Uno dei grandi protagonisti della prossima stagione dei primi di Hollywood arriva finalmente nelle sale italiane. Stiamo parlando di Lion – La Strada Verso Casa, debutto alla regia di Garth Davis (noto per aver diretto alcuni episodi della miniserie Top of the Lake) che dopo essersi fatto strada ai Festival di Toronto e di Londra, approda anche nei nostri cinema (dopo l’anteprima nazionale all’undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, dov’è stato scelto come film di chiusura).
Girato in buona parte a Calcutta (India), ma anche in Australia (nelle città di Melbourne e Hobart), il film è basato sul libro di memorie “La Lunga Strada Per Tornare a Casa” e racconta l’incredibile storia vera di Saroo Brierley che, all’età di 5 anni, sale per sbaglio su un treno che lo conduce proprio a Calcutta, lasciandosi alle spalle la famiglia e il piccolo villaggio indiano dove è nato. Sperduto nella caotica metropoli, Saroo sopravvive per strada fino al giorno in cui non viene adottato da una benestante coppia australiana. Molti anni dopo, all’età di 25 anni, Saroo, incapace di dimenticare le sue radici, decide di rintracciare il villaggio dove vivono la madre e i fratelli, grazie all’aiuto di Google Earth e di quei pochi dettagli e ricordi che conserva della sua infanzia.
Affidandosi ad una struttura molto solida e ad una trama prevedibile ma ben congegnata, Lion – La Strada Verso Casa è il classico racconto di formazione e di crescita confezionato ad hoc come la più rincuorante delle favole, dove ad un’incredibile caterva di peripezie iniziali non può che fare seguito un finale struggente e commovente.
La forza del film è chiaramente racchiusa in due elementi ben precisi: la prima parte del racconto e l’incredibile cast che Davis ha messo insieme per raccontare l’epopea umana di Saroo. All’inizio del film seguiamo le disavventure del piccolo protagonista (intepretato da un dolcissimo e magnetico Sunny Pawar) che con i suoi occhi, la sua curiosità, il suo acume ma anche le sue paure, ci conduce per mano attraverso un viaggio tanto pericoloso quanto affascinante e coinvolgente.
Nella seconda parte, in cui un Saroo ormai adulto (interpretato dal protagonista di The Millionaire, Dev Patel) vive la sua vita con la sensazione costante di un vuoto incolmabile, si mantiene il ritmo incalzante ma la sceneggiatura pecca di originalità, nonostante sottolinei con eleganza i temi più rivelanti e drammatici della storia, come l’importanza della famiglia e delle proprie radici, ma anche le difficoltà legate agli istituti dell’adozione e dell’affidamento, quest’ultime esplicitate con enfasi e (forse troppa) passionalità attraverso l’incredibile interpretazione del premio Oscar Nicole Kidman, che nei panni di Sue Brierley (la madre adottiva di Saroo) regala una delle più belle performance della sua recente filmografia.
Seppur nato, concepito e realizzato come prodotto destinato al grande pubblico, Lion – La Strada Verso Casa punta sul realismo e sulla verosimiglianza e riesce così ad evitare la maggior parte delle trappole da mélo trito e ritrito di cui può essere intriso un soggetto tratto da una storia vera, ricordandoci che ogni tanto fa bene sia all’animo che al cuore abbandonarsi alla sconfinata potenza del grandissimo racconto in pieno stile hollywoodiano capace di emozionare fino alla lacrime.