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Modern Love Stagione 2, recensione della serie antologica targata Amazon

La recensione della seconda stagione dell'acclamata serie antologica Modern Love. Dal 13 agosto disponibile su Amazon Prime Video.

Da un paio di anni a questa parte, Amazon ha dimostrato sempre maggior interesse nei confronti delle serie antologiche. Il futuro distopico esistenzialista di Tales from the Loop e quello sentimentalmente complicato di Soulmates, le atmosfere orrorifiche (in questo caso, più cinematografiche che seriali) di Welcome to Blumhouse, e poi, ancora, il complicato presente di chi deve fare i conti con l’amore di Modern Love. Quest’ultima serie, ispirata a una rubrica del “New York Times” e ideata per il piccolo schermo dal regista irlandese John Carney, dopo il successo, nel 2019, della prima stagione, torna a partire dal 13 agosto su Amazon Prime Video, con una seconda tranche di episodi (sono sempre 8, di 30 minuti l’uno) per raccontare l’amore da nuove prospettive.

Un progetto, quello di Modern Love, ambizioso, che si prefigge l’obiettivo di condurre lo spettatore in un viaggio attraverso i sentimenti, tra storie più convenzionali (amori finiti, oppure impossibili) ed altre decisamente meno (ricordate la vicenda con protagonista Anne Hathaway nella prima stagione?), prediligendo la commistione tra generi. Anche in questa seconda stagione commedia e dramma si alternano o, meglio ancora, si amalgamano all’interno del medesimo episodio. Perché di fronte al dramma della vita, tutto sommato, si può anche sorridere un po’; anche solo per esorcizzarne la sua profonda tragicità.

Nel primo episodio, The Night Girl Finds a Day Boy, la “vampira” Zoe (Zoe Chao) predilige vivere di notte e riposare durante tutto il resto della giornata. Il suo equilibrio viene però messo in serio pericolo quando incontra e si innamora di Jordan (Gbenga Akinnagbe). Riuscirà a portare avanti una relazione diurna? In Do You Remember Me? due ex amanti (Marquis Rodriguez e Zane Pais) si incrociano casualmente per strada; il loro appropinquarsi permette ad entrambi di tornare indietro nel tempo per rivivere la sera in cui si sono conosciuti, amati e in cui un drammatico evento ha messo fine bruscamente al loro rapporto.

Am I…? Maybe this Quiz Will Tell Me racconta invece la storia dell’adolescente Katie (Lulu Wilson), impegnata nel capire la sua vera natura sessuale, e del suo incontro, a scuola, con la coetanea Alexa (Grace Edwards). Un’amore all’apparenza impossibile è invece quello tra Liliane (Dominique Fishback) e Vincent (Isaac Powell), i protagonisti del quarto episodio della serie: A Life Plan for Two, Followed by One. Conosciutisi alle scuole elementari, i due stringono un profondo rapporto d’amicizia, ma il sentimento che Liliane prova nei confronti di Vincent, forse, è ancora più totalizzante. L’inizio di una grande storia d’amore? Forse, ma la vita, si sa, è imprevedibile…

In the Waiting Room of Estranged Spouses il militare Spencer (Garrett Hedlund), fa rientro a casa appena in tempo per vedere il proprio matrimonio andare a rotoli. Oppresso, oltre che dalla solitudine post divorzio, dall’incapacità di relazionarsi con la realtà di tutti i giorni, troverà un inatteso conforto in Isabel (Anna Paquin), ex moglie dell’uomo per cui la moglie lo ha lasciato. Una variazione del tema del “breve incontro” è quello messo in scena in Strangers on a train: lui (Kit Harington) affascinante informatico, lei (Lucy Boyton) medievalista. Un incrocio di sguardi in un vagone affollato, uno scambio di parole ed ecco che scatta la complicità. Una volta arrivati a destinazione si ripromettono di rivedersi, ma l’avvento del Covid-19 e il conseguente lockdown complicherà le cose.

On a Serpertin Road, With the Top Down racconta invece il legame affettivo tra un medico di campagna (Minnie Driver) e la propria automobile: ormai âgée, costantemente guasta, eppure capace di trasportala indietro nel tempo, ai giorni passati in compagnia del primo marito (un intenso Tom Burke), scomparso prematuramente a causa di un male incurabile. Per concludere, in Second Embrace, With Hearts and Eyes Open, una coppia separata (Tobias Menzies e Sophie Okonedo) tenta il riavvicinamento. Tutto sembra filare per il meglio, ma il destino, come suo solito, ci mette lo zampino.

