sabato, Marzo 22, 2025
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Mamma o Papà?, recensione del film con Paola Cortellesi e Antonio Albanese

Mamma o Papà? è la commedia che segna il ritorno di Riccardo Milani al cinema sempre in coppia con sua moglie Paola Cortellesi, che divide qui la scena con Antonio Albanese per la prima volta.

Il film è un remake dell’originale francese Papa ou Maman? che, dopo il successo in patria, è stato oggetto delle attenzioni di Medusa Film e Wildside. L’adattamento è stato affidato al terzetto Milani, Cortellesi e Giulia Calenda per conformare la comicità francese al gusto e alla sensibilità prettamente italiana.

Il risultato è un prodotto dal tema attuale quanto impegnativo (il divorzio, la custodia dei figli e la battaglia per l’affermazione di se stessi) che viene stemperato tra battute e gag comiche ottenute grazie all’esplosiva accoppiata Cortellesi–Albanese, comici “di razza” dal prestigioso pedigree che duettano innescando grottesche dinamiche sempre più affini alla famosa Guerra dei Roses mostrata da Danny DeVito sul grande schermo.

I comici interpretano Valeria e Nicola, due coniugi che decidono consensualmente, dopo quindici anni di matrimonio e tre figli, di separarsi. Dopo aver raggiunto un accordo consensuale sulla separazione, entrambi ricevono due allettanti proposte di lavoro all’estero, lei in Svezia e lui in Africa, dove partirebbe insieme alla giovane amante infermiera (Matilde Gioli).

Quando la donna scopre la tresca, invece di rinunciare – come aveva annunciato – alla proposta, sceglie di muovere guerra al coniuge per la custodia dei figli: visto che saranno proprio loro a dover decidere a chi spetta l’affidamento, Nicola e Valeria perpetueranno qualunque tipo d’angheria pur di non ottenerlo e di spingere la prole a scegliere l’altro genitore.

La scrittura di Mamma o Papà? è un crescendo vorticoso e inarrestabile di piccoli e grotteschi orrori quotidiani; e proprio nelle crepe della sua cinica cattiveria, il film trova un punto di forza incarnato dalla verve comica dei suoi protagonisti e di alcuni comprimari che li circondano (tra tutti, spicca il misogino capo interpretato da un magistrale Carlo Buccirosso). L’originalità ed indipendenza autoriale del progetto rispetto alla materia francese risiede proprio nel brillante ritmo comico.

Nonostante le buone premesse di partenza, però, nel corso dei 90 minitui il film tende ad appiattarsi su un percorso umoristico già tracciato da altre commedie, rientrando prepotentemente tra i ranghi del politicamente corretto per cercare l’accettazione da parte di tutto il pubblico, composto trasversalmente da famiglie forse interessate solo a livello inconscio a vedere i loro figli maltrattati (almeno, sul grande schermo).

La riflessione più convenzionale sul ruolo della famiglia nell’Italia che l’ha sempre considerata come una delle intoccabili istituzioni assume qui caratteristiche 2.0 aggiornandosi ai nostri pazzi tempi moderni: i genitori si confrontano con figli adolescenti risucchiati da Whatsapp e dalle ultime mode, e da bambini prodigio capaci di giocare a scacchi come Bobby Fischer e di bere vino come gli adulti.

Sullo sfondo proprio loro, i “grandi”, immortalati nel fragile limbo tra sogni reconditi a base di gloria e gratificazione, e la realtà effettiva fatta di stanchi ménage e prole numerosa da crescere, mettendo volontariamente da parte i propri egoismi in onore di un amore più profondo e viscerale che, di sicuro, non è quello che lega marito e moglie.

Guarda il trailer ufficiale di Mamma o Papà?

Ludovica Ottaviani
Ludovica Ottaviani
Imbrattatrice di sudate carte a tempo perso, irrimediabilmente innamorata della settima arte da sempre | Film del cuore: Lo Chiamavano Jeeg Robot | Il più grande regista: Quentin Tarantino | Attore preferito: Gary Oldman | La citazione più bella: "Le parole più belle al mondo non sono Ti Amo, ma È Benigno." (Il Dormiglione)

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