Il 6 marzo prossimo uscirà sulla piattaforma streaming STARZPLAY una nuova serie tv intitolata Shining Vale, creata da Sharon Horgan (già dietro la serie Divorce con Sarah Jessica Parker) e Jeff Astrof. La serie presenta un cast molto noto agli amanti delle serie televisive, in particolare delle sitcom, in quanto la protagonista, di nome Patricia Phelps, o meglio conosciuta come Pat, è interpretata dall’attrice Courtney Cox, ossia la Monica Geller di Friends. Il ruolo del marito del personaggio di Pat, Terry Phelps, è impersonato invece dall’attore Greg Kinnear, che ricordiamo soprattutto per Qualcosa è cambiato e per Little Miss Sunshine.
La serie racconta, in otto episodi da circa mezz’ora ciascuno, la storia di una famiglia che, in seguito ad un evento causato da Pat, decide di trasferirsi dalla grande città di Brooklyn ad una piccola cittadina del Connecticut, chiamata Shining Vale. I Phelps sono composti da Terry, Pat e dai figli, certamente molto diversi tra loro ma con una cosa in comune: sono in eterno conflitto con i genitori, ma soprattutto con la madre. Il maschio, di nome Jack, è un ragazzino obeso e completamente dipendente dai videogiochi; la figlia, più grande, di nome Gaynor, è la classica ragazza egocentrica, concentrata sul proprio aspetto fisico in un primo momento, ma che poi si avvicina inaspettatamente alla religione.
Sebbene la famiglia sembra fermarsi a quattro componenti, in realtà con il trasferimento della stessa a Shining Vale, ma soprattutto nell’antica casa che i Phelps acquistano, si aggiunge un quinto componente: Rosemary, interpretata dal premio Oscar Mira Sorvino. Pat e Terry, che credono di aver fatto un ottimo acquisto, un affare – l’abitazione è costata poco nonostante le sue dimensioni e rifiniture -, non si chiedono inizialmente perché fosse rimasta invenduta tanto a lungo e certamente non si aspettano un ospite del genere all’interno. Difatti, la casa è stato luogo di gravi violenze, tra cui più di un omicidio e di un suicidio; Rosemary, l’ospite, non è altro che un fantasma, il fantasma di una donna, di una casalinga vissuta negli anni ’50, protagonista dei fatti spiacevoli accaduti nella casa e che tenta più volte di impossessarsi di Pat (o forse è Pat ad immaginarselo?).
Quest’ultima trascorre il tempo a cercare di scrivere il suo secondo libro, dopo il successo del primo quando aveva solo diciassette anni (libro che le valse l’appellativo di Lady Porn per aver raccontato un mondo femminile fatto di droghe e alcol); quando inizia a vedere Rosemary, si convince di essere depressa e comincia ad abusare di psicofarmaci, anche perché nessuno della sua famiglia ha la facoltà di vedere il fantasma. Il passato di Pat viene spesso citato nel presente e delinea una donna certamente diversa da quella attuale: da ragazza disinibita, piena di aspirazioni e di gran successo, a madre di famiglia, annoiata e alle prese con il costante sforzo di tenere unita una famiglia che difficilmente lo rimarrà, sforzo portato ancora più avanti dal marito Terry.
Shining Vale presenta una trama non molto originale, a partire dal racconto del trasferimento della famiglia alle difficoltà del rapporto genitori-figli; tutte tematiche tipiche di molte pellicole statunitensi. Tuttavia, il modo in cui la serie affronta tali tematiche e mette in scena la psicologia della protagonista dà vita a qualcosa di inedito, ad un genere poco affrontato, in particolar modo dalla serialità, ovvero quello del comedy horror. Lo spettatore si trova di fronte ad un’alternanza di divertimento e inquietudine, risate e sobbalzi di paura; questo mash up, per quanto possa apparire bizzarro, in realtà è ben riuscito e ben amalgamato. A farla da padroni nella riuscita di questa serie sono certamente gli attori protagonisti, che con la loro interpretazione riescono a portare questa serie ad un livello superiore rispetto a quello che avrebbe potuto avere con altri interpreti.
Courtney Cox è perfetta in questo ruolo: la sua fisicità e la sua mimica descrivono perfettamente la madre di famiglia con un passato “moderno” alle spalle; Greg Kinnear riveste in modo magistrale i panni dell’uomo di mezza età, un po’ in crisi nei confronti della sua stessa vita, ma comunque un padre di famiglia rassicurante e sempre dal pensiero positivo. Una regia dinamica, un montaggio in linea con il genere horror, rendono questa serie un piccolo tesoro di colpi di scena e divertimento, adatto ad un pubblico adulto ma anche a quello dei più giovani.