lunedì, Giugno 5, 2023
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Sette Minuti Dopo la Mezzanotte, recensione del film di J.A. Bayona

Dopo quasi un anno di attesa esce anche in Italia il film Sette Minuti Dopo la Mezzanotte (in originale A Monster Calls), in sala dal 18 maggio. L’unico modo per un bambino di 12 anni di sfuggire alla crudeltà della vita che gli sta portando via la giovane madre è l’immaginazione.

Così Conor (Lewis Mac Dougall), vittima di bullismo a scuola, è costretto a superare la malattia della madre (Felicity Jones) grazie ad una creatura fantastica che invoca nei suoi sogni e che si presenta ogni sera, sette minuti dopo la mezzanotte. Il mostro (che nella versione originale ha la voce di Liam Neeson) lo aiuterà nel suo percorso di crescita, raccontandogli delle storie che non sono altro che frammenti di un viaggio emotivo alla ricerca della verità.

Il regista spagnolo J. A. Bayona, dopo l’horror The Orphanage e il dramma catastrofico The Impossible, porta a compimento la sua personale trilogia sul rapporto madre/figlio con un film tratto dall’omonimo e pluripremiato romanzo di Patrick Ness pubblicato nel 2011.

Bayona dirige un film che emoziona e intenerisce. Una storia drammatica che per fortuna non cade mai nel patetico, anche nei momenti più retorici dove il regista preme senza paura sul tasto della commozione.

Con l’aiuto dello stesso Ness alla sceneggiatura (finalmente viene sfatato il tabù “scrittore/sceneggiatore”), Bayona racconta un percorso di crescita grazie ad una regia attenta ai dettagli e abile nel dare equilibrio ad un film che sarebbe potuto cadere nel tranello della discontinuità, dato dagli intermezzi animati creati dai tre racconti del mostro.

Sette Minuti Dopo la Mezzanotte è un film capace di condurci in mondi fantastici e allontanarci dalla drammatica realtà che può separarci dalle persone che amiamo di più. È inoltre una favola dark che si distanzia da un suo recente parente, ossia Il GGG – Il Grande Gigante Gentile di Steven Spielberg, nel quale la tematica della solitudine era appena accennata.

Bayona ha il coraggio di lasciarsi andare completamente alla potenza dell’immagine e del visivo che sostituisce la parola. Le tre storie raccontate dal mostro hanno la funzione di elaborazione del dolore attraverso la fantasia del giovane Conor, che comprenderà il confine labile del comportamento umano, dove è difficile separare i concetti di giusto e sbagliato, cattivo e buono.

Il mostro, un antico e imponente albero di 12 metri, non porta una magia che ha il compito di far dimenticare o risolvere i problemi, ma bensì una che ha il compito di spingerci ad affrontarli. Un compito duro che ognuno di noi preferirebbe evitare (soprattutto un bambino di soli 12 anni); ma è anche grazie a certe esperienze difficili e dolorose che si cresce e si diventa adulti.

Sette Minuti Dopo la Mezzanotte è una pellicola adatta a tutti, sia grandi che piccoli, capace di parlare con semplicità di un argomento complesso come la morte.

Guarda il trailer di Sette Minuti Dopo la Mezzanotte

Redazione
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