sabato, Settembre 14, 2024
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Hello Tomorrow!, recensione della serie dramedy con Billy Crudup

La recensione di Hello Tomorrow!, serie dramedy con protagonista Billy Crudup. Disponibile su Apple TV+ dal 17 febbraio.

Hello Tomorrow! è la nuova serie dramedy di Apple TV+, disponibile a partire dal 17 febbraio sulla piattaforma di streaming (dopo il rilascio dei primi tre episodi, i restanti sette seguiranno la classica formula di uscita settimanale). Creata da Amit Bhalla e Lucas Jansen (tra gli sceneggiatori del thriller drammatico di Netflix Bloodline), la serie ci porta in un passato alternativo, dove la tecnologia degli anni ’50 si è sviluppata in modo fantascientifico.

Quello messo in scena da Hello Tomorrow! si potrebbe definire un “retrofuturo” che, tra Cadillac Eldorado volanti e robottini camerieri dal design vintage, ricorda quello immaginato nel parco giochi futuristico di Wonder World, scenario dell’epilogo del film d’animazione Batman – La maschera del fantasma. Un mondo che potrebbe benissimo essere quello della serie di videogiochi Fallout, prima che il disastro nucleare causi il crollo della civiltà.

In questa versione fantasiosamente futuristica dell’America degli anni ’50, facciamo la conoscenza di Jack Billings (Billy Crudup), commesso viaggiatore truffaldino atto a vendere multiproprietà sulla Luna, nuova frontiera del mercato immobiliare. Jack ha dedicato anima e corpo al suo lavoro, abbagliato da sogni di gloria e successo, tanto da abbandonare la sua famiglia, che non vede da diciotto anni.

Dopo che un bizzarro incidente fa piombare in un coma profondo la moglie, il venditore cercherà di riallacciare i rapporti con il figlio ventenne Joey (Nicholas Podany) prendendolo a lavorare con sé, senza svelargli però la sua vera identità (il ragazzo, infatti, non riconosce il padre, che non vede da quando era piccolissimo).

Un incontro di personaggi disfunzionali

Jack è un venditore nato; sa che quello che vende non è la semplice promessa di una villetta con giardino vicino al Mare della Tranquillità, ma un sogno. Il sogno di una speranza in una vita migliore, lontana dai nostri problemi terreni, lascianti per sempre alle nostre spalle, su questo freddo e ingrato pianeta. Sa identificare immediatamente la sua preda, come un depresso Michael Harney (la guardia carceraria Sam Healy di Orange Is the New Black), agganciato al bancone di una tavola calda, mentre è intento a piangersi addosso.

Billings e i suoi colleghi venditori – il ludopatico, indebitato fino al collo, Eddie (Hank Azaria) e il succube della moglie Herb (Dewshane Williams) – non guardano in faccia a nessuno; sono disposti a sfruttare qualsiasi momento di debolezza delle proprie vittime pur di guadagnare. Un atteggiamento che, naturalmente, li porterà a farsi anche qualche nemico, come la casalinga disperata, sull’orlo di una crisi di nervi, Myrtle Mayburn (Alison Pill, in un ruolo non dissimile da quello interpretato nella serie di Amazon Them), pronta a coalizzarsi con il funzionario della contea Lester (Matthew Maher) per fargli chiudere baracca. Un castello di carta, fatto di bugie e sotterfugi, che Jack cercherà di tenere funambolicamente in piedi, mentre proverà ad avvicinarsi al figlio facendosi passare per un grand’uomo, affidabile e generoso.

Hello Tomorrow! declina al suo contesto retro-futuristico classiche situazioni da pellicola dramedy indipendente, di quelle che affollano il programma di festival come il Sundance; un incontro di personaggi disfunzionali e soli, tra dramma e ironici momenti dal sapore agrodolce. L’ambientazione, elemento più originale della produzione, influisce relativamente sull’essenza di una storia piacevole, ma poco sorprendente.

Guarda il trailer ufficiale di Hello Tommorrow! 

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Dall'originale ambientazione retro-futuristica, dove l'America degli anni '50 è popolata da robot e macchine volanti, Hello Tomorrow! è una serie dramedy che mette in scena personaggi disfunzionali e soli. Nonostante la particolarità del contesto, la produzione non riesce ad affrancarsi da alcune classiche situazioni da pellicola indipendente da Sundance. Piacevole, ma niente di particolarmente sorprendente.
Marco Scaletti
Marco Scaletti
Prima sono arrivati i fumetti e i videogiochi, dopo l'innamoramento totale per il cinema e le serie tv. Consumatore onnivoro dei generi più disparati, dai cinecomics alle disturbanti opere del sommo Cronenberg | Film del cuore: Alien | Il più grande regista: il succitato Cronenberg o Michael Mann | Attore preferito: Joaquin Phoenix | La citazione più bella: "I gufi non sono quello che sembrano" (I segreti di Twin Peaks)

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Dall'originale ambientazione retro-futuristica, dove l'America degli anni '50 è popolata da robot e macchine volanti, Hello Tomorrow! è una serie dramedy che mette in scena personaggi disfunzionali e soli. Nonostante la particolarità del contesto, la produzione non riesce ad affrancarsi da alcune classiche situazioni da pellicola indipendente da Sundance. Piacevole, ma niente di particolarmente sorprendente.Hello Tomorrow!, recensione della serie dramedy con Billy Crudup