giovedì, Febbraio 6, 2025
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Tartarughe Ninja – Fuori dall’Ombra, recensione del sequel

A due anni di distanza dal ritorno sul grande schermo, Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Donatello invadono nuovamente le sale cinematografiche di tutto il mondo con Tartarughe Ninja – Fuori dall’Ombra, sequel del reboot della saga cinematografica basata sui fumetti di Kevin Eastman e Peter Laird.

Un anno dopo la sua cattura, il supercriminale Shredder (Brian Tee) riesce a evadere di prigione e unisce le proprie forze insieme allo scienziato pazzo Baxter Stockman (Tyler Perry) per scatenare un piano diabolico alla conquista del mondo, aiutato dai due sciocchi scagnozzi Bebop (Gary Anthony Williams) e Rocksteady (Stephen Farrelly). Toccherà alle Tartarughe, supportate da April O’Neil (Megan Fox), Vern Fenwick (Will Ferrell) e dal vigilante mascherato da giocatore di hockey Casey Jones (Stephen Amell), tentare di fermare Shredder e fronteggiare una minaccia ancora più grande: il famigerato Krang.

Il regista Jonathan Liebesman lascia questa volta il timone a Dave Green che, sotto la guida di Michael Bay (ancora una volta nelle vesti di produttore), costruisce sì un altro popcorn movie, ma molto più amalgamato e compatto del predecessore. Siamo in presenza di una formula che si ripete (tanta azione, humor demenziale, CGI quanto basta), ma questa volta il citazionismo all’universo delle macchine senzienti di Bay che tanto aveva reso fastidioso il primo film (soprattutto nella seconda parte) lascia spazio – o si azzera potremmo dire – ad una messa in scena decisamente più fedele al materiale di partenza, anche grazie all’introduzione di tutta una serie di personaggi che faranno felici gli affezionati al mondo dei Turtles.

Una caterva di personaggi secondari (da Bebop a Rocksteady, da Casey Jones a Krang) che trovano il loro giusto spazio e la loro giusta collocazione all’interno di una storia semplice e prevedibile, ma capace di miscelare abilmente l’azione mozzafiato ai buoni sentimenti, in cui sono ancora una volta i quattro meravigliosi protagonisti a catalizzare l’attenzione.

A costituire il punto di forza del film è infatti l’evoluzione di questi giganteschi supereroi che, in questa nuova avventura, si trovano costretti a dover fare i conti con la propria identità, ad accettarsi e a farsi accettare dal mondo esterno, ad uscire “fuori dall’ombra” (come suggerisce lo stesso titolo del film). Un messaggio edificante che affonda le radici non solo nella società in cui agiscono e pensano le Tartarughe, ma anche in quella che ci circonda, pronta a spingere ai margini chi viene considerato diverso, senza capire che proprio quella diversità potrebbe costituire la differenza e, di conseguenza, la salvezza.

Riuscendo a sfruttare decisamente meglio l’eredità del genere sci-fi e del cinecomic, Tartarughe Ninja – Fuori dall’Ombra regala uno spettacolo leggero e adrenalinico che sarà in grado di mettere d’accordo tutti: amanti del cinema d’intrattenimento più puro, nostalgici dei prodotti in pieno stile anni ’80/’90 e neofiti dell’ultima ora.

Guarda il trailer di Tartarughe Ninja – Fuori dall’Ombra

Stefano Terracina
Stefano Terracina
Cresciuto a pane, latte e Il Mago di Oz | Film del cuore: Titanic | Il più grande regista: Stanley Kubrick | Attore preferito: Michael Fassbender | La citazione più bella: "Io ho bisogno di credere che qualcosa di straordinario sia possibile." (A Beautiful Mind)

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