giovedì, Novembre 30, 2023
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Poveri Ma Ricchissimi recensione del sequel con Christian De Sica

Poveri Ma Ricchissimi è il sequel, diretto sempre da Fausto Brizzi, di Poveri Ma Ricchi (qui la recensione), uscito l’anno scorso sempre in prossimità delle festività natalizie. Remake del fortunato film francese Les Tuches di Olivier Baroux, il quale ha già diretto un sequel e ha in cantiere un terzo capitolo che uscirà a gennaio 2018, Poveri Ma Ricchi sembra sia ormai diventato un marchio capace di proliferare anche in Italia.

La stagione del cinepanettone continua imperterrita ogni anno: puntuale, immancabile e sempre più affollata. È sempre più complicato trovare nuove storie e situazioni originali, che siano godibili per lo spettatore ormai abituato a questo genere. Quindi è quasi un miracolo trovare un format che possa essere ripreso ogni anno, a cui basti una nuova decorazione o l’aggiunta di qualche elemento di novità.

Fausto Brizzi e gli autori di Poveri Ma Ricchissimi, tentano di imporre, con la famiglia Tucci, una saga con la quale riempire gli spazi natalizi, legando lo spettatore a doppio filo con la fidelizzazione. Torna quindi tutta la squadra formata da Christian De Sica, Enrico Brignano, Lucia Ocone, Lodovica Comello, Anna Mazzamauro e le new entry Paolo Rossi e Dario Cassini.

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Poveri Ma Ricchissimi recensione del sequel con Christian De Sica

I Tucci scoprono di essere ancora ricchi, anzi grazie agli investimenti del piccolo Kevi adesso sono ricchissimi! La ricchezza chiama il potere, così la famiglia Tucci decide di indire un referendum per far uscire Torrescecca dall’Italia. A capo di uno “Stato” indipendente, la famiglia Tucci si ritroverà, fra mille gag, a governare un paese.

Poveri Ma Ricchissimi effettua un vero e proprio rilancio, rispetto alle tematiche del primo film. Se nel precedente capitolo veniva messo a fuoco l’aspetto sociale, in questo sequel la fa da padrone la politica. In maniera leggera e comica, gli autori giocano tantissimo sulla satira politica più populista e popolare. Il modo in cui viene gestita questa sorta di “satira” è talmente rocambolesco da risultare quasi innocuo nei suoi intenti. La commedia ha un ritmo molto elevato, con gag pressanti, non tutte riuscite, ma che alla lunga possono abbattere anche lo spettatore più distaccato.

Poveri Ma Ricchissimi ha più difetti rispetto al primo capitolo. Innanzitutto, in questo sequel viene meno quella organicità strutturale che aveva caratterizzato Poveri Ma Ricchi. La struttura è molto più episodica, legata quasi esclusivamente a trovate sketchistiche; inoltre, alcune soluzioni narrative sono molto più approssimative rispetto al precedente episodio. Abbonda anche qui l’uso del turpiloquio, che in realtà spesso funziona per strappare una risata facile, ma che per alcuni potrebbe sfiorare il confine della volgarità.

Per concludere, Poveri Ma Ricchissimi dà al suo pubblico esattamente quello che vuole e quello che ci si aspetta da un prodotto di questo genere. Chi andrà consapevolmente al cinema a vederlo non rimarrà deluso.

Poveri Ma Ricchissimi

Redazione
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