martedì, Giugno 6, 2023
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Sense8 A Christmas Special recensione

Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. In fin dei conti, ogni nostro comportamento, ogni nostra scelta porta delle conseguenze e queste conseguenze bene o male arrivano sempre a chiederci il conto. A giugno del 2015, appariva su Netflix la nuova serie originale degli ex fratelli Wachowski, ora note come le sorelle Wachowski. A dare loro manforte, tra i creatori c’è il noto sceneggiatore J. Micheal Straczynski (Babylon 5, Changeling). Al lancio della piattaforma Netflix in Italia, il 22 ottobre 2015, anche noi abbiamo potuto godere della lungimirante creazione di questo trio; infatti la prima stagione di Sense8 rappresenta un autentico successo su tutti i fronti. La questione non era affatto scontata soprattutto dopo i numerosi insuccessi, sia di pubblico che commerciali, dei prodotti Wachowski post Matrix.

Sense8 racconta le vicende di otto persone distanti sia fisicamente (abitano in diverse città del mondo) sia culturalmente. Queste otto persone scoprono di poter “connettersi” telepaticamente e inoltre hanno la capacità di “condividere” le proprie abilità con gli altri. Un’organizzazione segreta vuole però studiare questi individui così peculiari, coinvolgendoli in una caccia senza tregua.

Lo Speciale Natalizio di Sense8 ci trasporta temporalmente  quattro mesi dopo la fine delle vicende della prima stagione. Abbiamo amato i personaggi nella prima stagione, bene o male, tutti quanti. Ovviamente alcune storyline ci sono sembrate migliori di altre, ma è indubbiamente riconoscibile il fatto che le due creatrici rendano il meglio con i personaggi a loro più affini (primo fra tutti il personaggio di Lito, l’attore messicano omosessuale interpretato da Miguel Àngel Silvestre).

In questo vero e proprio lungometraggio, della durata di circa due ore, ci vengono raccontate le conseguenze delle azioni di ciascun personaggio avvenute nelle ultime puntate. Ritroviamo tutti i protagonisti, o quasi tutti, in situazioni realmente drammatiche; Will, il poliziotto di Chicago interpretato da Brian J. Smith, (il punto di vista preferenziale) è ovviamente quello più in difficoltà.

Rispetto alla prima stagione, questo special ci mostra come gli autori abbiano acquisito una maggiore consapevolezza dei personaggi e soprattutto della regola del gioco di Sense8. Se siamo comunque ancora in una sorta di limbo (effettivamente il tutto si configura come un enorme prologo per la seconda stagione), siamo capaci di identificare meglio le linee narrative e capire dove queste possano portare. A livello registico tutto rimane eccellente; l’unica pecca è che sembra che alcune scene, per quanto meravigliosamente pensate e girate, siano una semplice revisione di quelle viste nella stagione precedente.

Lo speciale natalizio di Sense8 è un buon film di Natale che auspica un mondo senza pregiudizi di natura sessuale, ma è soprattutto un visionario prologo per una seconda stagione che tutti coloro che hanno amato i personaggi protagonisti non possono far altro che attendere con trepidazione.

Joseph Crisafulli

Redazione
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