martedì, Marzo 21, 2023
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Raymond & Ray, recensione del film con Ewan McGregor e Ethan Hawke

La recensione di Raymond & Ray, il nuovo film di Rodrigo García con Ewan McGregor e Ethan Hawke. Disponibile dal 21 ottobre su Apple TV+.

Fin dagli inizi della sua carriera, Rodrigo García ha sempre dimostrato di essere un profondo conoscitore e indagatore dell’universo femminile: basti pensare ai suoi esordi con i corali Le cose che so di lei (2000) e 9 vite da donna (2005), ma anche a titoli come Mother and Child (2009), Albert Nobbs (2011) e il più recente Quattro buone giornate (2020).

Per la sua ultima fatica dietro la macchina da presa, nonostante abbia scelto di trattare un tema già ampiamente sviscerato nel suo cinema (quello dei legami familiari), questa volta il regista e sceneggiatore colombiano sceglie di raccontarlo dal punto di vista opposto, quello maschile, coinvolgendo due tra i più grandi attori dell’industria Hollywoodiana, Ewan McGregor (che ritrova dopo l’esperienza di Last Days in the Desert del 2015) e Ethan Hawke (reduce dal successo dell’acclamato horror Black Phone), e avvalendosi della preziosa collaborazione premio Oscar Alfonso Cuarón (I figli degli uomini, Gravity), che figura tra i produttori del film.

Raymond & Ray, presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival e in anteprima italiana alla 17esima edizione della Festa del Cinema di Roma (in programma dal 13 al 23 ottobre), sarà disponibile a partire dal 21 ottobre su Apple TV+. La pellicola racconta la storia di due fratellastri che hanno vissuto per tutta la loro vita all’ombra di una terribile figura paterna, sviluppando caratteri e sentimenti disfunzionali che ancora oggi faticano entrambi a gestire e affrontare. Tuttavia, nonostante le personalità diametralmente opposte e i chilometri che li separano, i due fratelli hanno imparato a conservare uno spiccato senso dell’umorismo. Quando il loro vecchio viene a mancare, sarà proprio Raymond ad insistere affinché Ray lo accompagni al funerale, sfruttando l’occasione per venire finalmente a patti con i propri traumi.

Fare pace col passato per vivere bene nel presente

Al di là di quanto si possa erroneamente pensare, Raymond & Ray non è assolutamente il classico road movie dove i protagonisti, in attesa di giungere all’agognata meta, ripercorrono a ritroso le loro esistenze, provando a fare un bilancio delle loro vite sulla scia di ricordi, rimpianti e rimorsi, e sperando di arrivare ad acquisire nuove consapevolezze. Al contrario, nella nuova commedia drammatica di Rodrigo García, la destinazione viene raggiunta praticamente subito, configurandosi all’interno della storia come un punto di inizio e non come un punto di arrivo.

È solo quando i due fratelli si ritroveranno al cimitero, infatti, che avrà inizio la vera resa dei conti, in cui saranno le disposizioni che il loro padre ha lasciato in merito al funerale e alla sepoltura a dare il via ad alcuni sorprendenti e inattesi meccanismi, funzionali non solo a delineare le contraddizioni alla base dei sentimenti provati dai protagonisti, ma anche a rimarcare quanto il processo di elaborazione del lutto sia un fatto assolutamente personale e individuale, che non può essere messo a paragone con quello di nessun altro. Se nella prima parte, quindi, García (anche autore della sceneggiatura) si adagia sugli standard più o meno canonici della dramedy di stampo familiare, è nella seconda che la sua scrittura dà il meglio di sé, dando vita a dialoghi e situazioni talmente pregni di umorismo, di ironia e al tempo stesso di sarcasmo da risultare addirittura surreali, date le circostanze.

Ewan McGregor e Ethan Hawke sono assolutamente perfetti nel far emergere non solo le profonde disparità tra i loro rispettivi personaggi, evidentissime al confronto (Raymond è placido, impettito, sempre attento a fare e a dire la cosa giusta al momento giusto; Ray è invece sovversivo, anticonvenzionale, il classico ritratto dell’artista vittima dei suoi demoni interiori), ma anche le imprevedibili reazioni di entrambi di fronte ad un momento che assume i contorni chiari e definiti di un autentico rito di passaggio in grado di rimettere ordine nel caos dei sentimenti e di segnare un sospirato cambiamento di prospettiva nei confronti di chi siamo stati e di chi potremmo essere.

Senza mai cedere il passo alla retorica, Raymond & Ray mette in scena le contraddizioni della vita e dei legami costruendo un rocambolesco e veritiero guazzabuglio di sentimenti. Una pellicola dolceamara che si serve di una scrittura sopraffina e di grandi interpretazioni (oltre a McGregor e Hawke, non possiamo esimerci dal menzionare il contributo di Vondie Curtis Hall nei panni di un reverendo sicuramente atipico) per riflettere sulle indesiderate conseguenze della morte che aiutano l’uomo a capacitarsi dell’inafferrabilità della vita, mettendo anche l’accento su quanto sia importante fare pace col passato per vivere bene nel presente e per sperare di riuscire, un giorno, a cambiare in meglio il proprio futuro.

Guarda il trailer ufficiale di Raymond & Ray

GIUDIZIO COMPLESSIVO

Raymond & Ray mette in scena le contraddizioni della vita e dei legami costruendo un rocambolesco e veritiero guazzabuglio di sentimenti. Una pellicola dolceamara che si serve di una scrittura sopraffina e di grandi interpretazioni per riflettere sulle indesiderate conseguenze della morte che aiutano l'uomo a capacitarsi dell'inafferrabilità della vita, mettendo anche l'accento su quanto sia importante fare pace col passato per vivere bene nel presente e per sperare di riuscire, un giorno, a cambiare in meglio il proprio futuro.
Stefano Terracina
Stefano Terracina
Cresciuto a pane, latte e Il Mago di Oz | Film del cuore: Titanic | Il più grande regista: Stanley Kubrick | Attore preferito: Michael Fassbender | La citazione più bella: "Io ho bisogno di credere che qualcosa di straordinario sia possibile." (A Beautiful Mind)

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Raymond & Ray mette in scena le contraddizioni della vita e dei legami costruendo un rocambolesco e veritiero guazzabuglio di sentimenti. Una pellicola dolceamara che si serve di una scrittura sopraffina e di grandi interpretazioni per riflettere sulle indesiderate conseguenze della morte che aiutano l'uomo a capacitarsi dell'inafferrabilità della vita, mettendo anche l'accento su quanto sia importante fare pace col passato per vivere bene nel presente e per sperare di riuscire, un giorno, a cambiare in meglio il proprio futuro.Raymond & Ray, recensione del film con Ewan McGregor e Ethan Hawke