giovedì, Ottobre 10, 2024
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Loki Stagione 2, recensione della serie Marvel con Tom Hiddleston

La recensione dei primi quattro episodi della seconda stagione di Loki, la serie Marvel con protagonista Tom Hiddleston. Dal 6 ottobre disponibile su Disney+.

Il nostro dio degli inganni preferito, Loki, è pronto a tornare sui nostri schermi nella seconda stagione della sua omonima serie tv (trovate qui la nostra recensione della precedente annata). Sei nuovi episodi in arrivo sulla piattaforma di streaming Disney+ a partire dal 6 ottobre (lo show ci terrà a lungo compagnia durante il periodo autunnale visto che le puntate, come sempre, verranno rilasciate settimanalmente).

Una seconda stagione che vede un importante cambio della guardia nel suo team creativo, con lo showrunner Michael Waldron sostituito nel ruolo di head writer dal compare Eric Martin (entrambi hanno lavorato alla serie animata Rick and Morty) e con l’arrivo, dietro la macchina da presa, del visionario duo di registi Justin Benson e Aaron Moorhead (non dei completi estranei in casa Marvel, visto che avevano già diretto due episodi di Moon Knight). Una scelta comprensibile, considerando la predilezione di Benson & Moorhead per i soggetti riguardanti anomalie e viaggi temporali (le pellicole The Endless e Synchronic, quest’ultima recuperabile su Prime Video).

Loki… dove eravamo rimasti? 

La storia riprende proprio dove l’avevamo lasciata alla fine della scorsa stagione: dopo aver eliminato Colui che rimane (ovvero una delle varianti di Kang, interpretato da Jonathan Majors), Sylvie (Sophia Di Martino) scaraventa Loki (Tom Hiddleston) in un portale. Il nostro protagonista si ritrova nella sede della TVA (per chi non se lo ricordasse, sta per Time Variance Authority), però in un diverso periodo storico.

Infatti, il corpo di Loki sta vivendo in uno stato di instabilità temporale che oscilla tra passato, presente e futuro (un po’ quello che capita al personaggio di Illyria nell’episodio “Bomba ad orologeria” della serie Angel, se siete appassionati del Buffyverse). Nel mentre, la Sacra Linea Temporale si sta sfaldando in infinite ramificazioni, dando così vita al multiverso. Un processo che rischia di mettere a repentaglio l’esistenza stessa della TVA.

Photo by Gareth Gatrell. © 2023 MARVEL.

Un costante richiamo alla ciclicità del tempo

L’uroboro è un simbolo raffigurante un serpente che si mangia la coda, la sua rappresentazione più antica risale ad un testo funerario dell’antico Egitto. Immagine per eccellenza usata per simboleggiare la ciclicità del tempo, viene richiamata spesso in questa nuova stagione di Loki (il nuovo simpatico personaggio interpretato da Ke Huy Quan, premio Oscar per Everything Everywhere All at Once, si chiama proprio Ouroboros, per gli amici OB).

Essenzialmente un loop, dove azioni compiute nel futuro sono le dirette responsabili di quello che è già accaduto nel passato (il Christopher Nolan di Tenet apprezzerebbe); condizione che conferisce ai primi quattro episodi – che abbiamo avuto occasione di vedere in anteprima – un senso d’oscuro destino imminente. Una proverbiale spada di Damocle che pende costantemente sulle teste dei nostri protagonisti, mentre procedono a tentoni nelle loro disavventure tra un’epoca e l’altra, nelle location più disparate (un McDonald nella provincia americana degli anni ’80, l’Esposizione Universale di Chicago del 1893).

Per il resto, la seconda annata di Loki mantiene i tratti distintivi della precedente: una sequela di bizzarre avventure sci-fi alla Doctor Who in salsa Marvel, dall’estetica retrofuturistica e dai colori pastello usciti direttamente da un film di Wes Anderson. Il tutto con al centro la complicata relazione tra il protagonista e la sua variante femminile e le sue spassose interazioni con il “best buddy” Mobius (Owen Wilson). Se avete apprezzato la scorsa stagione, ritroverete in questi quattro episodi di Loki tutti gli elementi che avete imparato ad amare, più qualche promessa di sviluppi interessanti nel contesto della “Saga del Multiverso” marvelliano.

Guarda il trailer ufficiale di Loki Stagione 2

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Nonostante il cambio del team creativo, la seconda stagione di Loki mantiene tutti i tratti distintivi della sua precedente annata. Con una storia che riprende proprio dove l'avevamo lasciata, la serie mette al centro una interessante riflessione sulle conseguenze delle azioni future sul passato. Nuove bizzarre avventure sci-fi in compagnia del dio dell'inganno e del suo spassoso cast di comprimari, pronte per essere apprezzate da chi ha amato la prima stagione.
Marco Scaletti
Marco Scaletti
Prima sono arrivati i fumetti e i videogiochi, dopo l'innamoramento totale per il cinema e le serie tv. Consumatore onnivoro dei generi più disparati, dai cinecomics alle disturbanti opere del sommo Cronenberg | Film del cuore: Alien | Il più grande regista: il succitato Cronenberg o Michael Mann | Attore preferito: Joaquin Phoenix | La citazione più bella: "I gufi non sono quello che sembrano" (I segreti di Twin Peaks)

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Nonostante il cambio del team creativo, la seconda stagione di Loki mantiene tutti i tratti distintivi della sua precedente annata. Con una storia che riprende proprio dove l'avevamo lasciata, la serie mette al centro una interessante riflessione sulle conseguenze delle azioni future sul passato. Nuove bizzarre avventure sci-fi in compagnia del dio dell'inganno e del suo spassoso cast di comprimari, pronte per essere apprezzate da chi ha amato la prima stagione.Loki Stagione 2, recensione della serie Marvel con Tom Hiddleston