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Shirley: in corsa per la Casa Bianca, recensione del film con Regina King

Diretto da John Ridley, sceneggiatore premio Oscar per 12 anni schiavo, Shirley: in corsa per la Casa Bianca è disponibile su Netflix.

Dal 22 marzo è disponibile su Netflix il film Shirley: in corsa per la Casa Bianca, biopic scritto e diretto da John Ridley (alla seconda regia dopo Jimi: All Is By My Side) e interpretato da Regina King (Se la strada potesse parlare). Già premio Oscar per la miglior sceneggiatura non originale nel 2014 per 12 anni schiavo, Ridley si cimenta nuovamente con la scrittura di un pezzo di storia afroamericana. Shirley, infatti, è un dramma storico che racconta la storia vera di Shirley Chisholm, prima donna afroamericana eletta al Congresso degli Stati Uniti e prima a candidarsi alla presidenza per il Partito Democratico nel 1972.

La carriera politica di Shirley è stata resa possibile dal supporto di uno staff ampio che ha visto in prima linea diverse persone per aiutarla a raggiungere l’obiettivo: suo marito Conrad Chisholm (Michael Cherrie), il consigliere Wesley McDonald Holder (Lance Reddick), Arthur Hardwick Jr. (Terrence Howard) incaricato di raccogliere i fondi per la campagna, il giovanissimo Robert Gottlieb (Lucas Hedges) che ha fatto da ponte con gli studenti i quali, per la prima volta nella storia degli USA, sono stati chiamati ad esprimere il loro voto a diciotto anni. E, ultima ma non meno incisiva dei precedenti, Barbara Lee (Christina Jackson), della quale ci viene svelato il futuro attraverso una vera e propria testimonianza della stessa.

Una strada mai battuta prima

Shirley Chisholm è stata una donna estremamente tenace e combattiva che ha votato tutta la sua vita alla lotta per i diritti civili e l’uguaglianza. In un contesto in cui il potere era soltanto in mano a uomini bianchi, Shirley è riuscita ad inserirsi segnando un cambiamento enorme sia per i neri che per le donne. Il suo percorso non è stato affatto semplice, segnato da pregiudizi, tentati omicidi e aggressioni, battute d’arresto dovute alle difficoltà nel trovare una base solida di elettori che accettasse la sfida di vedere una black woman farsi portatrice delle istanze di tanti che non si vedevano rappresentati da nessuno.

Chisholm, però, è stata inarrestabile e passo dopo passo ha scalato vette che per una donna e per un’afroamericana sembravano precluse a priori. Dal Congresso alle Primarie, molteplici gli ostacoli che si sono presentati. Tra i tanti, la concorrenza spietata degli altri candidati che non intendevano cedere il passo a Chisholm. In aggiunta, la scalata verso le Primarie necessitava di sacrificare sempre più soldi, risorse e tempo per la famiglia. Diversi compromessi accettati e qualche sgambetto ricevuto dai compagni di partito, non hanno portato a buon fine la corsa di Chisholm, che però ha mantenuto la sua posizione di deputata.

Regina King in Shirley. Cr. Glen Wilson/Netflix © 2023.

Una grinta che non traspare

Il film di John Ridley cerca di restituire al pubblico la complessità della figura di Shirley Chisholm, ma manca totalmente della grinta della sua protagonista. I dialoghi appaiono forzati e troppo intrisi di retorica e slogan, e non rendono giustizia ad una donna pioniera alla quale molti devono qualcosa. La storia di Chisholm arriva fuori dagli States grazie a questo biopic, che tuttavia non concede la sensibilità e la solennità adeguate al coraggio della donna. In un periodo in cui appena si accennava alla politica di genere e i problemi razziali avevano avuto una eco incredibile, Chisholm è stata antesignana, esponendosi per le minoranze, per gli ultimi e avvicinando i più giovani alla politica. 

Il film purtroppo appare piatto. Perde completamente l’occasione di rendere nota e più popolare fuori confine statunitense una figura di spessore che ha lasciato il segno nella politica USA: grazie agli sforzi di Chisholm, ad esempio, la stessa Barbara Lee ha potuto proseguire nella sua carriera politica come membro del Partito Democratico per la California. Chisholm ha raggiunto scranni che sembravano irraggiungibili, ma il lavoro di Netflix non riesce a far emergere l’importanza di questo percorso spegnendo l’entusiasmo annunciato e offrendo invece una sorta di documentario di poca consistenza.

Guarda il trailer di Shirley: in corsa per la Casa Bianca

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Shirley: in corsa per la Casa Bianca è un biopic poco ritmato e incisivo. L’interpretazione di Regina King non riesce a trainare l’intera opera che resta un modesto racconto di un personaggio storico per gli States che avrebbe meritato un rispetto e uno spazio diverso. Dal film non emerge la sensazionalità della storia raccontata e lo spessore della sua protagonista, bruciando l’ampia possibilità di far conoscere Shirley Chisholm a tutto il vasto pubblico mondiale di Netflix.
Doranna Discianni
Doranna Discianni
Vivo immersa nel grande schermo perché sono affascinata dalla bellezza. Potteriana e Tarantiniana | Film del cuore: Nuovo Cinema Paradiso | Il più grande regista: Vittorio De Sica. | Attore preferito: Julia Roberts | La citazione più bella: "Sono le scelte che facciamo, Harry, che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità." (Harry Potter e la camera dei segreti)

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