lunedì, Dicembre 4, 2023
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SUBURRÆTERNA, recensione della serie Netflix che espande l’universo Suburra

La recensione di SUBURRÆTERNA, la nuova serie crime con Giacomo Ferrara che espande l'universo Suburra. Disponibile dal 14 novembre su Netflix.

È il 14 ottobre 2015 quando arriva nelle sale Suburra, nuova epopea criminale cinematografica diretta da Stefano Sollima, all’epoca sulla cresta dell’onda dopo i suoi exploit sul piccolo schermo, sempre di genere crime (Romanzo criminale – La serie e Gomorra – La serie). Ma ad attirare l’attenzione di molte delle nostre testate giornalistiche non è il film in sé, quanto uno dei loghi che appaiono subito prima dei titoli di testa: quello della piattaforma Netflix.

Il servizio di streaming, infatti, all’epoca non era ancora presente nel nostro paese, ma sarebbe arrivato di lì a poco, il 22 ottobre. Il colosso dell’intrattenimento si era già assicurato i diritti dell’opera con l’intenzione di produrne presto una serie tv; l’ariete ideale per sfondare nel mondo della serialità italiana, realizzato appoggiandosi alla casa di produzione Cattleya, già responsabile della rivoluzione televisiva crime nostrana insieme a Sky.

“La prima produzione televisiva italiana Netflix”

Con il suo arrivo su Netflix nel 2017, Suburra – La serie diventa la prima produzione televisiva italiana distribuita dalla piattaforma. Lo show sulla malavita romana, partito inizialmente come un prequel ambientato nel 2008 (le vicende del film si svolgono nel 2011, alla vigilia della caduta dell’allora governo di centrodestra), ha poi preso una direzione autonoma, cambiando drasticamente i destini di alcuni dei personaggi, fino alla scelta di far morire prematuramente uno dei suoi protagonisti più importanti (Aureliano, interpretato da Alessandro Borghi).

Arriviamo a SUBURRÆTERNA, nuova serie tutta italiana prodotta da Netflix, disponibile sulla piattaforma di streaming a partire da questo 14 novembre. Gli otto episodi – i primi quattro diretti da Ciro D’Emilio (Per niente al mondo), i restanti da Alessandro Tonda (The Shift) – riscrivono completamente gli eventi del film di Sollima (l’ambientazione storica è la medesima), proseguendo quanto narrato nelle tre stagioni della precedente Suburra – La serie.

Giacomo Ferrara in Suburraeterna. Cr. Andrea Miconi/Netflix © 2023

Dove eravamo rimasti?

Siamo nel 2011, sono passati tre anni dalla morte di Aureliano, Roma è una città scossa dalle violente proteste di indignati colpiti dalla grave crisi economica (i manifestanti sono privi di qualsiasi connotazione politica. L’effetto, probabilmente involontario, è straniante, quasi come se stessimo assistendo alle proteste messe in scena nel Cosmopolis di David Cronenberg).

Dopo la dipartita dell’amico e “compagno d’armi”, Spadino (Giacomo Ferrara) si è ritirato dalla vita criminale e gestisce una discoteca a Berlino, dove spesso si esibisce anche come DJ (sulle note di un remix di “Midnight City” degli M83, il tema musicale del film originale). Ma la morte della madre Adelaide (Paola Sotgiu), trascinata in mezzo alla lotta di potere tra Cinaglia (Filippo Nigro) e l’ambizioso politicante Ercole Bonatesta (Aliosha Massine), lo costringe a tornare nella mischia. Nel mentre, le due amiche Angelica (Carlotta Antonelli) e Nadia (Federica Sabatini) si ritrovano su fronti opposti.

Una produzione stanca, goffamente orchestrata

“Adesso che credevo di esserne uscito, mi trascinano di nuovo dentro” direbbe scocciato Michael Corleone se si trovasse al posto di Spadino in questo nuovo appuntamento con il mondo criminale di Suburra. Infatti, questo SUBURRÆTERNA, proprio come Il padrino – Parte III, sa di capitolo perlopiù superfluo; una reiterazione di vecchie formule, tra lotte per il potere e tradimenti vari, di classica derivazione shakespeariana (questa volta c’è spazio anche per una vendetta che ha radici nel passato, quella dei sopravvissuti della famiglia Luciani, sterminati dagli Anacleti).

Qualche nuovo innesto degno di nota c’è – il personaggio del cardinale Armando Tronto (Federigo Ceci), esponente della corrente progressista della Chiesa, contrapposto alla nostra vecchia conoscenza il cardinale Nascari (Alberto Cracco), ma per questo non meno senza scrupoli -, ma non basta per rinnovare l’attenzione ed affrancarsi dai difetti che già affliggevano la serie madre. SUBURRÆTERNA è una riproposizione stanca, e a tratti goffamente orchestrata, di cliché crime che abbiamo visto e rivisto nelle precedenti Romanzo criminale e Gomorra.

Guarda il trailer ufficiale di SUBURRÆTERNA 

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Il sequel di Suburra – La serie continua l'operazione di riscrittura del film originale di Stefano Sollima – l'ambientazione è la solita, la vigilia della caduta del governo di centrodestra nel 2011 - già iniziata nelle tre stagione della progenitrice. Tra il ritorno di volti noti e qualche nuovo innesto nel cast di protagonisti, Suburræterna non fa abbastanza per rinnovare l'attenzione dello spettatore, cadendo anche in alcuni dei soliti difetti della serie precedente. Una riproposizione stanca e a tratti goffa di cliché crime che sanno di già visto.
Marco Scaletti
Marco Scaletti
Prima sono arrivati i fumetti e i videogiochi, dopo l'innamoramento totale per il cinema e le serie tv. Consumatore onnivoro dei generi più disparati, dai cinecomics alle disturbanti opere del sommo Cronenberg | Film del cuore: Alien | Il più grande regista: il succitato Cronenberg o Michael Mann | Attore preferito: Joaquin Phoenix | La citazione più bella: "I gufi non sono quello che sembrano" (I segreti di Twin Peaks)

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Il sequel di Suburra – La serie continua l'operazione di riscrittura del film originale di Stefano Sollima – l'ambientazione è la solita, la vigilia della caduta del governo di centrodestra nel 2011 - già iniziata nelle tre stagione della progenitrice. Tra il ritorno di volti noti e qualche nuovo innesto nel cast di protagonisti, Suburræterna non fa abbastanza per rinnovare l'attenzione dello spettatore, cadendo anche in alcuni dei soliti difetti della serie precedente. Una riproposizione stanca e a tratti goffa di cliché crime che sanno di già visto.SUBURRÆTERNA, recensione della serie Netflix che espande l’universo Suburra