Virginia 1959. Richard Loving è un muratore con la passione per le automobili e i motori, che vive nella campagna insieme a sua madre. Innamorato di Mildred, una donna di colore che abita vicino a lui, Richard la porta a Washington per sposarla, ma – tornati a casa – i due sposini inizieranno un lungo cammino per veder riconoscere il loro amore.
La Virginia infatti punisce con il carcere i matrimoni misti e quando le autorità ricevono una soffiata, Mildred e Richard sono costretti a dichiararsi colpevoli, venendo di conseguenza esiliati per 25 anni dal loro stato. Trasferitesi a Washington DC, negli anni la famiglia si stabilizza e cresce, ma non è quello che Mildred aveva in mente per i suoi tre figli e così decide di far conoscere la sua storia.
In breve tempo il loro matrimonio diventa un caso nazionale e pubblico, ma soprattutto un importante caso giudiziario che arriverà fino alla Corte Suprema e resterà nella storia degli Stati Uniti, creando un precedente.
Loving, tratto dalla storia vera di questi due coniugi e della loro battaglia per il riconoscimento del loro matrimonio e dei loro diritti , è un film importante ed intenso, che ha il suo punto di forza nelle interpretazioni dei due attori, Ruth Negga (nominata agli Oscar 2017 come migliore attrice protagonista) e Joel Edgerton, assolutamente eccezionali.
Jeff Nichols, che aveva diretto precedentemente film come Mude Midnight Special, ha basato la sceneggiatura sul documentario della HBO di Nancy Buiriski, “The Loving Story”, e forse questo potrebbe un po’ spiazzare lo spettatore. Se da un lato infatti il film è interessante in quanto tratta un tema ancora attuale e indiscutibilmente rivelante, dall’altro non spicca certo per essere originale o di grande impatto.
La forza della vicenda è innegabile, così come la bravura dei due attori ed in particolare della Negga, davvero straordinaria. Ma l’impressione generale è che Nichols abbia un po’ banalmente e forse anche astutamente costruito tutto intorno al fulcro centrale, senza occuparsi troppo del resto; quasi come a voler far sembrare che con un soggetto così importante, basti aggiungere davvero poco senza sbilanciarsi troppo e senza correre alcun rischio.
Il risultato finale è una pellicola intensa per la vicenda raccontata, romantica nelle scene d’amore, dura in quelle che mettono in mostra il razzismo più becero, con dialoghi talvolta forzati nonostante le ottime interpretazioni, ma che – soprattutto – sembra non riuscire mai effettivamente a decollare. Un vero peccato!