Sconnessi (qui il trailer ufficiale) è il nuovo film co-scritto e diretto da Christian Marazziti, che affronta in maniera particolare il tema dei social e della nomofobia, ovvero la paura di rimanere scollegati dal tessuto della rete informatica. Sconnessi arriverà nelle nostre sale, distribuito da Vision Distribution, il 22 febbraio.
La tecnologia e il progresso hanno sempre, in qualche modo, spaventato. Il timore del cambiamento è insito nell’animo umano, perciò, in generale, guardiamo le novità con sospetto, prima di accettarle nel nostro quotidiano. Nonostante ciò, l’avvento degli smartphone e la cultura dei social network si sono insidiati molto rapidamente in tutti gli strati della società.
In questo modo, non solo i giovani e le cosiddette generazioni di nativi digitali, ma anche, e forse soprattutto, quella fetta di popolazione che ha vissuto gran parte della propria esistenza senza internet, adesso ne è quasi del tutto dipendente. L’obiettivo è quello di rimanere connessi sempre ed esistere nel mondo digitale, anche a discapito di quello reale.
Basandosi su quella che possiamo definire come una delle patologie più importanti della modernità, la sopracitata nomofobia, il regista Christian Marazziti, che si è fatto conoscere con il suo primo lungometraggio E-bola, mette insieme cast notevole che comprende gli altisonanti nomi di Fabrizio Bentivoglio, Ricky Memphis, Carolina Crescentini, Stefano Fresi, Antonia Liskova e Maurizio Mattioli.
Ettore è uno scrittore in crisi con il suo ultimo romanzo. Per il suo compleanno invita la sua famiglia nel suo chalet in montagna. Sono presenti il figlio maggiore con la sua compagna e il figlio minore, la sua attuale seconda moglie in odore di parto insieme ai suoi due fratelli, la tata ucraina insieme alla figlia. Quando la connessione ad internet viene a mancare, i personaggi, chi più chi meno nomofobici, inizieranno a tirare fuori le proprie storie e le proprie problematiche, legate a questa strana famiglia allargata.
Sconnessi recensione del film con Fabrizio Bentivoglio e Ricky Memphis
Riassumere la trama di Sconnessi è un’impresa. Il film corale ha un gravissimo problema di composizione e di base manca effettivamente una sorta di traccia lineare. Come quasi tutte le commedie brillanti, la cui produzione cresce in maniera smisurata, Sconnessi si basa principalmente su siparietti comici e su gag che alla lunga non portano avanti alcuna narrazione.
Alcune trovate sono divertenti e ben riuscite, altre decisamente meno. Non possiamo negare che la buona riuscita di alcune di queste scene sia dovute quasi esclusivamente alle abilità comiche degli interpreti, primi fra tutti Carolina Crescentini, Stefano Fresi e Ricky Memphis, che risultano davvero irresistibili.
A minare Sconnessi c’è la poca organicità del tono del film nel suo complesso, ma soprattutto la non equilibrata gestione dei personaggi; alcuni (un esempio fra tutti è il personaggio di Claudio, il figlio maggiore di Ettore, interpretato da Eugenio Franceschini) risultano acerbi e talvolta quasi fastidiosi.
Sconnessi, infine, pecca ingenuamente di superbia, con un capovolgimento nel finale molto ambizioso, che tenta di sorprendere lo spettatore, ma che in realtà lo lascia perplesso, sentendosi forse anche un po’ preso in giro…