Dopo l’incredibile successo di Super Mario Bros. Il Film – uscito nelle sale soltanto lo scorso aprile e diventato in pochissimo tempo il film di maggior incasso del 2023 (salvo poi essere battuto da un altro fenomeno della stagione, Barbie di Greta Gerwig), Illumination Entertainment torna a colonizzare gli schermi cinematografici con un progetto sicuramente meno ambizioso ma non per questo privo di interesse o addirittura trascurabile.
Del resto, come si può credere – ad oggi – che la casa di produzione dietro al successo di franchise come Cattivissimo me, Minions, Sings e Pets – Vita da animali possa dare vita ad una storia priva di valore, significato e forse – almeno all’apparenza – meno accattivante dei suoi illustri predecessori? E infatti, Prendi Il Volo è l’ennesima scommessa vinta per la società fondata da Chris Meledandri nell’ormai lontano 2007.
Di cosa parla Prendi Il Volo?
Dopo le anteprime del 2 e 3 dicembre, il film – diretto dal francese Benjamin Renner (lo stesso del bellissimo Ernest & Celestine, candidato agli Oscar nel 2014 come miglior film d’animazione) – arriva finalmente nelle sale italiane dal 7 dicembre, distribuito da Universal Pictures.
La storia è quella di una famiglia di anatre, i Mallard, intrappolata nella sua routine: da un lato abbiamo papà Mack, felice di preservare la sicurezza della sua famiglia all’interno del loro stagno nel New England; dall’altro, invece, c’è mamma Pam, intenzionata a dare una scossa alle loro pacifiche esistenze e, soprattutto, a mostrare ai loro figli – i piccoli anatroccoli Dax e Gwen – le meraviglie del mondo.
L’occasione per cambiare stile di vita e dare una svolta alla quotidiana monotonia si presenta quando una famiglia di anatre migratorie approda nel loro stagno iniziando a raccontare di entusiasmanti esperienze vissute in luoghi lontani. Pam riesce a convincere Mack ad intraprendere un viaggio di famiglia che da New York li porterà fino alla Giamaica tropicale: ovviamente, nulla andrà secondo i loro piani così ben orchestrati, ma l’esperienza si rivelerà comunque preziosa per le dinamiche dell’intero nucleo familiare.
Una storia di legami… ma anche di contrasti
Prendi Il Volo è una bellissima avventura che riesce – sorprendentemente – ad essere tante cose: soprattutto, al di là degli elementi che ne fanno una godibilissima commedia per famiglie, è interessante notare quanto la storia firmata da Mike White (School of Rock) sia molto centrata sui legami che intercorrono tra i membri di questa tenerissima famiglia e – ancora di più – sui loro reciproci ed inevitabili contrasti.
Attraverso le idiosincrasie – mai banali! – dei personaggi di Mack e Pam – splendidamente doppiati nella versione italiana da Francesco Scianna e Serena Rossi -, il film invita lo spettatore a riflettere su quanto sia importante – ma anche difficile, nessuno lo mette in dubbio! – trovare il giusto equilibrio tra il superamento delle proprie paure (a volte lecite, altre no) e la voglia di lasciarsi andare, mettersi alla prova e scoprire di avere un coraggio che forse non immaginavamo neanche di possedere.
Ancora, fra i tanti messaggi edificanti del film – che arrivano al pubblico in maniera chiara e del tutto genuina, senza che l’esperienza narrativa venga mai forzata – ce n’è un altro che vale la pena mettere in risalto: la speciale dinamica tra Mack e Pam – fondata sulla costante ricerca di un precario equilibrio tra le ansie e la visione del mondo del primo e la mentalità aperta e lo spirito audace della seconda – ci induce a riconsiderare con maggiore attenzione un aspetto che troppe volte, all’interno dei rapporti interpersonali, fatichiamo a dosare: impedire alle nostre paure di influenzare in negativo la vita delle persone a cui vogliamo più bene.
Pieno di umorismo, ricco di avventura, costellato di passaggi commoventi e impreziosito da un’animazione vicinia agli standard a cui Illumination ci ha abituati fino ad oggi, Prendi Il Volo è un entusiasmante e potente incoraggiamento ad uscire dalla propria comfort zone e a pensare fuori dagli schemi per abbracciare le infinite possibilità che la vita – nel bene e nel male – è sempre pronta a riservarci.