Rispetto alla prima stagione di Modern Love, dove tutti gli episodi (fatta eccezione per quello conclusivo) si attestavano più o meno sul medesimo livello qualitativo (medio-alto), la seconda è caratterizzata da una maggiore disparità tra le varie storie che la compongono. La sensazione, specie nella prima parte della serie antologica di prossima uscita, è quella di trovarsi al cospetto di episodi che si reggono quasi esclusivamente su un’idea, non riuscendo però a svilupparsi in maniera coerente da un punto di vista narrativo, risultando così eccessivamente esili. È il caso, ad esempio, di Do You Remember Me? e A Life Plan for Two, Followed by One, forse le due puntate più deboli dell’intera stagione.

Di tutt’altro spessore, invece, sono gli ultimi episodi – tre dei quali, non a caso, diretti dallo stesso John Carney -, dove la serie sembra esprimere al meglio tutte le sue potenzialità, emozionando in modo sincero. Se In the Waiting Room of Estranged Spouses è apprezzabile soprattutto per il taglio surreale con cui è raccontata la vicenda – a tratti forse eccessivo, però coinvolgente -, e Second Embrace, With Hearts and Eyes Open (regia di Carney) si distingue per una prova d’attori maiuscola (ma come abbiamo fatto a non accorgerci del talento di Menzies prima?), ad impressionare positivamente sono in particolare gli episodi sei e sette, entrambi diretti da Carney. Strangers on a train e soprattutto On a Serpertin Road, With the Top Down sono probabilmente tra le migliori puntate delle stagioni che compongono Modern Love, se non le migliori in assoluto.

Diametralmente opposte – la prima è una commedia amara, la seconda un dramma puro -, le due storie si apprezzano soprattutto per l’incisività narrativa che le contraddistingue. Se, come già accennato, Strangers on a train è una rilettura del tema del “breve incontro” in epoca Covid-19, e sfrutta soprattutto i cliché tipici della commedia surreale (spassosa la scena in cui i viaggiatori, in treno, si tramutano in una band che sottolinea musicalmente l’avvicinamento tra i due giovani amanti), On a Serpentin Road, With the Top Down nasconde dietro a una vicenda all’apparenza banale – una donna deve sbarazzarsi di una macchina ormai vecchia – il commovente racconto di una storia d’amore capace di abbattere le barriere dello spazio e del tempo. Due piccoli gioielli che valgono senza dubbio la visione della serie.

Guarda il trailer ufficiale di Modern Love 2

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Rispetto alla prima stagione di Modern Love, la seconda è caratterizzata da una maggiore disparità tra le varie storie che la compongono. La sensazione, specie nella prima parte della serie antologica di prossima uscita, è quella di trovarsi al cospetto di episodi che si reggono quasi esclusivamente su un'idea, non riuscendo però a svilupparsi in maniera coerente da un punto di vista narrativo. Mentre di tutt'altro spessore, invece, sono gli ultimi episodi, dove la serie sembra esprimere al meglio tutte le sue potenzialità, emozionando in modo sincero.
Diego Battistini
Diego Battistini
La passione per la settima arte inizia dopo la visione di Master & Commander di Peter Weir | Film del cuore: La sottile linea rossa | Il più grande regista: se la giocano Orson Welles e Stanley Kubrick | Attore preferito: Robert De Niro | La citazione più bella: "..." (The Artist, perché spesso le parole, specie al cinema, sono superflue)

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Rispetto alla prima stagione di Modern Love, la seconda è caratterizzata da una maggiore disparità tra le varie storie che la compongono. La sensazione, specie nella prima parte della serie antologica di prossima uscita, è quella di trovarsi al cospetto di episodi che si reggono quasi esclusivamente su un'idea, non riuscendo però a svilupparsi in maniera coerente da un punto di vista narrativo. Mentre di tutt'altro spessore, invece, sono gli ultimi episodi, dove la serie sembra esprimere al meglio tutte le sue potenzialità, emozionando in modo sincero.Modern Love Stagione 2, recensione della serie antologica targata Amazon