domenica, Marzo 26, 2023
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Scream VI, recensione del sesto capitolo con Melissa Barrera e Jenna Ortega

La recensione di Scream VI, il sesto atteso capitolo della saga horror con protagoniste Melissa Barrera e Jenna Ortega. Dal 9 marzo al cinema.

Dalla prospettiva di chi si appresta a scrivere questa recensione, non esiste un solo capitolo della longeva saga di Scream nei confronti del quale sia possibile avanzare un giudizio negativo. Inevitabilmente, ciò apre ad una riflessione quanto meno interessante: rispetto a quanti franchise horror si può asserire lo stesso? Che si tratti di capisaldi del genere o di sperimentazioni più recenti, il fatto che non sempre il genere horror sia riuscito a cavalcare brillantemente l’onda della sequenzialità o successione è un dato di fatto.

Dunque, per tutti coloro che si trovano d’accordo con quanto dichiarato nell’incipit di questo articolo, va da sé che riuscire a calibrare le aspettative nei riguardi di Scream VI potrebbe risultare difficile, se non addirittura impossibile. E questo non solo perché la saga è stata in grado di mantenere costantemente elevato il proprio standard di qualità (nonostante siano trascorsi quasi trent’anni dal primo film), ma anche per via dell’incredibile e inaspettato successo riscosso dal quinto capitolo uscito lo scorso anno, che nel rilanciare il franchise al cinema aveva ampiamente dimostrato quanto lo stesso avesse ancora tante cose da dire, rispetto non solo alla sua eredità ma anche a quella del genere di appartenenza.

Per Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, continuare a sviscerare un mito ormai eterno come quello di Ghostface voleva dire assumersi un rischio maggiore di quello accollatosi soltanto un anno fa: Scream V è riuscito a rimpolpare il concetto di omaggio legittimo e necessario, ma anche a generare una nuova stuzzicante riflessione metacinematografica sui cambiamenti avvenuti all’interno di un genere definito e codificato; Scream VI doveva rappresentare quanto meno l’ennesimo passo in avanti, a garantire una coerenza rispetto a quello che sembra essere l’obiettivo della coppia di registi statunitensi, ossia fondere il vecchio con il nuovo, la nostalgia con il “sangue fresco”.

A conti fatti, Bettinelli-Olpin e Gillett confermano grazie alla loro inventiva che la saga di Wes Craven e Kevin Williamson è in mani sapienti e che potrebbe continuare ad avere una vita oltre la sua legacy e al di là dei suoi personaggi iconici. I nuovi custodi del franchise mettono a segno un’operazione talmente convincente da riuscire a sopperire alla preoccupante assenza dell’ingombrante Sidney Prescott (la final girl della tetralogia originale, interpretata da Neve Campbell) attraverso intuizioni e soluzioni in grado di persuadere lo spettatore e regalare 123 minuti di altissimo intrattenimento, misto a immagini evocative, momenti suggestivi e brividi di puro, irresistibile terrore.

Photo Credit: Philippe Bossé © 2022 Paramount Pictures.

Lunga vita a Scream!

L’aspetto più entusiasmante dell’ingaggio di Bettinelli-Olpin e Gillett nella saga è stato senza ombra di dubbio la loro capacità di essere riusciti a discostarsi con intelligenza e personalità dallo stile di Craven, e questo sesto capitolo non è altro che la prova atta a convalidare definitivamente il loro talento, ma anche a rimarcare un amore e un rispetto per il franchise che sembrano quasi sconfinati. Le scene degli omicidi sono ancora più violente e sanguinose rispetto al predecessore, ma anche più creative, macabre e perverse; suggeriscono non tanto la volontà da parte del killer di seguire uno schema prestabilito, quanto il bisogno irrefrenabile di uccidere per il semplice gusto di farlo, caricandosi di una tensione che forse, all’interno della saga, non avevamo mai percepito così alta.

Ma oltre alla mano esperta dei suoi registi, a giocare un ruolo fondamentale nella riuscita di Scream VI è anche la sceneggiatura, opera di James VanderbiltGuy Busick (già dietro lo script del quinto capitolo). Ancora una volta si fa riferimento al franchise stesso, ai suoi personaggi, alle sue regole, persino alle storie e ai modus operandi dei vecchi Ghostface (se siete dei die-hard fan che adorano gli easter egg, l’espediente del tempio/santuario vi farà letteralmente impazzire!), ci si diverte a giocare, scomporre, riconfigurare e sovvertire le aspettative del pubblico (se Scream del 2022 era un “requel” del primo film del 1996, Scream VI assolve la medesima funzione rispetto a Scream 2 del 1997), ma c’è spazio a sufficienza anche per impelagarsi in tematiche affascinanti e profondamente attuali, come il ruolo dei social nella manipolazione della realtà e nella distruzione dell’immagine altrui, il male che alberga dentro ognuno di noi (che implode ma che forse vorrebbe esplodere) e, ovviamente, i legami familiari… Perché, dopotutto, nella saga di Scream è sempre stato tutto una “questione di famiglia”.

Scream VI riconosce e celebra ancora una volta il suo glorioso passato, ma al tempo stesso inizia lentamente a distaccarsene, lasciando intravedere (specie nel finale) la volontà di iniziare a camminare verso il futuro con le proprie gambe. Se l’intento di scuotere il nostro immaginario da parte di Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett è evidente fin dal brillante opening, è una gioia rendersi conto, a fine visione, che sebbene alcune tradizioni legate al franchise sono probabilmente destinate a rimanere inalterate, certe regole sono ormai state infrante e che il solco per distaccarsi da quelli che sembravano dei pilatri inossidabili è stato finalmente tracciato. E allora, lunga vita a Scream! 

Guarda il trailer ufficiale di Scream VI

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Scream VI riconosce e celebra anche una volta il suo glorioso passato, ma al tempo stesso inizia lentamente a distaccarsene, lasciando intravedere la volontà di iniziare a camminare verso il futuro con le proprie gambe. Se l'intento di scuotere il nostro immaginario da parte di Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett è evidente fin dal brillante opening, è una gioia rendersi conto, a fine visione, che sebbene alcune tradizioni legate al franchise sono probabilmente destinate a rimanere inalterate, certe regole sono ormai state infrante e che il solco per distaccarsi da quelli che sembravano dei pilatri inossidabili è stato finalmente tr
Stefano Terracina
Stefano Terracina
Cresciuto a pane, latte e Il Mago di Oz | Film del cuore: Titanic | Il più grande regista: Stanley Kubrick | Attore preferito: Michael Fassbender | La citazione più bella: "Io ho bisogno di credere che qualcosa di straordinario sia possibile." (A Beautiful Mind)

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Scream VI riconosce e celebra anche una volta il suo glorioso passato, ma al tempo stesso inizia lentamente a distaccarsene, lasciando intravedere la volontà di iniziare a camminare verso il futuro con le proprie gambe. Se l'intento di scuotere il nostro immaginario da parte di Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett è evidente fin dal brillante opening, è una gioia rendersi conto, a fine visione, che sebbene alcune tradizioni legate al franchise sono probabilmente destinate a rimanere inalterate, certe regole sono ormai state infrante e che il solco per distaccarsi da quelli che sembravano dei pilatri inossidabili è stato finalmente trScream VI, recensione del sesto capitolo con Melissa Barrera e Jenna Ortega