lunedì, Ottobre 14, 2024
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Petra, recensione della serie Sky con Paola Cortellesi

La recensione di Petra, la nuova serie originale Sky con protagonista Paola Cortellesi. Dal 14 Settembre su Sky Cinema e NOW TV.

Immagine di copertina: Luisa Carcavale

Petra è la nuova serie originale targata Sky Original che arriverà, a partire dal 14 settembre e per quattro lunedì consecutivi, in onda su Sky Cinema e NOW TV. Adattamento televisivo dell’omonima protagonista nata dalla penna della scrittrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett, Petra Delicado – diventata Petra Delicato nella versione italiana – è comparsa per la prima volta nel romanzo del 1996 intitolato Riti di Morte, che vedeva al centro dell’indagine narrata la detective di Barcellona dal nome (e dai modi) spigolosi, quanto dal cuore delicato proprio come il suo cognome. A distanza di quasi trent’anni spetta a Sky il tentativo di adattare un mondo (apparentemente) perduto per il piccolo schermo, come hanno raccontato durante la conferenza stampa il cast artistico e tecnico.

Petra Delicato (Paola Cortellesi) è l’Ispettore della squadra mobile di Genova: spigolosa, solitaria, anticonformista e dotata di tagliente ironia, la donna si ritrova bruscamente sul campo dopo un passato da avvocato e un presente in archivio. L’ennesimo cambiamento radicale nella vita di una donna libera e indipendente che si è già lasciata alle spalle due matrimoni falliti al contrario del suo nuovo partner, il Viceispettore Antonio Monte (Andrea Pennacchi), un uomo di mezz’età, vecchio stampo e vedovo. Insieme si ritroveranno a gestire quattro casi spinosi tra violenza e crimini irrisolti, in una Genova crepuscolare e affascinante; quattro indagini per scoprire che umanamente sono una coppia investigativa perfetta, forte delle proprie differenze.

Petra, pur essendo un prodotto originale, parte dalla pregressa esistenza di un ciclo letterario dedicato al personaggio dell’Ispettore; una premessa forte che permette ai personaggi di avere uno spessore – e una caratura psicologica – diversa rispetto a quelli che si muovono sullo sfondo di tanti prodotti crime contemporanei (e non). Perché il genere, per quanto affascinante nelle dinamiche e nei meccanismi, ha sempre mostrato un grande punto debole: la forza delle indagini e la fragilità dei protagonisti, immortalati in un eterno dialogo conflittuale tra le parti nonché in una perfetta arma a doppio taglio.

Se talvolta, nel crime-noir, le storie narrate sono talmente affascinanti e complesse da mettere in secondo piano la tridimensionalità dei personaggi, non è però questo il caso di Petra: già nel primo episodio lo spettatore viene condotto, pian piano, nelle contraddizioni delle esistenze dell’ispettore e del suo partner, nelle dinamiche e nelle ombre che ne ammantano la quotidianità; i loro comportamenti si trasformano fin da subito in rassicuranti abitudini per chi guarda creando una progressiva “dipendenza” dello sguardi, che permette di scivolare con piacere tra le storie e le indagini mostarte nei vari episodi.

La regia di Maria Sole Tognazzi ha un’estetica hard boiled, muovendo la macchina da presa tra le ombre dei vicoli di Genova e le luci degli spazi aperti, del porto, disegnando chiaroscuri pastosi sui volti degli attori protagonisti: Paola Cortellesi e Andrea Pennacchi sono una coppia improbabile e vincente, inedita e ben assortita sul piccolo schermo. Per l’attrice, inoltre, si tratta di un ruolo inedito: non solo per via delle sfumature drammatiche, ma per il coinvolgimento emotivo nei toni crime, tra le maglie di un genere nel quale riesce a muoversi in modo disinvolto (pur sentendo, a tratti, la mancanza della sua consueta ironia).

Petra è un prototipo inedito per il piccolo schermo: una donna indipendente che non sembra nata dalla mente creativa di una scrittrice ventiquattro anni fa. Figlia dei tempi moderni, inedita e simbolica, l’ispettore della squadra mobile trova il suo corrispettivo in molte altre figure di detective del piccolo schermo – come non pensare al Rocco Schiavone di Marco Giallini? – ma ha in più, rispetto ai suoi colleghi uomini, la forza della novità: il fascino discreto di un personaggio nuovo, inedito, lontano da trappole e cliché troppo nazional popolari, capace di abbracciare nelle sue storie chandleriane i gusti del pubblico più disparato.

Guarda il trailer ufficiale di Petra

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Petra, pur essendo un prodotto originale, parte dalla pregressa esistenza di un ciclo letterario dedicato al personaggio dell’Ispettore; una premessa forte che permette ai personaggi di avere uno spessore – e una caratura psicologica – diversa rispetto a quelli che si muovono sullo sfondo di tanti prodotti crime contemporanei (e non).
Ludovica Ottaviani
Ludovica Ottaviani
Imbrattatrice di sudate carte a tempo perso, irrimediabilmente innamorata della settima arte da sempre | Film del cuore: Lo Chiamavano Jeeg Robot | Il più grande regista: Quentin Tarantino | Attore preferito: Gary Oldman | La citazione più bella: "Le parole più belle al mondo non sono Ti Amo, ma È Benigno." (Il Dormiglione)

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