venerdì, Settembre 29, 2023
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I Am Groot Stagione 2, recensione della serie d’animazione Marvel

La recensione della seconda stagione della serie d'animazione I Am Groot, composta da cinque cortometraggi. Disponibile su Disney+ dal 6 settembre.

Guardiani della Galassia Vol. 3 ha rappresentato l’ultimo commovente saluto dell’amabile banda di disadattati guidata da Peter Quill/Star-Lord (Chris Pratt), almeno nella sua formazione classica, che abbiamo imparato a conoscere e amare in questi anni di pellicole del Marvel Cinematic Universe. Una conclusione degna per la trilogia diretta da James Gunn, che si appresta adesso ad iniziare una nuova fase della sua carriera alla guida dei DC Studios con Peter Safran (bisognerà attendere il 2025 per vedere il primo frutto della loro nuova gestione: Superman: Legacy).

Ma gli inconsolabili fan delle avventure spaziali dei Guardiani, che hanno pianto calde lacrime virili nel buio della sala, durante i titoli di coda, hanno adesso a disposizione un piacevole palliativo con cui alleviare, almeno temporaneamente, il loro dolore: è infatti disponibile su Disney+, a partire dal 6 settembre, la seconda stagione della serie animata I Am Groot, creata da Kirsten Lepore (Adventure Time, Summer Camp Island). Cinque nuovi cortometraggi, dalla durata che si aggira attorno ai cinque minuti, con protagonista l’adorabile Baby Groot (sempre doppiato, in originale, dal meno coccoloso Vin Diesel), tutti ambientati tra la fine del primo Guardiani della Galassia e la scena post-credit del Vol. 2 (se vi ricordate, il nostro albero umanoide, in quella scenetta, era già arrivato allo stadio adolescenziale).

Divertenti disavventure autoconclusive

I cinque episodi di I Am Groot, tutti scritti e diretti dalla stessa Lepore (fun fact: moglie di Daniel Kwan, uno dei Daniels, il duo di registi dietro al “multiversico” Everything Everywhere All at Once), mettono il piccolo protagonista al centro di divertenti disavventure autoconclusive, dove si predilige una comicità slapstick da Looney Tunes, soprattutto vicina ai corti animati di Willy il Coyote e Beep Beep, viste le limitazioni comunicative del nostro legnoso eroe. Lo stile d’animazione 3D di questo spin-off, come nella prima stagione, è fotorealistico, coerente con l’estetica delle pellicole principali dirette da Gunn.

In I Am Groot il nostro giovanissimo protagonista trova sempre il modo di cacciarsi nei guai, che si trovi su un pianeta alieno inesplorato o sulla Milano, l’astronave dei Guardiani della Galassia che prende il nome dall’attrice Alyssa (Quill è fan della sitcom Casalingo Superpiù). Ambientazioni diverse, stesso risultato: un disastro di proporzioni bibliche, da cui però l’adorabile alberello uscirà sempre indenne, un po’ come capitava a Mr. Magoo nell’omonima serie animata. Una comicità che punta principalmente sulle gag fisiche, accompagnata con ironia dall’efficace colonna sonora dell’italiano Daniele Luppi (l’episodio “L’apparenza” di Cabinet of Curiosities), dalle sonorità memori del lavoro del grandissimo Nino Rota.

La seconda stagione di I Am Groot non è niente di imperdibile, ma riesce comunque ad essere un piacevole divertissement, consigliato ai completisti delle produzioni targate MCU e alle famiglie con prole in età prescolare. Baby Groot è indubbiamente adorabile (soprattutto nell’outfit da neve che sfoggia nel terzo episodio), una mascotte pronta di nuovo ad invadere le nostre case con la sua simpatia. C’è anche spazio per piccoli cammei di Rocket Racoon (in originale doppiato da Bradley Cooper) e dell’Osservatore (Jeffrey Wright), che abbiamo imparato a conoscere in What If… ?.

Guarda il trailer ufficiale di I Am Groot Stagione 2

GIUDIZIO COMPLESSIVO

La seconda stagione della serie animata I Am Groot di Kirsten Lepore, come la precedente, offre cinque nuove piccole disavventure dell'adorabile alberello umanoide. Una sequela di gag slapstick accompagnate efficacemente dalla colonna sonora dell'italiano Daniele Luppi, con echi del lavoro del grandissimo Nino Rota. Dei corti d'animazione, dalla durata che si aggira attorno ai cinque minuti, piacevoli ma non imperdibili, consigliati ai completisti delle produzioni MCU e alle famiglie con bambini in età prescolare.
Marco Scaletti
Marco Scaletti
Prima sono arrivati i fumetti e i videogiochi, dopo l'innamoramento totale per il cinema e le serie tv. Consumatore onnivoro dei generi più disparati, dai cinecomics alle disturbanti opere del sommo Cronenberg | Film del cuore: Alien | Il più grande regista: il succitato Cronenberg o Michael Mann | Attore preferito: Joaquin Phoenix | La citazione più bella: "I gufi non sono quello che sembrano" (I segreti di Twin Peaks)

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La seconda stagione della serie animata I Am Groot di Kirsten Lepore, come la precedente, offre cinque nuove piccole disavventure dell'adorabile alberello umanoide. Una sequela di gag slapstick accompagnate efficacemente dalla colonna sonora dell'italiano Daniele Luppi, con echi del lavoro del grandissimo Nino Rota. Dei corti d'animazione, dalla durata che si aggira attorno ai cinque minuti, piacevoli ma non imperdibili, consigliati ai completisti delle produzioni MCU e alle famiglie con bambini in età prescolare.I Am Groot Stagione 2, recensione della serie d'animazione Marvel