Tra le tante peculiarità del cinema americano (inteso anche come sistema produttivo) ce n’è una che, storicamente, salta all’occhio: la capacità di non farsi sfuggire nessuna piccola grande storia vera. La vita delle persone comuni ha sempre attratto Hollywood. La sofferta quotidianità della cosiddetta “common people” è sempre stata interpretata dal cinema come l’anima più pura del Paese: la massima espressione di quegli ideali fondanti e fondativi della Nazione Americana (pensiamo, ad esempio, al mito del self made man, così come a quello della seconda possibilità). La storia di Ray McElrathbey può essere annoverata come di queste e non stupisce che abbia ispirato oggi anche un film, Safety – Sempre al tuo fianco, dall’11 dicembre disponibile sulla piattaforma Disney+.
A noi, in Italia, il nome di Ray dice ben poco (anzi, possiamo tranquillamente affermare che non ci dice proprio nulla). Eppure negli Stati Uniti questo ormai più che trentenne ex promessa del football americano a livello universitario balzò agli onori della cronaca nei primi anni 2000, quando la sua storia venne raccontata, oltre che dal “New York Times”, dalla regina indiscussa dello showbiz a stelle e strisce: Oprah Winfrey. Il passaggio dai talk tv al “grande” schermo era solo questione di tempo. Diretto da Reginald Hudlin (Marcia per la libertà), Safety – Sempre al tuo fianco si inserisce organicamente all’interno delle coeve produzioni live action targate Disney+, confermando l’interesse della major di Burbank ad accrescere il proprio catalogo con film più “sentimentali” che “cerebrali”, senza chissà quali pretese a livello puramente filmico/artistico, e adatti per una visione condivisa in famiglia (tra buoni sentimenti e qualche lacrima catartica).
Ray (Jay Reeves) si è appena trasferito all’Università di Clemson. La sua vita, al college, è scandita dalla partecipazione alle selezioni per entrare a far parte della squadra di football dell’università e dalla frequentazione dei corsi di psicologia. Quando però la madre tossicodipendente (Amanda Warren) viene ricoverata per seguire un percorso di riabilitazione, il giovane è costretto a prendersi cura del fratello minorenne Fahmarr (Thaddeus J. Mixson). Non convinto di darlo in affidamento ai servizi sociali, Ray decide di ospitare segretamente il fratello all’interno del college, pur sapendo di rischiare l’espulsione e di compromettere la sua carriera universitaria. Ad affiancarlo, però, non troverà solo i propri compagni di squadra e i suoi coach, ma anche la graziosa Kaycee (Corinne Foxx, figlia di Jamie).
Nel football americano il “safety” è colui che presiede l’ultima linea difensiva (di regola, ogni squadra ne schiera in campo due). L’ultima roccaforte, quindi, per contrastare le avanzate avversarie. Un ruolo che deve trasmettere sicurezza, interpretato da qualcuno di cui tutti (dagli allenatori ai compagni di squadra) si possano fidare. Un ruolo che Ray impersona non solo sportivamente sul campo ma anche moralmente nella vita, come dimostra il legame con il fratello (a cui si troverà a fare, sostanzialmente, da padre). Safety – Sempre al tuo fianco prende spunto, come detto, da una storia vera, raccontandola cinematograficamente soffermandosi soprattutto sul tema della fratellanza (lo stesso affrontato in modo straordinario da Onward – Oltre la magia: per la cronaca, dal 6 gennaio disponibile su Disney+), senza però calcare troppo la mano sul sentimentalismo spicciolo.
Non che il film si sottragga ai cliché tipici del genere. Il racconto delle vicissitudini che riguardano Ray e Fahmarr è contraddistinto dalle canoniche tappe che determinano il percorso di ascesa dei due personaggi (siamo o non siamo in un film Disney?), i quali nonostante le innumerevoli difficoltà (interpersonali ma anche burocratiche) riescono comunque ad avere la meglio su un destino che fino ad allora per loro non era stato certo clemente. E questo anche grazie all’aiuto di una “comunità”, come la definisce Ray nel monologo che di fatto chiude il film, composta da individui (docenti, allenatori, compagni, ecc.) che non assurgono mai al ruolo di antagonisti (al di là di qualche screzio iniziale tra matricole e senatori), ma al contrario si manifestano fin da subito in qualità di fedeli alleati del protagonista (salvo rarissimi casi).
Certo, il profluvio di buoni sentimenti rischia di far alzare la glicemia pure allo spettatore più accondiscendente verso questa tipologia di film, anche se la regia di Reginald Hudlin ha il pregio di contenere sapientemente – per quanto possibile – l’emotività, evitando di far scivolare il film nel ridicolo involontario, e sapendo dosare con una certa abilità registro comico e drammatico (divertenti, ad esempio, gli escamotage a cui Ray ricorre quotidianamente, con l’aiuto del proprio compagno di stanza, per non fare scoprire alla vigilanza del campus la presenza del fratello).
Nel complesso, Safety – Sempre al tuo fianco è lungi dall’essere un film impeccabile, ma si sposa perfettamente, come accennato, con la filosofia Disney relativamente al proprio canale di streaming. E rappresenta senza dubbio l’opportunità per lo spettatore di approcciarsi a un cinema più semplice (e, se vogliamo, più genuino), basico a livello di scala emotiva, ma comunque nel complesso efficace, tenendo anche conto dell’obiettivo principale che si pone: intrattenere.