Una delle poche certezze dell’industria cinematografica e televisiva è che il pubblico sarà sempre affamato di avventure. L’avventura è il genere d’intrattenimento per eccellenza; la nostra evasione prediletta dalle tribolazioni quotidiane, pronta a farci viaggiare verso mete esotiche e mondi fantastici, magari alla caccia di un qualche antico reperto o di un fantomatico tesoro. È questa “fame”, di natura probabilmente atavica, a farci attendere con trepidazione il trailer di Indiana Jones e la Ruota del Destino, nonostante la delusione generale suscitata dal precedente capitolo, Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo.
D’altronde, la saga dedicata allo spericolato archeologo, interpretato dal grandissimo Harrison Ford, ha saputo regalarci i migliori esempi di quel tipo di cinema avventuroso, in mezzo a pallide imitazioni di dubbia qualità (il recente adattamento della serie videoludica Uncharted). Una sottocategoria in cui si trovano, ogni tanto, anche alcune imitazioni dignitose, come i due film de Il mistero dei Templari, pellicole di metà anni 2000 con protagonista Nicolas Cage. Un franchise che adesso Disney si appresta a rilanciare, in forma seriale, con Il mistero dei Templari – La serie, disponibile a partire dal 14 dicembre sulla piattaforma Disney+.
Uno show che porta sul piccolo schermo una nuova avventura, godibile come entità a sé stante, con solo alcune connessioni dirette ai film originali (il personaggio di Peter Sadusky, interpretato da Harvey Keitel). Tornano a bordo la coppia di sceneggiatori Marianne e Cormac Wibberley, showrunner della serie, e il produttore Jerry Bruckheimer (la saga dei Pirati dei Caraibi, Top Gun: Maverick). I primi due episodi – che abbiamo avuto occasione di vedere in anteprima – sono stati diretti, rispettivamente, dalla premiata regista indiana Mira Nair (Salaam Bombay!, La regina bambina) e dal navigato professionista televisivo Nathan Hope (CSI: Vegas, Lucifer).
Un tentativo di rilancio che non convince del tutto
La trama segue le disavventure di Jess Valenzuela (Lisette Olivera) e dei suoi amici Tasha (Zuri Reed), Oren (Antonio Cipriano) e Ethan (Jordan Rodrigues). La vita della giovane ragazza viene stravolta quando incappa nell’indizio per un fantomatico tesoro secolare, che potrebbe, oltretutto, essere connesso al passato della sua famiglia. Jess, con un’innata propensione per gli enigmi, coinvolgerà i suoi amici in un’eccitante caccia al tesoro, ma la misteriosa e spietata Billie (Catherine Zeta Jones) è sulle loro tracce.
Il mistero dei Templari – La serie, come altre produzioni recenti (Mercoledì, Willow), cerca di svecchiare la sua fonte originaria rendendola appetibile per un target dichiaratamente teen. I protagonisti sono ragazzi della Gen Z, appassionati di escape room, nelle cui discussioni ricorrono quotidianamente i termini “influencer” e “stereotipo di genere”. Citazionisti appassionati di serie cult, soprattutto per la loro generazione, come Game of Thrones e Big Little Lies. Un’operazione che purtroppo risulta – almeno per quanto visto finora – esageratamente stereotipata, tanto da sembrare una delle serie ideate per la piattaforma dal fantomatico algoritmo di Boris 4.
Il mistero dei Templari – La serie abusa di alcuni tòpoi del genere, senza riuscire a regalare niente di veramente originale o memorabile: una protagonista – che assomiglia, sia caratterialmente che fisicamente, alla MJ di Zendaya – coinvolta in una caccia al tesoro abbastanza “meccanica”, che l’aiuterà anche nel superamento del suo recente trauma (la perdita della madre). La sottotrama romantica e la confezione da teen drama anni 2000 non aiutano.