Entriamo ufficialmente nelle festività natalizie con la commedia Scivolando sulla Neve, disponibile su Disney+. Il titolo italiano è stato un po’ ingiustamente tradotto: l’originale, infatti, è Dashing Through the Snow, che rappresenta il primo verso in assoluto di una delle canzoni più celebri della stagione, ovvero Jingle Bells.
Il filo conduttore che lega questo film diretto da Tim Story (I Fantastici 4, Tom & Jerry) ad altri del passato è l’esistenza stessa di Babbo Natale che viene messa in discussione e la riconquista dello spirito natalizio da parte di uno dei protagonisti.
Di cosa parla Scivolando sulla Neve?
In Scivolando sulla Neve troviamo Eddie (Chris “Ludacris” Bridges), collaboratore del dipartimento di Polizia di Atlanta come consulente psicologico, che a causa di un episodio accadutogli da bambino ripudia il Natale. Impantanato nel suo matrimonio con Allison (Teyonah Parris, The Marvels), si appresta a trascorrere del tempo con la figlia di 9 anni Charlotte (Madison Skye Validium) il giorno della Vigilia, che si oppone alla contrarietà del papà verso le festività natalizie e tenta in tutti i modi di fargli cambiare idea.
Ad intervenire in favore di Charlotte è proprio Babbo Natale (Lil Rel Howery) – un Santa Claus finalmente afroamericano! – che ha bisogno di un aiuto concreto per portare a termine il suo lavoro nella notte più impegnativa di tutte. Il vecchio barbuto di rosso vestito si presenta come Nick e sembra essere in difficoltà a causa di elfi malintenzionati in combutta con un politico locale (Oscar Nuñez); quindi padre e figlia – con il primo ancora scettico – decidono di aiutarlo.
Il tentativo di proporre una nuova avventura a tema Natale fallisce nella messa in atto di una serie di cliché già esauriti diversi film natalizi fa. A partire dal voler restituire lo spirito delle festività a chi ne è completamente sprovvisto, passando per le peripezie necessarie a portare a termine una missione e a risvegliare i buoni sentimenti che riconducono all’amore familiare come perno assoluto dell’esistenza individuale, fino ad un immancabile finale allo zucchero.
Modernizzare e svecchiare l’immagine di Babbo Natale
Scelta azzardata ma quantomeno audace è quella di provare a modernizzare e svecchiare l’immagine di Babbo Natale presentandolo non solo come una leggenda in carne ed ossa ma anche come un uomo che ammette di star attraversando una crisi di mezza età (difatti ha la barba bianca tinta per metà). Santa Claus si è inoltre dotato di due dispositivi tecnologici che gli consentono di fare al meglio il suo lavoro: il primo è un iPad con l’elenco dei nomi di tutti i bambini buoni e di tutti quelli cattivi in continuo aggiornamento, che va a sostituire la lunga lista di carta che lo accompagnava da sempre; il secondo è un telecomando che, con un sistema GPS, rintraccia la sua slitta con le renne permettendogli così di essere raggiunto ovunque egli si trovi.
In questo modo, il Babbo Natale in questione aderisce ben poco all’immaginario comune più tradizionalista propinatoci dall’intera cinematografia ed è forse una caratterizzazione pensata non solo per far sorridere ma anche per provare a cambiare la percezione di quel vecchio uomo panciuto che da secoli raggiunge le case di tutti i bambini per dare loro il regalo che gli spetta, cercando quindi di proiettarlo nell’attualità. A sottolineare una struttura narrativa già fiacca, però, si aggiunge una bassa capacità di intrattenimento, con momenti rocamboleschi abbastanza casuali e disordinati che non riescono neppure nell’intento di trascinare nella visione. Tuttavia, la leggerezza della trama e lo svolgimento elementare invita di certo i più piccoli a godersi lo spettacolo.
Tenendo in considerazione il torto subito nella traduzione del titolo, Scivolando sulla Neve ha di per sé il solo merito di far immergere nell’atmosfera giusta cercando di diventare una nuova proposta da aggiungere all’appuntamento cinematografico natalizio annuale per tutte le famiglie; di contro, a causa della sua debolezza, non riesce neanche ad avvicinarsi all’impresa.