Alla base di Rampage – Furia Animale, diretto da Brad Peyton, ci sono essenzialmente tre elementi, selezionati con l’intenzione di confezionare un prodotto facile e in grado di garantire un buon risultato al box office (almeno americano): primo, Dwayne “The Rock” Johnson, tra i più pagati (circa 20 milioni di dollari a film) e prolifici (12 le imminenti produzioni che lo vedono coinvolto) attori hollywoodiani del momento, talmente popolare (oltre 100 milioni di follower su Instagram, 58 su Facebook e 12 su Twitter) da non essere esclusa una sua candidatura a Presidente degli Stati Uniti nel 2024… (come racconta “Variety”); secondo, un richiamo agli anni Ottanta, nella fattispecie il concept stesso del film, ispirato a Rampage, videogioco arcade uscito nel 1986 per le principali piattaforme del tempo; terzo e ultimo, distruzioni di massa e mostri giganteschi.
La differenza tra questo e altri prodotti analoghi più godibili è che a far da contorno ai tre elementi sopracitati c’è una vacuità di idee e scrittura tale da rendere le quasi due ore di proiezione un supplizio destinato a divertire una platea di soli quattordicenni (forse). Lo svolgimento della trama, che pure ha una sua logica, debole ma nel complesso sufficientemente coerente, si risolve in un susseguirsi di situazioni viste e riviste nei film a cui Rampage si rifà con la speranza di portare in sala lo stesso pubblico, da Jurassic World a Godzilla, da Transformers a San Andreas (diretto sempre da Peyton).
Volendo pure asciugare il film dall’effetto déjà-vu e dalla banalità di uno schema prevedibile e poco avvincente, ciò che resta sono situazioni e dialoghi elementari e talvolta imbarazzanti che vanno da eccessi mielosi con tanto di enfatico accompagnamento musicale a momenti di bassa trivialità, cui si aggiunge una scena di sadismo piuttosto ingiustificata (analoga ad una vista nel brutto Jurassic World).
In questa desolante radura creativa che sciorina sterilmente qua e là richiami all’amicizia e allo spirito di squadra e che ha, peraltro, il difetto di prendersi troppo sul serio, si muovono personaggi piuttosto insignificanti, dal poco credibile e a tratti ridicolo primatologo Davis Okoye (Dwyane Johnson) alla decorativa dottoressa Kate Caldwell (Naomie Harris), con due sole eccezioni: quella positiva dell’agente Harvey Russell, ben interpretato da Jeffrey Dean Morgan, e quella negativa dei due “cattivi”, Claire e Brett Wyden (Malin Akerman e Jake Lacy), talmente sopra le righe da ricordare le brutte figurine dei film della Asylum.
Altalenanti gli effetti visivi, che se eccellono nella creazione dei tre mostri giganti, realizzati dalla Weta Digital di Peter Jackson (davvero impressionante il coccodrillo mutante), risultano invece più dozzinali in quasi tutti gli altri aspetti, in particolar modo per quanto riguarda il compositing: quasi sempre, infatti, è evidente la brutta “scollatura” fotografica tra gli attori e i tanti elementi digitali con cui interagiscono (creature e scenari).
La sovrabbondanza di CG, inoltre, non sopperisce all’assenza di momenti centrali in grado di regalare buon intrattenimento; tutto è piuttosto piatto in termini di ritmo e spettacolarità, relegata a poche, pochissime sequenze tra cui una concitata fuga da un aereo in caduta libera. Nel complesso Rampage – Furia Animale è un film con più pecche che pregi, serenamente evitabile anche se siete sfegatati amanti dei film d’azione catastrofici e fracassoni.