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Ricordi?, recensione del nuovo film di Valerio Mieli con Luca Marinelli

Ricordi? è il nuovo film che segna il ritorno, sul grande schermo, del regista Valerio Mieli, già apprezzato nel 2009 con l’opera prima Dieci Inverni. Presentato in concorso alle Giornate Degli Autori di Venezia 75 e in uscita nelle sale il 21 marzo, il film vede protagonisti Luca Marinelli e Linda Caridi, volti e anime che incarnano i personaggi protagonisti di una lunga, intensa, storia d’amore larger than life.

Lui e Lei (Marinelli e Caridi) si conoscono ad una festa, iniziano a frequentarsi e la frequentazione si trasforma ben presto in amore fino a sfociare in una convivenza. Ma il tempo, la vita e le difficoltà mettono a dura prova il loro rapporto, che inizia così ad incrinarsi aprendo le danze a un lungo valzer degli addii vissuto attraverso il filtro falsato del ricordo.

Ricordi? è figlio di una narrazione atipica: ogni episodio, ogni momento della vita di coppia dei due protagonisti è vissuto – e mostrato allo spettatore – da entrambi i punti di vista, ma la focalizzazione è personale, emotiva e cerebrale, a sua volta figlia della rielaborazione stessa del ricordo.

Ognuno di noi tende a ricordare attraverso una “memoria emotiva” – come l’avrebbe chiamata Stanislavskij – che è strettamente connessa alle nostre percezioni: un ricordo ci sembra dolce e splendido se siamo innamorati o se eravamo felici nel momento in cui lo stavamo vivendo, ma può anche trasformarsi in un incubo se trasfigurato da perturbanti emozioni negative.

Mieli coglie in pieno la lezione e si lancia in un esperimento atipico, affine alle percezioni emotive di Dieci Inverni ma distante anni luce; Ricordi? è erede, metaforico e ideale, della lezione impartita da Milan Kundera con “L’Insostenibile Leggerezza dell’Essere“, cercando di sondare l’insondabile analizzando, sotto la lente di un microscopio emotivo, la complessità dell’animo umano.

Lui e Lei, volontariamente senza nome perché incarnazioni archetipiche, diventano emblemi della leggerezza e della pesantezza dell’essere: tanto Lei si cruccia quasi di essere sempre felice, tanto Lui è afflitto da una blue condition, un costante stato di malinconia.

Questa persistente danza nella quale il leggero rincorre il pesante e viceversa, senza mai toccarsi veramente, limitandosi solo a sfiorarsi appena, trova la perfetta incarnazione visiva nel mondo nascosto (e svelato) della psiche e nei corpi dei due protagonisti: l’innocenza fresca e alternativa della Caridi bilancia il tormento malinconico di Marinelli, e nello scorrere dei 106 minuti assistiamo allo svolgimento, su grande schermo, di due psicologie.

Ricordi? (qui il trailer italiano ufficiale) cerca di raccontare – forse analizzare – l’amore da un punto di vista atipico e diverso: evita la via della rom-com o del melodramma scapigliato per limitarsi a narrare la realtà, perché ogni spettatore troverà un po’ di se stesso in Lui e Lei, proiettandosi in due corpi senza nome che si finisce per (ri)conoscere fin troppo bene.

A due anime che possono incontrarsi tanto nel momento giusto quanto in quello sbagliato – dipende semplicemente dai punti di vista – non resta altro da fare che trovare un punto d’incontro tra le proprie nature così complesse, un non luogo nel quale poter trovare un’inaspettata ragion d’essere: e quale posto dell’anima può essere migliore del presente, dove perfino il peso dei ricordi sembra trovare un proprio equilibrio?

Guarda il trailer ufficiale di Ricordi?

Ludovica Ottaviani
Ludovica Ottaviani
Imbrattatrice di sudate carte a tempo perso, irrimediabilmente innamorata della settima arte da sempre | Film del cuore: Lo Chiamavano Jeeg Robot | Il più grande regista: Quentin Tarantino | Attore preferito: Gary Oldman | La citazione più bella: "Le parole più belle al mondo non sono Ti Amo, ma È Benigno." (Il Dormiglione)

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