All’inizio di quest’anno era stato riferito che la serie Mindhunter di David Fincher era stato sospesa a tempo indeterminato a causa degli impegni dell’acclamato regista con il suo nuovo film Mank, che dovrebbe arrivare in alcune sale cinematografiche selezionate il prossimo novembre e poi direttamente su Netflix. Tuttavia, sembra che i piani del colosso dello streaming per una potenziale terza stagione non siano ancora stati fissati, con Fincher che finalmente si è aperto sul futuro ormai incerto dello show.
Parlando con Vulture, il regista premio Oscar ha rivelato che un’altra stagione di Mindhunter è molto improbabile in questo momento, soprattutto a causa della sua produzione molto costosa e dispendiosa in termini di tempo. Nonostante le recensioni positive da parte della critica, sembra che la serie non abbia guadagnato il favore del pubblico e i numeri in termini di visualizzazioni che Netflix sperava, il che potrebbe seriamente frenare il colosso dello streaming a dare il via libera ad un nuovo ciclo di episodi.
“Abbiamo vissuto lì per quasi tre anni. Non anno dopo anno, ma… probabilmente sei o sette mesi all’anno”, ha dichiarato Fincher. “Mindhunter è stato molto per me. È una settimana lavorativa di 90 ore. Assorbe tutto nella tua vita. Quando ho finito con la seconda stagione ero piuttosto esausto, e ho pensato: ‘Non so se adesso ho la forza per dedicarmi alla terza stagione’.”
Il regista ha poi aggiunto: “Per il pubblico che aveva, era uno spettacolo molto costoso. Abbiamo detto: ‘Finisci Mank e poi vedi come ti senti’, ma onestamente non penso che saremo in grado di farlo per meno di quanto è servito per la seconda stagione. E a un certo punto, devi essere realistico: i dollari devono essere uguali ai bulbi oculari.”
Tutto quello che c’è da sapere su Mindhunter
Mindhunter (qui la recensione della prima stagione) ha debuttato su Netflix nel 2017 ed è basata sul libro “Mindhunter: La storia vera del primo cacciatore di serial killer americano”, scritto da Mark Olshaker e John E. Douglas. La serie, ambientata nel 1977, segue le vicende di Holden Ford (Jonathan Groff), negoziatore frustrato dell’FBI che trova un’improbabile collaborazione nel navigato agente Bill Tench (Holt McCallany) del reparto scienze comportamentali e nella professoressa Wendy Carr (Anna Torv), con cui inizia a studiare una nuova tipologia di assassino, il cosiddetto “serial killer” e un nuovo metodo di indagine ed identificazione del colpevole chiamato “profilazione”, andando in varie prigioni degli Stati Uniti ad intervistare tutti i maggiori e famosi pluriomicidi che stanno scontando la loro pena.