Articolo a cura di Riccardo Tanco
Tratto dal ciclo di cinque romanzi “I Melrose” scritti da Edward St.Aubyn, Patrick Melrose è la nuova miniserie in cinque episodi coprodotta da Sky e Showtime che andrà in onda a partire dal 9 luglio sul canale Sky Atlantic.
1982: Patrick Melrose (Benedict Cumberbatch) è un uomo inglese dell’alta borghesia, tossicodipendente e alcolizzato, che riceve l’improvvisa notizia della morte del padre David (Hugo Weaving). Recatosi a New York per prendere le ceneri del padre, Patrick inizia a combattere una guerra personale contro i suoi problemi, tentando di disintossicarsi dalla droga e dall’alcol. Ma i traumi del passato e il ricordo del rapporto burrascoso col padre fanno ripiombare Patrick nella dipendenza.
Scritta e ideata dal romanziere e sceneggiatore David Nicholls, e diretta dal regista Edward Berger, la serie vede nel ruolo di Patrick Melrose l’attore inglese Benedict Cumberbatch.
Strutturata come una serie antologica dove ogni episodio è un adattamento di uno dei cinque romanzi del ciclo originale (Non importa, Cattive notizie, Speranza, Latte materno, Lieto fine) ambientato in una decade diversa, l’episodio pilota è tratto dal romanzo “Bad News” ed è ambientato nella New York degli anni ’80.
La miniserie Sky/Showtime si presenta come una black comedy drammatica con un umorismo e un’ironia british sott’acido, dove il riferimento principale come immaginario cinematografico sembra provenire dal Trainspotting di Danny Boyle.
Patrick Melrose recensione del pilot della miniserie
Attraverso una messa in scena curata, elegante ma vorticosa e violenta in alcune scelte stilistiche – soprattutto nella rappresentazione senza mezze misure dell’addiction del protagonista per alcol e droghe -, Patrick Melrose si pone nel pilot come un racconto nero e disperato nonostante la continua ricerca di un’ironia malata, un racconto di autodistruzione di un uomo alle prese con la tossicodipendenza e con la vita a pezzi; la narrazione di una lotta esteriore e interiore contro i propri demoni e i traumi del proprio passato, con la speranza vana di ricostruirsi una vita.
Funziona, anche se vagamente patinata, l’immagine della New York degli anni’ 80, grazie anche ad una regia precisa e lineare che si concede virtuosismi solo nel mostrare la caduta nell’oblio della dipendenza del protagonista. Nel ruolo di Patrick Melrose offre un’ottima prova Benedict Cumberbatch, un solitario tossicodipendente, paranoico ma arguto; l’attore britannico è bravo a mostrarne la fragilità e la solitudine, e il disperato tentativo di redenzione personale.
In “Bad News” (questo il titolo del primo episodio), la serie prova già ad addentrarsi in tematiche complesse (come i rapporti personali e il lutto), guardando con interesse e sguardo non troppo compiaciuto a temi pesanti e gravosi come il male della droga e i suoi effetti distruttivi sull’essere, le ferite dell’infanzia e su come una scelta o un gesto non fatto possa determinare ciò che potremmo diventare.