Le Bellas tornano a cantare sul grande schermo in Pitch Perfect 3, stavolta con la regia di Trish Sie, in un connubio tutto al femminile che vede tornare ancora alla sceneggiatura Kay Cannon (già sceneggiatrice dei precedenti due capitoli).
Beca (Anna Kendrick) e Ciccia Amy (Rebel Wilson) ritornano con il seguito delle Bellas in una sfida che non mette in gioco solamente la loro bravura nel canto ma anche il loro coraggio nell’affrontare i problemi della vita.
Le ragazze crescono, ognuna con le proprie non così straordinarie occupazioni e solo l’intuizione di Aubrey (Anna Camp) le porterà a dare un’epica svolta nelle loro vite. Il tour stavolta si svolgerà in Europa e in palio c’è l’apertura del super concerto di Dj Khaled. Ovviamente non sarà tutto così facile…
Pitch Perfect 3 recensione del film con Anna Kendrick e Rebel Wilson
Ammettiamolo: le ragazze protagoniste sono tutte meravigliosamente adorabili con la loro portata umana così grande, simile a quella di una qualunque persona nella vita reale, ma il vero pezzo forte della composizione al femminile rimane il personaggio di Ciccia Amy portato alla gloria da Rebel Wilson.
Il continuo e ironico giocare sulla sua fisicità e sul suo umorismo sempre fuori dalle righe e sempre fuori luogo conduce il gruppo delle Bellas verso una verità e una capacità di non prendersi troppo sul serio che si sposa benissimo con questo ultimo capitolo del franchise musicale iniziato con Pitch Perfect (2012) e continuato con Pitch Perfect 2 (2015). Inoltre, la contrapposizione positiva tra il disordine interpretato da Amy e la talentuosità incarnata da Beca offrono numerosi spunti comici che il film non ha paura di perseguire.
Pitch Perfect 3 ha il pregio di non sprofondare unicamente nell’esaltazione dei numeri canori, i quali rimangono comunque una grande attrattiva e sono capaci di mettere in mostra la bravura nel canto delle interpreti, andando a far confluire nella narrazione una buona fetta del vissuto delle ragazze, toccando l’umanità con fare leggero.
Apprezzabile la deriva action del rapporto tra Ciccia Amy e suo padre Fergus (John Lithgow) che diventa una piccola chicca nello sviluppo narrativo del film, riuscendo a dare una sferzata inaspettata a un film concentrato sulla musica corale a cappella.
Le ragazze hanno raggiunto i loro sogni e con loro anche il pubblico che le ha seguite e che si è divertito con loro, pronto a immaginare per ognuna delle Bellas un futuro pieno di soddisfazioni anche nella loro imperfezione.
Pitch Perfect 3 (qui il trailer italiano ufficiale) si presenta come una commedia perfetta per una serata goliardica tra amici e amiche, facilmente apprezzabile anche da chi non digerisce gli intermezzi cantati, e soprattutto per tutti i fan di Ciccia Amy.