Le Ereditiere, opera prima di Marcelo Martinessi, offre un caleidoscopico e profondo spaccato di intimità femminile. Presentato all’ultimo Festival di Berlino dove è stato premiato con l’Orso d’Argento per la migliore attrice (Ana Brun), il film sarà distribuito in Italia dalla Lucky Red a partire dal 18 ottobre.
Le Ereditiere del titolo sono la frizzante Chiquita (Margarita Irùn) e la più complessa Chela (Ana Brun), conviventi da più di trent’anni che si ritrovano a dover vendere la loro eredità a causa di una disgrazia finanziaria. Quando Chiquita finirà in carcere per truffa, la vita di Chela cambierà radicalmente: non ci sarà più nessuno a prestarle conforto e a prepararle correttamente il vassoio d’argento con tutti i suoi feticci – il bicchiere d’acqua ghiacciata, la gassosa, il caffè, il rosario –; la sua personalità schiva sarà quindi costretta a una netta inversione di marcia.
Le Ereditiere di Marcelo Martinessi dal 18 ottobre al cinema
Il lungometraggio di Martinessi fa delle interpretazioni il suo punto di forza. Difatti, la perfetta contrapposizione tra la vitalità incarnata dal personaggio di Chiquita e gli atteggiamenti al limite del maniacale di Chela creano un ingranaggio originale e complesso per mettere in moto – letteralmente – la femminilità interpretata da Ana Brun.
La sua Chela prende in mano le redini della sua esistenza grazie ad altri due “feticci”, non più statici e ossessivi come quelli del vassoio, bensì attivi e – purtroppo – fuggevoli: l’automobile e la giovinezza. Se il saper guidare la macchina, portando a spasso le anziane e ricche signore di quartiere, rappresenta per Chela la definitiva rottura con un passato grigio e inerme, l’affacciarsi della bella e sensuale Angy (Ana Ivanova) ha di per sé la portata di una vera e propria tempesta di emozioni; tuttavia, come la giovinezza nel bandolo della vita, così Angy fugge, lasciando solo il ricordo del suo passaggio e una vitalità ritrovata.
Le Ereditiere è un film che permette di indagare una nuova femminilità slegata da archetipi di genere grazie a un punto di vista originale e ben costruito. La regia di Martinessi è in grado di far respirare allo spettatore un’aria familiare e conosciuta, come se le protagoniste potessero stabilire un rapporto quasi immediato con esso. Ogni inquadratura rappresenta un frammento dell’anima di Chela, sia che esso vada disgregandosi – la vecchia e inattiva Chela – sia che vada costruendosi, dando così un senso di rinascita.
Le Ereditiere (qui il trailer italiano ufficiale) merita quindi l’attenzione di tutti coloro decidano di abbracciare una nuova modalità di visione cinematografica, più calda e accogliente rispetto al ritmo frenetico cui si è abituati.