Benvenuti a Riverdale. Da lontano si presenta come molte altre cittadine sparse per il mondo: sicura, rispettabile, innocente, ma se ci si avvicina si iniziano a vedere le ombre sottostanti.
Arriva per tutti il momento delle scelte. Quando siamo troppo piccoli, sono gli altri a scegliere per noi. Tua madre ti dice: “Fai quello!”, tuo padre ti dice: “Fai questo!”, e siamo costretti a farlo. Poi arriva l’adolescenza e le cose cambiano totalmente. Inizia a crescere quella vocina dentro che ci fa ribellare, sentiamo il bisogno di capire chi siamo e soprattutto chi diventeremo.
Rivedale è la trasposizione televisiva di uno dei personaggi più importanti della cultura pop americana, ovvero Archie, stesso nome della casa di produzione fumettistica Archie Comics. Le avventure del teenager Archie e di altri personaggi (tra cui ricordiamo Sabrina Vita da Strega e Josie e le Pussycat) hanno generato numerose serie di cartoni animati, film, canzoni ecc.
A capo del progetto ci sono Roberto Aguirre-Sacasa (Glee, Big Love) e Greg Berlanti (Dawson’s Creek, Arrow, Flash, Supergirl), due persone che sanno come gestire questa tipologia di serie “teen”.
Riverdale: nuovo trailer della serie basata sui personaggi Archie Comics
Nella piccola e provinciale cittadina di Riverdale, il 4 luglio succede una disgrazia: durante una gita in barca sul fiume, il liceale Jason Blossom rimane ucciso e il suo corpo non viene ritrovato. La sorella gemella, Cheryl Blossom, anche lei sulla barca, racconta di come il fratello sia caduto morendo affogato. A fine estate la scuola riapre: seguiamo la vita di Archie, giocatore di football con la passione per la musica. Il giovane viene immediatamente inserito in un triangolo amoroso che oltre a lui vede protagonisti la sua migliore amica Betty Cooper e la nuova arrivata da New York Veronica Lodge.
La situazione iniziale è volutamente stereotipata. I personaggi sono esteriormente le classiche fotocopie di quasi ogni teen drama. Poi, avvicinandoci, iniziamo a scoprire le ombre, e la facciata di perfezione mostra le prime crepe.
Principalmente quello che ci cattura di Riverdale è proprio la componente mistery. Tutti i personaggi hanno qualcosa da nascondere, tutti gli stereotipi hanno quell’ombra che piano piano sbuca fuori e di cui alla fine dell’episodio vogliamo sapere di più.
Questo piloto riesce quindi a intrattenerci più con il mistery, legato soprattutto alla sua trama orizzontale, che con la componente teen, legata indissolubilmente a quel triangolo amoroso che caratterizzava già la controparte cartacea.
Per il momento possiamo solo affermare che Riverdale ha un buon pilot, non eccezionale, ma che riesce a metterci la pulce nell’orecchio per andare avanti; infine, per convincerci ancora di più c’è anche Luke Perry (Dylan della popolarissima serie tv anni ’90 Beverly Hills 90210).