Per tutti gli estimatori delle dark comedy, AppleTv+ ha in serbo una piacevole sorpresa: Bad Sisters, disponibile sulla piattaforma streaming a partire dal 19 agosto, per un totale di dieci episodi.
Per portare sullo schermo le sorelle Garvey, cui fa modestamente riferimento il titolo, è stato assemblato un parterre attoriale di tutto rispetto, da Sharon Horgan (già reduce da un BAFTA e da un Emmy per Catastrophe) – che ne firma il progetto assieme a Dave Finkel e Brett Baer – a Anne-Marie Duff, Eva Birthisle, Sarah Greene ed Eve Hewson. La serie è tratta dal prodotto belga Clan, creata da Malin-Sarah Gozin e andata in onda nel 2012.
Esserci sempre l’una per l’altra in caso di ogni avversità: questo è il patto stretto tra le 5 sorelle Garvey Eva (Sharon Horgan), Grace (Anne-Marie Duff), Ursula (Eva Birthisle), Bibi (Sarah Greene) e Becka (Eve Hewson). Tuttavia, il cerchio della vita si stringe sempre di più e una tragedia colpisce il nucleo familiare di Grace: suo marito John Paul (Claes Bang) viene a mancare d’improvviso. Niente di strano, se non fosse che di motivi per odiare il caro estinto John le sorelle ne fossero ricolme: la morte prematura, quindi, non sembra essere reale conseguenza della natura. Un’assicurazione sulla vita di John mette a repentaglio la libertà delle cinque sorelle costrette a tenere a bada il passato per guadagnarsi il futuro.
Bad Sisters raccoglie lo scettro tipicamente inglese della commedia nera alla Funeral Party (Frank Oz, 2007) per portare sullo schermo televisivo una storia che si abbatte come la goccia sulla pietra, in un corrosivo ed efficace snodo di storie e situazioni. L’incipit è folgorante e irresistibile nella sua immediatezza – a ogni sorella è dedicata una piccola presentazione -, per poi andare subito in medias res senza perdere perdere il focus della situazione, ovvero la presenza di una personalità aggressivamente e tossicamente negativa quale è John.
Quella delle sorelle Grarvey è una sorellanza schietta, sincera, che non si vergogna di nascondere i propri scheletri nell’armadio. Molteplici infatti le incursioni nel passato delle donne in relazione alla presenza distruttiva di John – peraltro, un molto convincente Claes Bang (The Square, Dracula) – che permettono la costruzione di molteplici trampolini di lancio per i vari apici narrativi che si succedono senza sosta per tutta la serie.
John rappresenta tutti i muri societari possibili – la volontà di creare un nucleo familiare chiuso e anche un morboso attaccamento alla figura materna e al credo religioso -, per cui le sorelle sono chiamate a rispondere in difesa non solo di se stesse ma di tutti coloro che versano nella stessa situazione.
Bad Sisters raccoglie quindi una sfida caldissima nel dibattito contemporaneo riuscendone a uscire perfettamente coerente e mai banale, facendo incursione nel thriller e nella commedia dark e non, e mettendo nel piatto una complessità di racconto davvero notevole.