martedì, Marzo 28, 2023
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Paddington 2 recensione del film con Hugh Grant e Brendan Gleeson

Paddington 2 riesce a viaggiare sugli stessi binari che hanno portato al successo il primo capitolo sull’omonimo orsetto gentiluomo. Capace di conquistare con la dolcezza del suo protagonista, ma anche e soprattutto con una maggior concentrazione di scene d’azione, questo sequel è in grado di far divertire grandi e bambini.

La diversità è uno dei temi più caldi del nostro periodo. L’immigrazione proveniente dai paesi del sud del mondo è un evento che ha polarizzato le opinioni riguardo ai temi umanitari e di ospitalità. La breve memoria storica, unita alla crescente ondata di intolleranza verso ciò che riteniamo estraneo, ci ha resi certamente molto più freddi delle vecchie generazioni che, avendo affrontato anche gli orrori della guerra in Europa, erano più predisposte all’accoglienza.

Paddington 2 riesce a viaggiare sugli stessi binari che hanno portato al successo il primo capitolo sull’omonimo orsetto gentiluomo

Paddington 2 resta fedele allo spirito dell’opera originale, ovvero i famosissimi libri dedicati all’orsetto creato dallo scrittore Michael Bond, purtroppo scomparso recentemente. L’importanza dell’opera di Bond è testimoniata anche dalla statua in bronzo dell’orsetto protagonista, proprio all’interno dell’omonima stazione londinese.

Il regista Paul King, ritorna alla regia dopo il primo film, ampliando il già nutrito cast con due grosse new entry: l’esilarante Hugh Grant, nei panni dell’attore trasformista Phoenix Buchanan, e Brendan Gleeson, in quelli dello spaventoso cuoco Nocche McGinty.

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Paddington 2 recensione del film con Hugh Grant e Brendan Gleeson

Paddington si è ormai inserito nella comunità. Per il compleanno della zia Lucy, il tenero orsetto decide di trovarsi un lavoro, per comprarle un costoso libro pop-up che illustra le zone più famose di Londra. Purtroppo un misterioso furfante ruba il libro, incastrando Paddington.

Paddington 2 segue le orme tracciate dal precedente film, mantenendo lo stesso tono del primo, arricchendolo però con nuove ed incredibili scene d’azione. Il regista Paul King riutilizza, in maniera precisa, gli espedienti ricorrenti del primo film, come l’occhiata fulminante e il panino alla marmellata come arma segreta.

Ancora una volta l’orsetto riesce ad emozionare ed intrattenere, lasciandoci una morale capace di rimanere impressa nei cuori dei bambini e di qualche adulto

Anche sul piano tecnico, vengono riprese molte delle idee usate precedentemente, ma dal punto di vista visivo vengono ampliate in maniera sorprendente: un esempio su tutti è la scena in cui Paddington e zia Lucy viaggiano tra le pagine del libro pop-up che raffigura Londra. Anche dal punto di vista della scrittura, il film mantiene gli stessi standard della prima pellicola, riuscendo a catturare lo spettatore grazie al suo umorismo e alle situazioni a dir poco buffe.

Paddington 2 insiste ancora sul tema della diversità, applicandola non solo all’orsetto, che ancora rappresenta la figura dell’immigrato, ma anche alla categoria dei detenuti. Attraverso la pellicola, ancora una volta l’orsetto riesce ad emozionare ed intrattenere, lasciandoci una morale capace di rimanere impressa nei cuori dei bambini e di qualche adulto.

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Redazione
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