martedì, Ottobre 3, 2023
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Moda Mia, recensione del nuovo film di Marco Pollini

Moda Mia è la prova che il cinema non è solo grandi produzioni. Un piccolo prodotto artigianale può raccontare molte cose, per certi versi anche meglio di un blockbuster.

Il cinema è la macchina dei sogni, e dei sogni forse questo è il periodo più fecondo. Siamo circondati da personaggi cinematografici che vogliono vedere realizzato il proprio sogno e la propria aspirazione, tendenzialmente nell’ambito lavorativo. Contestualmente siamo nel periodo in cui tutti tentiamo di acciuffare il lavoro dei nostri sogni, proprio perché di lavoro non ne abbiamo, oppure quello che rimediamo, non senza sforzo, è castrante ed arido.

Non fa eccezione Giovannino, il protagonista di Moda Mia. Il secondo lungometraggio di Marco Pollini (la sua opera prima è Le Badanti uscita nel 2015) fa leva proprio su questa tematica. Lo sfondo rurale della Sardegna è un’ambientazione azzeccatissima per lo svolgimento del suo racconto. Ad animare i personaggi di Moda Mia ci sono Francesco Desogus, giovanissimo attore sardo e Pino Ammendola nel ruolo del severo e reazionario padre di Giovannino. Non mancano le partecipazioni speciali, tra cui quella della modella e show girl Melissa Satta.

Moda Mia racconta le vicende del piccolo Giovannino. In un paesino sardo, Giovannino coltiva la sua passione per la moda, sognando di diventare uno stilista di successo e di vestire le donne più belle del mondo. Purtroppo vive il suo sogno in segreto, poiché a casa la situazione è davvero drammatica. Sua madre è scappata di casa, lasciando Giovannino con la sorella più piccola nella mani di Antonio, un padre-padrone con problemi di alcolismo e dedito agli stravizi sessuali.

Per Antonio esiste solo la sua terra da coltivare e il bestiame da allevare, e quando ne ha l’occasione sminuisce sempre i suoi figli. Giovannino può solo sperare in un miracolo, affinché il suo sogno di diventare stilista possa realizzarsi.

Moda Mia è a tutti gli effetti una moderna fiaba. Il racconto è costernato di archetipi narrativi tipici di questo genere. Ogni personaggio è di fatto un personaggio delle fiabe, immerso in un contesto piuttosto realistico. Giovannino è il ragazzo tipico dei film d’animazione Disney. I due interpreti principali si sobbarcano tutto il film, tentando in tutti i modi di emozionarci.

La pellicola però, al di là degli aspetti tecnici, si dimostra poco organica. Se da un lato è evidente il tentativo fiabesco, dall’altro la contaminazione con uno pseduo-realismo rende il prodotto un ibrido senza un carattere specifico. I tratti più drammatici sono estremamente levigati, proprio per lo stile di fondo, ma alcune scelte rompono in maniera discordante con l’operazione favolistica.

Il secondo film di Marco Pollini ha dei limiti evidenti (dalla poca organicità della sceneggiatura, fino alla superficialità di alcuni espedienti narrativi); nonostante tutto, Moda Mia ha il pregio di essere un prodotto artigianale, che mostra l’amore degli autori per il cinema.

Guarda il trailer ufficiale di Moda Mia

Redazione
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