venerdì, Febbraio 7, 2025
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Romantiche, recensione della commedia diretta e interpreta da Pilar Fogliati

La recensione di Romantiche, la commedia diretta e interpretata da Pilar Fogliati, scritta insieme a Giovanni Veronesi. Al cinema dal 23 febbraio.

Circa tre anni fa, un video assolutamente estemporaneo – come molto spesso accade – divenne in brevissimo tempo virale: la protagonista di quel video era Pilar Fogliati, che all’epoca aveva già alle spalle diverse esperienze sia in ambito cinematografico che televisivo. Quello sfottò incentrato sugli stereotipi romani e sulle differenze tra i ragazzi di Roma Nord e quelli di Roma Sud, si trasformò così in un’inaspettata ma potentissima cassa di risonanza per quello che era un autentico e innegabile talento.

Da allora la carriera di Pilar è andata avanti (lo scorso anno, ad esempio, l’abbiamo vista nel film Corro da te al fianco di Pierfrancesco Favino e Miriam Leone e nella serie Odio il Natale disponibile su Netflix), ma forse quei personaggi nati per caso, che sicuramente abitavano dentro di lei da un bel po’, avevano bisogno di oltrepassare i confini della mera tecnologia e provare ad arrivare ad un pubblico ancora più ampio. Dopotutto, nella vita bisogna saper cogliere l’attimo, sfruttare la cosiddetta onda d’urto, ma dimostrare anche – in un’epoca in cui sembra che tutti sappiano fare tutto (o peggio, che tutti possano fare tutto!) – di avere qualcosa da dire perché si è capaci di osservare la realtà senza limitarsi a riprodurla e, di conseguenza, di riuscire a veicolare un messaggio in maniera semplice, chiara ma soprattutto efficace.

Investigare il mondo intorno a noi, prestare attenzione anche al dettaglio all’apparenza più banale e insignificante, è probabilmente un’operazione imprescindibile se l’obiettivo è quello di far ridere: da sempre la comicità si nutre del quotidiano, è uno strumento per affrontarlo ma anche per stemperarlo o sdoganarlo, e Pilar Fogliati dimostra di saperlo usare con intelligenza ma anche con delicatezza per dare maggiore contesto ai personaggi di quel video sopracitato e costruire attorno a loro un vero e proprio universo da poter “scrollare”.

Un talento puro, in continuo divenire… 

Le protagoniste di Romantiche, in sala dal 23 febbraio, sono lo specchio di un universo femminile fatto di irresistibili idiosincrasie a cui viene finalmente dato, oltre alla voce, anche un corpo in cui muoversi – a volte in maniera impacciata, a volte spregiudicata – e una serie di caratteristiche ancora più specifiche, necessarie per autodefinirsi e rendersi riconoscibili agli occhi degli altri. Eppure, i quattro “sdoppiamenti” di Pilar – che nel film infrange la quarta parete, si erge a voce narrante, si diverte e ci fa divertire senza mai giudicare – risuonano inaspettatamente anche nell’animo di chi donna non è, come simulacri attuali e moderni che diventano espressione di sentimenti e stati d’animo universali.

La tenacia di Eugenia Praticò, lo sconcerto di Uvetta Budini di Raso, la purezza di Michela Trezza e persino la noncuranza di Tazia De Tiberis sono tutti destinati a lasciare un segno indelebile nel cuore dello spettatore, capace di riconoscersi non solo negli atteggiamenti e nei modi di fare, ma anche nei dubbi, nelle incertezze, nelle paure, negli infiniti e inevitabili turning point di queste eroine ordinarie che non identificano loro stesse come “romantiche” perché tendenti ad una sentimentalità eccessiva, ma piuttosto per i conflitti che nutrono nei confronti della società e che le spingono – come suggerisce anche il sottotitolo del film – a “sbatterci la testa”, a inseguire chimere nella speranza di capire chi sono e cosa vogliono, a fare i conti con il paradosso dei sogni e delle inquietudini con l’auspicio di trovare il loro posto nel mondo senza per questo dover rinunciare alla propria individualità.

Banalmente, si potrebbe definire Romantiche un one-woman show, visto anche il coinvolgimento di Pilar dietro la macchina da presa e in fase di scrittura (coadiuvata, quest’ultima, dalle mani esperte di Giovanni Veronesi). Definizione calzante, nulla da obiettare! Dal punto di vista di chi scrive, però, è molto più interessante pensare a questo “salto nel buio” a tratti imperfetto ma pieno di ironia e tenerezza, come ad un’operazione strabordante di coraggio, animata da soluzioni ed intuizioni vincenti, nostalgica rispetto ad una comicità archetipica di verdoniana memoria, sicuramente espressione di un talento puro, trascinante, in continuo divenire… da cui ci aspettiamo di essere sorpresi e deliziati ancora e ancora.

Guarda il trailer ufficiale di Romantiche 

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Banalmente, si potrebbe definire Romantiche un one-woman show, visto anche il coinvolgimento di Pilar Fogliati dietro la macchina da presa e in fase di scrittura (coadiuvata, quest'ultima, dalle mani esperte di Giovanni Veronesi). Definizione calzante, nulla da obiettare! Dal punto di vista di chi scrive, però, è molto più interessante pensare a questo "salto nel buio" a tratti imperfetto ma pieno di ironia e tenerezza, come ad un'operazione strabordante di coraggio, animata da soluzioni ed intuizioni vincenti, nostalgica rispetto ad una comicità archetipa di verdoniana memoria, sicuramente espressione di un talento puro, trascinante, in continuo divenire... da cui ci aspettiamo di essere sorpresi e deliziati ancora e ancora.
Stefano Terracina
Stefano Terracina
Cresciuto a pane, latte e Il Mago di Oz | Film del cuore: Titanic | Il più grande regista: Stanley Kubrick | Attore preferito: Michael Fassbender | La citazione più bella: "Io ho bisogno di credere che qualcosa di straordinario sia possibile." (A Beautiful Mind)

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Banalmente, si potrebbe definire Romantiche un one-woman show, visto anche il coinvolgimento di Pilar Fogliati dietro la macchina da presa e in fase di scrittura (coadiuvata, quest'ultima, dalle mani esperte di Giovanni Veronesi). Definizione calzante, nulla da obiettare! Dal punto di vista di chi scrive, però, è molto più interessante pensare a questo "salto nel buio" a tratti imperfetto ma pieno di ironia e tenerezza, come ad un'operazione strabordante di coraggio, animata da soluzioni ed intuizioni vincenti, nostalgica rispetto ad una comicità archetipa di verdoniana memoria, sicuramente espressione di un talento puro, trascinante, in continuo divenire... da cui ci aspettiamo di essere sorpresi e deliziati ancora e ancora.Romantiche, recensione della commedia diretta e interpreta da Pilar Fogliati