Il regista Noah Baumbach ritorna alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia tre anni dopo Storia di un matrimonio, con Rumore bianco (White Noise), il film di apertura della 79esima edizione, tratto dal romanzo omonimo di Don DeLillo.
Il film è ambientato nel Midwest e vede protagonista una famiglia borghese capitanata da Jack Gladney (Adam Driver), professore universitario massimo esperto della figura di Hitler, e Babette Gladney (Greta Gerwig), insegnante di ginnastica posturale con frequenti vuoti di memoria causati da una misteriosa pillola, la Dylar, non presente in commercio, e dai loro quattro figli. La vita quotidiana della famiglia e loro le vicissitudini, vengono minate da un evento che ne scalfirà equilibri, illusioni e certezze.
Il film è diviso in tre capitoli, e può essere definito un mix di tre generi: commedia dissacrante, disaster movie e thriller psicologico. Il filo conduttore dell’opera di Baumbach è il mistero della morte, di cui l’uomo non conosce nulla, che genera paura e da cui cerca di sfuggire trovando riparo nei beni materiali, in un consumismo che annebbia la mente.
Rumore bianco e la cura contro la morte
I dialoghi dei film sono ben articolati e paradossalmente assurdi, perché sono lo specchio di una vita con una sua routine precisa e ricca di situazioni in sospeso, in cui sfuggire dalle paure e da ciò che risulta essere estraneo alla psiche. “La pillola di Dylar” rappresenta la cura contro la morte, un immediato bene di consumo pronto all’uso di cui l’uomo non può fare a meno, un anestetico che cura il sintomo ma non è la soluzione del problema.
Baumbach pone come obiettivo il racconto della situazione contemporanea occidentale, la paura contro la catastrofe e il dissiparsi della confort zone, la fine di ogni illusione e l’evaporazione di certezze; Rumore bianco è pieno di idee, abbastanza per costruire tre film piuttosto che uno solo.
Un film che intratterrà il pubblico, stregato dall’uso della parola che ne fa il regista e dai dialoghi dissacranti. Una storia di vita e morte in cui la paura di essa nono sovrasta la speranza in un mondo migliore.
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