Esce il 22 giugno l’atteso quinto capitolo della saga ispirata alla serie animata della Hasbro, intitolato Transformers 5 – L’Ultimo Cavaliere con la regia del “solito” Michael Bay.
In questo nuovo episodio gli Autobot sono nascosti perché braccati dalle forze speciali del governo americano. Senza il loro leader Optimus Prime in cerca del proprio creatore, Bumblebee e soci si affidano all’unico umano che non li odia, Cade Yeager (Mark Wahlberg). Sbarcato su Cybertron, Prime viene soggiogato dalla dea Quintessa che lo esorta a vendicarsi sugli umani. L’unica speranza per la terra è Cade insieme al Lord inglese Edmound Burton (Anthony Hopkins), l’orfana Izabella (Isabella Moner) e una bella professoressa di Oxford (Laura Haddock); senza però dimenticare il pericolo derivato da Megatron e i suoi Decepticon sempre pronti a colpire.
L’inizio di Transformers 5 è forse il migliore della saga: Bay ci porta all’interno di un’epica battaglia tra i cavalieri di Artù aiutati tramite Merlino dai Transformers e le orde di sassoni, per poi riportarci ad un presente apocalittico dove gli Autobot vengono perseguitati.
Questa disincronia narrativa viene sopperita da una serie di sequenze spettacolari, aiutate anche dal formato IMAX 3D, che permette di lasciare per un attimo da parte l’incongruenza della storia. Ad un’occhiata rapida all’orologio, però, ci si accorge che siamo solo ai primi venti minuti di film (su una durata complessiva di 150!).
E dopo? Bay butta nel calderone tutti gli elementi che hanno caratterizzato il proprio cinema: rallenty a non finire, riprese dal basso, esplosioni in ogni dove, retorica militarista, esagerando; il tutto mal supportato da una sceneggiatura che mette insieme cavalieri della tavola rotonda, prima guerra mondiale, i nazisti (perché chi meglio di loro rappresenta il male?!) e misteri alla Codice da Vinci. Davvero troppo, nonostante le numerose situazioni comiche (o presunte tali) che dovrebbero indorare la pillola, ma che lasciano nell’oblio di una noia perpetua anche il più accanito dei fan.
Peccato, perché il materiale di partenza c’era, supportato anche da un buon cast: non solo Wahlberg e l’intramontabile Sir Anthony Hopkins, ma anche la scelta di un’attrice come Laura Haddock che sostituisce le top model che avevano partecipato ai precedenti episodi; senza contare, inolre, le numerose celebri comparsate che solo un blockbuster di questa importanza poteva permettersi, ovvero John Turturro e persino Stanley Tucci nei panni di uno spassosissimo Mago Merlino.
Nonostante il titolo che potrebbe ingannare lasciando pensare ad una chiusura definitiva, tranquillizziamo gli irriducibili fan poichè la Paramount ha già in progettazione non solo una serie di spin-off e prequel, ma anche un vero e proprio Hasbro Cinematic Universe sulla scia di Marvel e DC, che comprenderà anche G.I. Joe e M.A.S.K. Della serie “chi ne ha più ne metta”, sentiremo ancora parlare di Optimus Prime & co., dal momento che il finale di Transformers 5 non lascia dubbi al riguardo.