Fuori Concorso alla 79esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è stato presentato Pearl, l’atteso prequel ambientato nel 1918 di uno dei casi cinematografici dell’anno, un film indipendente di genere horror dalle aspirazioni autoriali, ossia X – A Sexy Horror Story.
In questo come nel precedente film, il regista Ti West dimostra tutta la sua conoscenza non solo tecnica della macchina cinematografica ma anche, se non soprattutto, culturale. E non esclusivamente del genere che propone agli spettatori con i suoi lavori ma di quello della settima arte in generale, creando una sorta di mix perfetto tra cult come Non aprite quella porta insieme alle lezioni hitchcockiane e a cardini della storia del cinema hollywoodiano come Il mago di Oz.
Il progetto finisce con il risultare perfino più messo a fuoco e ispirato del precedente nonostante sia nato durante le riprese di X, conseguentemente al lavoro di scrittura svolto da Mia Goth per entrare in uno dei due personaggi interpretati (ossia quello della vecchia villain), da cui questo prequel prende il nome. Pearl è sostenuto da una scrittura solida e intelligente che si muove tra i registri dell’orrore, del dramma familiare e della commedia, e il fatto che sia il risultato del lavoro di un’interprete sorprendente e unica insieme al suo regista lo rende ancora più degno di nota.
Pearl, un’opera intrisa di amore per il grande schermo
Ancora di più rispetto al precedente, chi guarda viene spinto a entrare in empatia con questo grottesco personaggio in realtà molto umano, indagando le motivazioni che l’hanno spinto all’omicidio. Pearl è un personaggio in cerca nel suo posto nel mondo, di riscatto e libertà. Come Dorothy, anche Pearl vuole andare altrove e vuole farlo attraverso la passione per la danza, ma similmente all’eroina di L. Frank Baum si renderà conto che “nessun posto è come casa”.
Sorprendentemente, non è necessario aver visto X – A Sexy Horror Story per godersi e comprendere Pearl, perché i riferimenti a esso sono null’altro che dei piacevoli easter egg. E con molta probabilità, il film non respinge neanche lo spettatore non dedito agli horror, anzi forse rischia di deludere chi è in cerca di jumpscare e immagini splatter: seppur non manchino sangue e violenza, Pearl è essenzialmente la storia di una giovane donna che è disposta a tutto per ottenere ciò che tanto desidera, un’opera sulla condizione femminile intrisa di amore per il grande schermo.
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