido, invece, è perfetta nel portare sul piccolo schermo una donna davvero aldilà dei confini del tempo, favorendo quindi l’importante dibattito contemporaneo sul femminile e facendosene una portavoce niente affatto scontata.
Sicuramente, questa grande attenzione al ritmo spassoso ed esilarante della serie potrebbe distogliere l’attenzione del pubblico dai fatti, facendo perdere il gusto della scoperta tipico del racconto giallo. La carenza si sente a tratti e non deve essere necessariamente percepita come negativa; al contrario, questa serve a far godere a pieno lo spettatore delle possibili e numerose sfaccettature del genere crime.
Forse, l’unica vera pecca di Un affare privato risiede nella sua volontà di apparire a tuttti i costi un “prodotto per tutti”, il che la rende a tratti piatta, in special modo dal punto di vista della fotografia (molto “luminosa” e molto a servizio dei seppur apprezzabilissimi costumi).
Tuttavia, Un affare privato è comunque caldamente consigliato a tutti coloro vogliano avventurarsi nel discioglimento di un mistero complesso nella sua articolazione ma leggero nella sua narrazione, con una coppia di protagonisti profondamente irresistibile.