venerdì, Marzo 31, 2023
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Le relazioni pericolose, recensione della serie targata LIONSGATE+

La recensione della prima stagione della serie Le relazioni pericolose, in arrivo sulla piattaforma LIONSGATE+ dal 6 novembre.

La marchesa de Merteuil e il visconte di Valmont sono pronti a tornare sul piccolo schermo: giovani, spregiudicati e licenziosi, i protagonisti del romanzo del 1782 scritto da Pierre Choderlos de Laclos prendono vita cambiando pelle, passando dai volti di Glenn Close e John Malkovich a quelli di Alice Englert e Nicholas Denton per il nuovo adattamento de Le relazioni pericolose, che del film omonimo di Stephen Frears riprende solo il titolo e non il format o le intenzioni, perché quella che arriverà su LIONSGATE+ (ex STARZPLAY) a partire dal 6 novembre è una serie che ripercorre le origini del mito – scandaloso – dei due personaggi resi celebri dalla letteratura quanto dal cinema.

La serie è un audace prequel del romanzo classico di Laclos ambientato nel ‘700 e incentrato sui due iconici protagonisti, la marchesa de Merteuil e il visconte de Valmont, ma soprattutto sui primi anni della loro relazione, quando erano giovani amanti appassionati in una Parigi alla vigilia della rivoluzione francese. Questa nuova versione moderna offre al pubblico la possibilità di sperimentare meraviglia e terrore, bellezza e degrado, seduzione e inganno nella Parigi pre-rivoluzionaria, nella quale i due personaggi si aggirano spinti dalla sete di vendetta per i torti subiti nel passato, mentre percorrono un’ascesa dai bassifondi fino ai ranghi più alti dell’aristocrazia francese, attraverso la manipolazione non solo della nobiltà ma anche l’uno dell’altro, al solo scopo di sopravvivere.

Per contestualizzare questo nuovo adattamento de Le relazioni pericolose è necessario collocarlo nell’hic et nunc dell’universo delle piattaforme (le cui strategie sono state ben svelate dalla recente quarta stagione della serie italiana Boris), dominate da logiche commerciali e mainstream che guardano al mercato internazionale e ad una porzione di pubblico sempre più ampia: chi è il destinatario del prodotto? Qual è il target specifico dei fruitori medi? Anche in questo caso, Le relazioni pericolose segue un trend già inaugurato da prodotti targati soprattutto Netflix: tra Bridgerton e Persuasione, la nuova serie “revival” cerca di trovare una propria dimensione, una cifra stilistica e seducente per ammaliare un pubblico variegato ma, in modo particolare, giovane e curioso.

Photo Copyright Info: ©2022 Starz Entertainment

Un prodotto accattivante ma fin troppo post-moderno

Come nel secondo dei due titoli citati, anche Le relazioni pericolose crea un improbabile anacronismo storico: per quanto gli episodi siano ambientati nella Parigi pre-rivoluzionaria del ‘700, il linguaggio è moderno, lo stile sotteso allo storytelling generale strizza l’occhio al XXI Secolo, alle forme e ai modelli contemporanei. Nasce come un prequel, ma semplicemente per abbassare l’età dei due protagonisti e raccontare una variazione (sul tema) di una storia già ben conosciuta e “frequentata” dal cinema mondiale, tra la versione di Frears, quella di Milos Forman e infine il remake anni ’90 Cruel Intentions. I dialoghi sono veloci, ammiccanti, disseminati di doppi sensi e pervasi da un sottile piacere voyeuristico che richiama, da vicino, i fasti del “classico” Gossip Girl. E proprio a questo prototipo sembra ispirarsi, scomodando il precedente (di successo) del primo titolo citato, ovvero il franchise Bridgerton: le contraddizioni diventano il punto di forza di un adattamento sfarzoso e opulento, in grado di riempire un horror vacui che rischierebbe di svelarsi di fronte al piacere retinico degli spettatori.

Le relazioni pericolose costruisce una traiettoria emotiva accattivante definendo i legami tra i personaggi e gli intrighi di palazzo che dominano l’aristocrazia francese; tutti elementi che calamitano la curiosità del pubblico, ma che costringono la drammaturgia a sacrificarsi, snellendo la complessità dietro logiche e scelte e, infine, dipingendo un ritratto più patinato e meno oscuro, vicino alla sensibilità e al gusto che impera nel mercato attuale. In nome della natura mainstream, la serie LIONSGATE+ sacrifica la credibilità storica e una scrittura della suspense palpabile e basata sul filo sottile dell’erotismo, un elemento cardine del film di Frears. Il prodotto finale è accattivante ma fin troppo post-moderno, capace di ridimensionare la carica erotico-sovversiva in nome di una narrazione più tradizionale e al contempo disinibita, che non costruisce intorno al tema della verosimiglianza storica (di dialoghi, situazioni e comportamenti) la propria linea guida a partire dalla quale sviluppare l’intero concept di serie.

Guarda il trailer ufficiale de Le relazioni pericolose

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Le relazioni pericolose costruisce una traiettoria emotiva accattivante definendo i legami tra i personaggi e gli intrighi di palazzo che dominano l’aristocrazia francese; tutti elementi che calamitano la curiosità del pubblico, ma che costringono la drammaturgia a sacrificarsi, snellendo la complessità dietro logiche e scelte e, infine, dipingendo un ritratto più patinato e meno oscuro, vicino alla sensibilità e al gusto che impera nel mercato attuale e post-moderno della serialità.
Ludovica Ottaviani
Ludovica Ottaviani
Imbrattatrice di sudate carte a tempo perso, irrimediabilmente innamorata della settima arte da sempre | Film del cuore: Lo Chiamavano Jeeg Robot | Il più grande regista: Quentin Tarantino | Attore preferito: Gary Oldman | La citazione più bella: "Le parole più belle al mondo non sono Ti Amo, ma È Benigno." (Il Dormiglione)

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Le relazioni pericolose costruisce una traiettoria emotiva accattivante definendo i legami tra i personaggi e gli intrighi di palazzo che dominano l’aristocrazia francese; tutti elementi che calamitano la curiosità del pubblico, ma che costringono la drammaturgia a sacrificarsi, snellendo la complessità dietro logiche e scelte e, infine, dipingendo un ritratto più patinato e meno oscuro, vicino alla sensibilità e al gusto che impera nel mercato attuale e post-moderno della serialità.Le relazioni pericolose, recensione della serie targata LIONSGATE+