Articolo a cura di Joseph Crisafulli
Moglie e Marito è la classica commedia che piace e piacerà ad un target di pubblico abbastanza eterogeneo. Il film prende infatti un canovaccio già visto e rivisto, ma viene sviluppato in maniera molto divertente e classica.
Empatia, dal greco en pathos, tradotto letteralmente sentire dentro, è una condizione basilare per ottenere dei sani e rispettosi rapporti umani. Solamente mettendosi nei panni degli altri si possono capire pienamente le ragioni delle persone estranee a noi e di chiunque altro abbia un’opinione, una cultura o un’idea diversa rispetto alla nostra.
Lo scambio d’identità è probabilmente l’espediente drammaturgico più gettonato per rendere empatiche due persone completamente agli antipodi. Di esempi cinematografici ce ne sono moltissimi (ricordate Face/Off in cui John Travolta e Nicolas Cage si scambiano le proprie facce e le proprie vite?), eppure è un sistema che tendenzialmente funziona sempre e tiene lo spettatore incollato alla poltrona.
Simone Godano firma la regia di questa sua opera prima, dirigendo il sempre bravo Pierfrancesco Favino e la bellissima Kasia Smutniak in questa commedia dove a scambiarsi i ruoli sono proprio la moglie e il marito. Sofia e Andrea sono una coppia sposata da 10 anni, con due figli a carico, in piena crisi. Sofia è un’ambiziosa conduttrice televisiva, mentre Andrea è un neurochirurgo che porta avanti una sperimentazione sul cervello umano. A causa di un esperimento i due coniugi si ritrovano uno nel corpo dell’altra. Questa esperienza li porterà a capirsi meglio e a riscoprirsi.
Moglie e Marito è una commedia divertente che parte da un concept trito e ritrito, ma ha un cuore interessante e soprattutto molto attuale. In molte delle coppie di oggi, sembra che i ruoli si siano invertiti rispetto al canone di quella che ancora ci ostiniamo a chiamare “famiglia tradizionale”.
Su questo fronte il film di Godano si muove, seppur timidamente, nella giusta direzione, tentando di sradicare quei preconcetti sulla famiglia ancora tristemente ancorati nelle nostre coscienze. A livello tecnico e strutturale, Moglie e Marito presenta un primo atto non del tutto convincente, in cui lo spettatore è ancora scettico e distaccato. Il secondo atto raccoglie le idee più brillanti del film.
Pierfrancesco Favino è in grado di incarnare le due personalità in maniera molto divertente; Kasia Smutniak riesce a impersonare il doppio ruolo in maniera convincente ed in modo molto equilibrato. A dare manforte alla coppia di attori ci pensa Valerio Aprea (indimenticabile nel ruolo dello sceneggiatore in Boris), il cui personaggio è la fonte delle battute più divertenti.
Moglie e Marito è una commedia molto tradizionale, una classica commedia degli equivoci che riesce in più di un frangente a donare e arricchire questa categoria, il che non è di certo una cosa di poco conto.