È disponibile da oggi 10 agosto, sulla piattaforma di streaming Disney+, I Am Groot, la nuova serie dei Marvel Studios che rappresenta il secondo progetto animato dello studio dopo What If…?.
A differenza, però, dello show che ci ha permesso di esplorare versioni alternative di alcuni importanti eventi avvenuti nel Marvel Cinematic Universe, attraverso degli episodi dalla durata decisamente più consistente (28-36 minuti a episodio), la serie dedicata a Baby Groot, la versione “bambina” dell’albero antropomorfo senziente di origine extraterrestre che abbiamo conosciuto per la prima volta in Guardiani della Galassia Vol. 2 del 2017, si presenta in realtà come un progetto dalla struttura decisamente più esile, ma non per questo meno ambizioso dal punto di vista tanto della forma quanto del contenuto.
I Am Groot è, infatti, una collezione di cinque cortometraggi (della durata, più o meno, di 4 minuti ciascuno) che ci riporta indietro nel tempo, a quando Groot era appunto un bambino alle prese con la crescita all’interno della galassia, sempre pronto a cacciarsi in nuove ed entusiasmanti avventure nonostante la tenera età, ma anche a confrontarsi con vecchi amici e a dare del filo da torcere a nuovi ed insoliti personaggi. E per quanto possa apparire come un progetto “fuori canone”, sappiamo in realtà che anche questo show si colloca in un momento ben preciso della ricca timeline del Marvel Cinematic Universe, caratteristica che, di fatto, lo rendi a tutti gli effetti un progetto “canonico”.
Come ha confermato Brian Winderbaum, Head of Streaming, Television and Animation dei Marvel Studios, I Am Groot è ambientato tra la fine di Guardiani della Galassia Vol. 2 e la scena post-credit del film in cui Groot è già diventato una versione di se stesso adolescente. La serie quindi, che vede Groot tornare nel suo pianeta d’origine (un luogo dove non l’abbiamo mai visto prima), si svolge in un arco temporale estremamente ristretto, in cui il nostro Groot si ritrova alle prese con il passaggio dall’infanzia all’adolescenza.
I cinque corti che costituiscono la collezione, tutti disponibili al momento della release su Disney+, ci permettono di godere da una prospettiva privilegiata di una serie di avventure tanto divertenti quanto tenere che vedono Baby Groot assoluto protagonista, impegnato ad esplorare la galassia e l’ambiente che lo circonda, ma anche a farsi rispettare non solo dai suoi compagni Guardiani, ma anche da altre bizzarre creature (spesso ancora più piccole di lui!) che incontra lungo il suo cammino. Avventure vivaci e colorate che sicuramente hanno giocato un ruolo chiave nella sua (tras)formazione, cavalcando l’onda dell’ingenuità e della spensieratezza, ma ache di una spiccata natura ribelle, che da sempre contraddistinguono l’amatissimo membro dei Guardiani.
Indirizzato chiaramente ad un pubblico più giovane, siamo certi che I Am Groot riuscirà comunque a fare breccia anche nel cuore dei fan più adulti del MCU, grazie non solo alla proverbiale capacità del simpatico ramoscello di cacciarsi nei guai (caratteristica che lo rende semplicemente e inspiegabilmente adorabile, anche agli occhi dello spettatore più smaliziato), ma anche grazie all’impiego dell’animazione fotorealistica (opera dei maghi della Luma Pictures), che per la prima volta viene impiegata in un progetto dei Marvel Studios (nonostante, ad oggi, il suo utilizzo sia ampiamente diffuso nel mondo dell’animazione), garantendo un’esperienza totalmente immersiva, sicuramente unica e irresistibile nel suo genere, con buona pace delle recenti critiche mosse nei confronti della scarsa qualità della CGI impiegata nelle recenti serie partorite dalle menti creative di Kevin Feige e soci.
I Am Groot è un curioso, divertente e tenero esperimento che ancora una volta accende una luce speciale su uno dei personaggi di contorno del Marvel Cinematic Universe, mostrandone debolezze e imperfezioni, ma anche punti di forza e inaspettate risorse. È bello vedere Baby Groot non fare sempre le scelte giuste, ma essere comunque pronto ad impare ogni volta dai suoi errori; è divertente vederlo fallire, ma lo è ancora di più vederlo rimboccarsi le maniche per definire e perseguire i suoi obiettivi (al di là di quanto possano essere nobili o meno).
Nella serie, Vin Diesel e Bradley Cooper tornano a prestare le loro voci rispettivamente ai personaggi di Baby Groot e di Rocket Raccoon (quest’ultimo appare al fianco del suo piccolo complice nel quinto e ultimo corto, dimostrandosi ancora una volta un improbabile genitore severo e al tempo stesso un amico dal cuore tenero).
A firmare la regia di tutti e cinque i cortometraggi che compongono la serie (già confermata per una seconda stagione) troviamo Kirsten Lepore, una new entry all’interno della grande famiglia Marvel, che del progetto è anche head writer.