Arriva su Disney+ una storia romantica che viaggia nel passato della protagonista attraverso la musica: The Greatest Hits. In catalogo dal 12 aprile, per la regia di Ned Benson (La scomparsa di Eleanor Ribgy), il film trascina nel vortice dei ricordi dell’amore interrotto bruscamente tra Harriet (Lucy Boyton) e Max (David Corenswet, il Superman scelto da James Gunn per l’omonimo film DC in arrivo nel 2025), attraverso le memorie rievocate dalla musica e percorrendo la complicata elaborazione di un lutto senza tralasciare dei momenti di tenerezza e leggerezza.
Seppure il tempo scorra, la vita di Harriet sembra essersi fermata da ormai due anni, come fosse una canzone in pausa. A seguito di un incidente d’auto, la protagonista ha scoperto di avere un potere straordinario: attraverso l’ascolto di alcune canzoni riesce a rivivere alcuni momenti della sua relazione con l’ex fidanzato Max. Per questa ragione, fuori casa Harriet vive protetta dalle sue cuffie che la isolano da incursioni esterne musicali che non può controllare e che la farebbero finire in un viaggio a ritroso nel tempo. La frequentazione di un gruppo di supporto per chi ha perduto un caro, però, sarà l’occasione per Harriet di incontrare David (Justin H. Min) e mettere in discussione quello che credeva essere il metodo migliore per superare la perdita di Max.
Un viaggio nel passato per cambiare il presente
L’incontro con David rappresenta una rottura nella vita di Harriet, ponendola davanti ad un bivio: continuare a vivere dei suoi ricordi per rifugiarsi in momenti già vissuti con Max, proseguendo così la ricerca della canzone che la condurrà nel tempo preciso in cui potrà cambiare il suo destino; oppure scegliere di vivere il presente con David, abbandonando la sua vita con Max?
Da una parte l’obiettivo ambizioso di tornare indietro e creare un’alternativa per modificare gli eventi del presente, abbandonandosi alla musica giusta per farsi catapultare fisicamente nella dimensione passata, in un altro tempo; dall’altra, prende forma una dimensione presente che Harriet non credeva possibile. Anche David è stato graffiato dal dolore e forse questo li spinge sempre più l’uno verso l’altra, ma non in maniera distruttiva; anzi, sembrano dimostrare come la somma di due complessità non sempre faccia un problema, ma a volte produca la soluzione.
The Greatest Hits crea quasi un triangolo amoroso in due dimensioni temporali differenti, in una storia dove le opportunità del destino vengono messe in discussione da una sorta di sliding doors, usato come strumento narrativo per condurre il film al termine. Apprezzabile la selezione dei brani usati nel film, mai fuori fuoco rispetto alle scene: la musica è infatti elemento essenziale dell’intera storia, riuscendo a diventare protagonista principale e a scalzare Boyton.
La musica e il tempo sono i veri protagonisti
Il percorso di Harriet è un viaggio in parallelo con le canzoni che cerca e con quelle che evita di ascoltare, perché la musica viene rappresentata dapprima come una gabbia nella quale la protagonista si chiude e poi come strumento che la conduce verso la libertà e verso una prospettiva nuova e inimmaginabile.
Ad emergere è soprattutto il potere immenso che la musica ha da offrire: catartica e curativa, ma anche nostalgica e dolorosa; o ancora allegra, fonte di energia, poi romantica e anche straziante, evocativa. Il secondo protagonista è il tempo, che nelle mani di Harriet non sembra malleabile ma fermo e immobile. Piuttosto, sembra essere un tempo sospeso dal quale la stessa protagonista può ripescare i propri ricordi e ricevere l’abbraccio già ricevuto, fare l’incontro già fatto, dare un bacio già dato.
In un’immaginaria categoria di soli film che usano il tempo nella dimensione tipica del dramma romantico – come Adaline – L’eterna giovinezza, Questione di tempo o La memoria del cuore -, The Greatest Hits si colloca perfettamente in questo filone narrativo delicato, le cui storie scorrono gradevolmente senza mai eccedere troppo verso il dramma e senza scivolare mai nel melenso… Come una ballad romantica che fa piacere riascoltare in radio di tanto in tanto.