È arrivata su Netflix Non sei invitata al mio Bat Mitzvah, una comedy per teenager con protagonisti Adam Sandler (Murder Mystery 2) e tutta la sua famiglia. Dal titolo è facile intuire l’argomento cardine del film, basato sul romanzo omonimo di Fiona Rosenbloom: il passaggio alla vita adulta da parte di una ragazzina ebrea.
La ragazzina in questione è Stacy Friedman (interpretata dalla minore delle figlie di Sandler, Sunny) che vive le sue paure adolescenziali sognando il giorno della sua festa di Bat Mitzvah. Le sue energie, le sue risorse e il suo entusiasmo per l’evento sono pienamente condivise dalle sue amiche che hanno lo stesso traguardo da raggiungere. Prima tra tutti, la sua più cara amica Lydia. Quando però arriva l’occasione per le due di inserirsi nel gruppo dei loro coetanei più popolari, le loro certezze iniziano a vacillare. Il confronto con gli altri fa scricchiolare il loro rapporto sino a creare una frattura, mettendo a rischio le rispettive feste di Bat Mitzvah.
Argomenti già noti e sviscerati
Nonostante sia una storia per teenager, tentando pure di guardare il film con gli occhi di una dodicenne, risulta comunque difficile seguirlo con il giusto entusiasmo sia nella sua interezza che isolando i singoli elementi. La trama del film di Sammi Cohen è, infatti, quella ampiamente abusata nel panorama cinematografico delle comedy adolescenziali e sembra non aggiungere nulla ad argomenti già noti e sviscerati.
Anziché sfruttare l’occasione di non aver focalizzato il momento topico della narrazione su un inflazionato eventuale ballo di fine anno, si è scelto di ridurre il Bat Mitzvah ad una festa come tante altre. Molto debole il pretesto metaforico di assegnare alla protagonista la capacità di compiere un gesto maturo come dimostrazione dell’inizio della sua vita adulta, celebrato – appunto – nel suo Bat Mitzvah.
Difficile sentirsi coinvolti dalla dinamica ripetitiva a stelle e strisce di raccontare quanto la morale individuale sia così facilmente corruttibile quando si tratta di popolarità. Sarebbe auspicabile, ora che viviamo un’epoca nella quale vengono sensibilizzati tanti argomenti, scardinare l’immagine di adolescenti popolari nel contesto scolastico che, quasi per definizione, hanno sempre un’identità ostile e aggressiva verso terzi.
Il contenuto del film sottolinea quindi la solita solfa di una stratificazione sociale fatta di persone di serie A e persone di serie B, determinate dalla popolarità come accezione negativa e discriminante, arrivando alla conclusione che se non si può raggiungere la fetta di popolarità della prima categoria, ci si può almeno accontentare di stare tra simili.
Non vivendo più negli anni ’90, possiamo sperare che i contenuti cinematografici pensati per adolescenti inizino ad assottigliare l’idea che per realizzarsi bisogna omologarsi ai più popolari, i quali sono sempre i villain della storia. Non c’è alcun tipo di suspense: il racconto è oggettivamente scontata dal quinto minuto del film; persino il conflitto tra Sandy e la sua amica Lydia appare stravisto, con una risoluzione finale ancor più blanda e rapida di quanto ci si aspetterebbe.
Un film già visto molte volte
In aggiunta, viene palesemente ripresa una scena della più celebre Bride Wars, commedia del 2009 con protagoniste Kate Hudson e Anne Hathaway nei panni di due migliori amiche che, in occasione dell’organizzazione dei rispettivi matrimoni, entrano in conflitto tra loro e mettono in atto diversi dispetti per ostacolarsi a vicenda. La scena madre nella quale confluiscono le loro ripicche vede, infatti, la proiezione pubblica di un video montato da una delle due amiche per screditare l’altra.
Questo momento arriva quando in realtà il conflitto tra le due sembra sgonfiarsi e, difatti, l’invio del video avviene per errore. Dinamica che viene ripresa in egual maniera nel film di Cohen. Si viene perciò trascinati in un film già visto molte volte, che non aggiunge alcun nuovo elemento di narrazione con la prospettiva di deliziare attraverso un nuovo tipo di commedia. Insomma, sarebbe stato preferibile non essere invitati per davvero a questo Bat Mitzvah.